C A R I A
(notizie tratte dal sito http://www.caria.it)


Risalire alle origini del paese di Caria è impresa senz’altro ardua ciò in quanto, maggiormente per i paesini di campagna, le notizie sono sempre poche e frammentarie.
Unica fonte attendibile ed utile a questo scopo possono soltanto essere i lavori degli studiosi più attenti nonché i vari documenti parrocchiali che, quasi in tutti i paesi, possono ritrovarsi.
   6 agosto: Sagra della "Sujaca"
L’etimologia del nome Caria è dubbia in quanto diversi studiosi ne hanno dato origini varie.
Per taluni il nome sta a significare paese della valle (Carie a valle dicta); per altri il nome deriverebbe dal greco xarieis (che significa grazioso); per tal’altri ancora Caria deriverebbe dal greco ‘karua’ (= noce), quindi starebbe a significare " paese delle noci".
   Atri studi hanno però precisato che CARJIATH Arbe fosse stato il luogo ove fu seppellito Adamo, mentre altri ancora ricordano che nell’Asia Minore esiste una regione chiamata Caria supponendo che alcuni colonizzatori, Greci
o Fenici, stabilendosi in quelle zone, abbiano ad esse voluto dare il nome che portano in ricordo del proprio paese.
Per quanto riguarda gli abitanti di Caria, è da ritenersi che questi fossero scesi a valle dalla vicina località di Spilinga (dal gr. Spelunga = grotta o spélaion-ghé = terra ricca di grotte) e qui si fossero insediati intorno 1600.
Il villaggio ha sempre vissuto di agricoltura ed i suoi abitanti, pur mantenendosi pressoché costanti come numero, sono via via diminuiti soprattutto a seguito dei fenomeno dell’emigrazione, nonché del diffuso basso tasso di natalità che contraddistingue tutta la popolazione italiana.
Il giorno d’oggi Caria conta circa 700 abitanti, fra di loro una buona parte è dedita all’agricoltura mentre un’altra parte svolge lavori che la portano a viaggiare giornalmente. Discreta è la presenza di artigiani o commercianti, contandosi diversi esercizi che si occupano di altrettanto diversi rami del terziario (falegnami e segherie, officine, locali pubblici, alimentari, ferramenta, ed altri).
Meno numerosa la presenza di giovani i quali, per motivi di studio o di lavoro, in buona parte, risiedono al di fuori dei confini regionali pur ritrovandosi a Caria nel periodo estivo o nelle festività principali (Natale, Pasqua, etc.).