I BROGLI
DELLE ELEZIONI POLITICHE DEL 1897
E LE ELEZIONI DEL 1898
NEL COLLEGIO DI TROPEA
 

di Giuseppe Pagano
 


Nella storia elettorale della Calabria le elezioni politiche del 1897 nel collegio di Tropea assumono una particolare importanza per il modo in cui si svolsero e per le conseguenze che esse determinarono.
Il collegio, costituito da sedici comuni1 posti quasi tutti sulla costa tirrenica, aveva una economia prevalentemente agricola-marinara2 e risentiva, come del resto tutto il Mezzogiorno, della crisi economico-sociale che in quegli anni attraversava tutto il Paese. Scarsa produzione, aumento dei prezzi, disoccupazione, emigrazione e peso tributario3 erano le cause della miseria anche per le popolazioni di questa zona4.
Se questa era la situazione economica del collegio non diversa era quella socio-politica. Infatti, mentre gli operai riuscivano a dar vita a società di mutuo soccorso5, che avevano fini assistenziali, le amministrazioni locali, invece, languivano nelle mani dei pochi notabili del luogo6 e, i partiti politici, il socialista e l'Opera dei Congressi allora nascenti in Calabria, incontravano molte difficoltà ad organizzarsi e trovavano qualche proselite solo tra gli intellettuali7.
In questa atmosfera, densa di preoccupazioni, si svolsero le elezioni politiche che, specialmente in questo collegio, di politico avevano solo il nome perchè i candidati venivano votati non in virtù della ideologia e del programma che essi esprimevano, ma dei rapporti personali che essi avevano con i notabili del collegio i quali manipolavano a loro piacimento gli elettori raggruppati in clientele. Fissati i turni elettorali per il 21 e il 28 marzo8, si ebbero due candidature: l'una del deputato uscente professor Baldassarre Squitti9 che si ripresentava nel collegio per la terza volta e che raccoglieva intorno alla sua persona tutti gli elettori moderati, e l'altra del marchese Domenico Gagliardi di Monteleone, figlio del senatore Enrico, candidato democratico che aveva l'appoggio di tutti quelli che condannavano il modo <<squittiano>> di fare politica e in particolare dei pochi socialisti10. Egli contava, inoltre, sul prestigio e sulla posizione economica attraverso lo scioglimento dei consigli comunali favorevoli al candidato avversario o attraverso promesse di varia natura.
Lo Squitti era ben quotato nei mandamenti di Tropea e Nicotera11 dove aveva avuto modo di crearsi le sue clientele, il Gagliardi, invece, aveva la sua roccaforte soprattutto a Pizzo, paese in cui la sua famiglia aveva un certo peso in quanto proprietaria delle tonnare12. La lotta fu <<aspra e terribile, combattuta con ogni sforzo e con disperato accanimento, da una parte e dalla altra>>13 e i candidati ricorsero finanche alla corruzione e ai brogli per poterla spuntare. Le operazioni di voto, infatti, si svolsero in un clima di intimidazione e di soprusi e varie furono le illegalità commesse un pò dovunque dai sostenitori dei due candidati, e in particolare nelle sezioni di Pizzo e di Spilinga14.
Terminato lo scrutinio, il 23 marzo si svolse l'assemblea dei presidenti per la proclamazione dell'eletto e dal computo dei voti riportati dai due candidati nelle varie sezioni, risultò che allo Squitti erano stati attribuiti 1.179 voti e al Gagliardi 1.07115, pertanto doveva essere proclamato eletto il primo con una maggioranza di 108 voti16. Esaminato, però, il verbale della sezione di Spilinga venne scoperto il broglio commesso dagli <<squittiani>>, in quella sezione, infatti, gli elettori risultarono 300 e altrettanti i votanti di cui 299 per Squitti e 1 per Gagliardi, mentre gli effettivi elettori erano 115 per come risultava da un telegramma del prefetto di Catanzaro e dalla nota di identificazione della sezione, di questi 79 i votanti: 62 per Squitti e 15 per Gagliardi17. Di fronte a questa falsità l'assemblea dei presidenti non proclamò l'eletto e trasmise gli atti e i documenti dell'elezione alla Camera dei deputati. Frattanto mentre la Giunta delle elezioni si accingeva ad esaminare il caso, la stampa18 denunciava i brogli di cui si attribuiva la responsabilità soprattutto a l'interferenza governativa e in particolare al sottoprefetto di Monteleone Valentini il quale aveva proceduto allo scioglimento di alcuni consigli comunali favorevoli allo Squitti e aveva favorito in vario modo il Gagliardi. Contemporaneamente l'autorità giudiziaria apriva due inchieste per accertare le responsabilità circa quanto si era verificato a Spilinga e a Pizzo19.
Nella seduta dell'11 aprile 1897 le conclusioni della Giunta delle elezioni vennero portate all'esame della Camera la quale proclamò eletto Domenico Gagliardi in quanto egli aveva riportato 1.085 voti mentre il suo avversario Squitti, ne aveva avuti 94220, ma l'elezione venne dichiarata contestata21 per le illegalità riscontrate e per le denuncie di corruzione presentate di cui bisognava accertare la veridicità. Pertanto la Giunta delle elezioni nominò un comitato inquirente composto dagli onorevoli Marsengo-Bastia, Grippo e Stelluti-Scala con l'incarico di accertare <<la verità o meno dei fatti denunziati>>22.
Il comitato iniziò il suo lavoro nel mese di dicembre; dapprima si recò a Napoli dove ascoltò alcuni testimoni e poi raggiunse Tropea e Pizzo dove nei giorni 15 e 16 procedette alla escussione di moltissimi altri testimoni23. Dall'indagine emersero fatti e circostanze di eccezionale gravità che si erano verificati durante la campagna elettorale, nel giorno delle votazioni e durante lo scrutinio. Infatti molti giorni prima delle elezioni era stato mandato a Tropea il delegato di pubblica sicurezza Antonio Tranfo, figlio del senatore Carlo, il quale invece di attendere all'ordine pubblico prese parte <<attivissima al movimento elettorale in favore del Gagliardi>> chiedendo voti e facendo <<minacce e pressioni>>24. Corruzioni e tentativi di corruzione si erano verificati in questa cittadina da parte del partito Gagliardi con offerte di 500 lire agli elettori. Fatti simili accaddero a Zambrone, Parghelia e Nicotera, anzi, in quest'ultimo paese, fu organizzata una <<vera agenzia elettorale per conto e a beneficio del partito Gaglierdi>> diretta da un certo Pasquale Prestia25. Atti di corruzione furono commessi anche dal partito Squitti a Pizzo e a Maierato con la distribuzione di <<biglietti tagliati>>, di motti e segni di riconoscimento26.
Nel giorno della votazione, poi, a Pizzo i partigiani del Gagliardi organizzarono delle manifestazioni contro gli <<squittiani>> ricorrendo anche alle minacce contro di loro senza che le autorità intervenissero27. Altre illegalità caratterizzarono le operazioni di scrutinio, oltre al broglio organizzato dagli <<squittiani>> a Spilinga, nella sezione di Pizzo, dove le operazioni elettorali si protrassero oltre il termine stabilito con lo scopo di poter conoscere l'esito delle altre sezioni e provvedere alla sostituzione dei voti. Cosa che di fatto avvenne, infatti furono votate 80 schede a favore del Gagliardi. Ciò determinò la reazione della sezione di Tropea la quale, il giorno 22 marzo, invece di fare lo scrutinio, come era stabilito per legge, procedette al suggellamento delle urne28.
Questi i fatti che l'onorevole Marsengo-Bastia espose nella relazione che la Giunta per le elezioni presentò alla Camera nella tornata del 10 febbraio 1898 proponendo l'annullamento dell'elezione e la trasmissione degli atti alla autorità giudiziaria. Queste conclusioni furono approvate all'unanimità dalla Camera nella seduta del 15 febbraio 189829.
La decisione della Camera riportò il collegio in un clima elettorale con una situazione del tutto favorevole allo Squitti il quale, essendo stati convocati i comizi elettorali per il 10 e il 17 aprile 1898, ripropose la sua candidatura avendo come concorrente, l'ingegnere Carlo Gabrielli di Limbadi il cui nome venne proposto da casa Gagliardi30. La campagna elettorale fu dominata dallo Squitti che nel suo giro elettorale fu accolto ovunque con manifestazioni di simpatia, che assunsero spesso toni folcloristici31, opportunamente preparate dalle clientele locali, mentre il Gabrielli, pur sostenuto dal governo32, ebbe ovunque una fredda accoglienza. Nonostante le voci che sarebbero state create delle illegalità per fare annullare le elezioni33, tutto si svolse regolarmente e lo Squitti venne eletto con 1.362 voti contro i 593 riportati dal suo competitore34. Ancora una volta Nicotera, Tropea, Briatico e un gruppo di elettori di Pizzo con a capo Marcello Salomone avevano dato la vittoria allo Squitti la cui proclamzione avvenne a Tropea il 12 aprile e fu festeggiata con una manifestazione alla quale parteciparono circa tremila persone accorse da ogni parte del collegio35.
Mentre la Camera il 18 aprile 1898 convalidava la elezione dello Squitti36, il giudice istruttore di Monteleone provvedeva all'istruzione del processo a carico del marchese Domenico Gagliardi e di alcuni suoi sostenitori i quali vennero rinviati a giudizio dalla sezione di accusa di Catanzaro con l'imputazione di brogli e corruzione elettorale37. Il processo si svolse al tribunale di Reggio Calabria, dove era stato rinviato forse per legittima suspicione, il 25 luglio 189938. Si prevedeva un lungo dibattimento in quanto i testimoni da escutersi erano circa trecento, ma, apertasi l'udienza, il collegio di difesa sollevò l'incidente della prescrizione dell'azione penale sostenendo che nei reati elettorali la prescrizione opera se entro l'anno non viene pronunciata la condanna39. Il tribunale accolse la istanza della difesa dichiarando non potersi procedere; si concludeva così in maniera clamorosa, ma facilmente prevedibile e con il ricorso ad un arzigogolo giuridico, una vicenda che aveva tenuto in fermento tutto il collegio per quasi due anni.

Note
1 Tropea, Drapia, Parghelia, Ricadi, Spilinga, Zambrone, Nicotera, Ioppolo, Limbadi, Briatico, Cessaniti, Zungri, Filogaso, Maierato, Sant'Onofrio. Tabella delle circoscrizioni dei collegi elettorali approvata con regio decreto 14 giugno 1891, n. 280 in esecuzione della legge 5 maggio 1891, n. 210.
2 F. Marincola San Floro, Le forze economiche della provincia di Catanzaro. Relazione alla Camera di Commercio di Catanzaro per l'anno 1895, Catanzaro 1896.
3 Lucio D'Angelo, Alcune considerazioni sulla crisi italiana di fine secolo (1896-1900) in: Cultura e Scuola, a XIV, n. 56. Cfr. anche: F. Flora, Il nostro sistema tributario, in <<La riforma sociale>>, aprile 1898, p. 333; G. Sensini, Le variazioni dello stato economico d'Italia nell'ultimo trentennio del XIX secolo - Roma, 1904, p. 17; F. Manzotti, La polemica sull'emigrazione nell'Italia unita, Milano, 1969, p. 55.
4 A. Placanica, Fermenti dell'intellettualità meridionale nella crisi di fine secolo (1896-1899), Chiaravalle Centrale, 1975.
5 G. Mastroianni, Il movimento operaio in Calabria negli atti dei congressi operai regionali (1896-1913), in <<Movimento operaio>> 5-6, settembre - dicembre 1953, pp. 793-807.
6 P. Borzomati, Aspetti religiosi e storia del movimento cattolico in Calabria (1860-1919), Roma, 1967, pp. 172-182.
7 A. Placanica, Op. cit., pp.5-6.
8 Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia - Parte principale, vol. 1, 1897 - Roma, 1897 - Decreto n. 69 del 3 marzo 1897.
9 Baldassarre Squitti (Maida 1858 - Roma 1925). Fu deputato del collegio di Tropea nella 18-19-20-21 legislatura; appartenente al gruppo di Democrazia Liberale. Ricoprì incarichi di sottosegretario e fu relatore di diversi disegni di legge.
10 A. Placanica, Op. cit., p. 5.
11 Cronaca di Calabria, a IV, n. 10 dell'11.3.1898.
12 Atti parlamentari - Legislatura XX, 1. sessione 1897.98, vol. 1. (Documenti) dal 1. al 18. - Roma 1898 - Documento VI, n.65: Elezione contestata del collegio di Tropea (Seduta del 10 febbraio 1898) p. 3.
13 Gazzetta di Messina e delle Calabrie del 22-23 giugno 1899.
14 Atti parlamentari, cit., pp. 1-3.
15 Ibidem, p. 1.
16 Ibidem.
17 Ibidem.
18 Gazzetta di Messina e delle Calabrie del 27-28 novembre 1897. Cronaca di Calabria, a. III, n. 11 del 27 marzo 1897, n. 12 del 1 aprile 1897 e n. 16 del 6 maggio 1897.
19 Atti parlamentari, cit., p. 5.
20 Camera dei deputati, Resoconto dei lavori legislativi della prima sessione 1897-98, Roma, 1898, p. 28.
21 Cronaca di Calabria, a. III,n.14 del 15 aprile 1897 e Atti parlamentari cit., nota 13, p. 2.
22 Cronaca di Calabria, a. III, n. 24 dell'8 luglio 1897 e Atti parlamentari cit., nota 13, p. 2.
23 Cronaca di Calabria, a. III, n. 42 del 24 dicembre 1897 e Atti parlamentari cit..
24 Cronaca di Calabria, a. IV, n. 7 del 18 febbraio 1898 e Atti parlamentari cit., p. 2.
25 Ibidem.
26 Ibidem.
27 Cronaca di Calabria, a. III, n. 11 del 27 marzo 1897 e n. 12 del 1 aprile 1897.
28 Atti parlamentari, cit.
29 Ibidem.
30 Cronaca di Calabria, a. IV, n. 7 del 18 febbraio 1898; Gazzetta di Messina e delle Calabrie del 9-10 aprile 1898.
31 Cronaca di Calabria, a. IV, n. 10 dell'11 marzo 1898.
32 Cronaca di Calabria, a. IV, n. 8 del 25 febbraio 1898 e Gazzetta di Messina e delle Calabrie del 15-16 aprile 1898.
33 Cronaca di Calabria, a. IV, n. 13 del 31 marzo 1898.
34 Cronaca di Calabria, a. IV, n.15 del 15 aprile 1898 e n. 16 del 23 aprile 1898.
35 Cronaca di Calabria, a. IV, n.16 del 23 aprile 1898.
36 Resoconto dei lavori parlamentari della prima sessione 1897-98, Roma, 1898, pagina 28.
37 Gazzetta di Messina e delle Calabrie del 22-23 giugno 1899.
38 Gazzetta di Messina e delle Calabrie del 29-30 giugno e del 30-31 luglio 1899 - Cronaca di Calabria, a V, n. 28 del 5 agosto 1899.
39 Ibidem.
 
 
 
 
 
 

 
 
LE ELEZIONI POLITICHE 1897
Nel Collegio di Tropea
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Foto della manifestazione in Piazza Ercole 12.04.1898   |