ZACCANOPOLI

di Salvatore Mamone


STORIA E SOCIETA'
Zaccanopoli è un paese di circa 1000 abitanti ed ha avuto l'autonomia solo nel 1919. Prima faceva parte del comune di Parghelia. Da un punto di vista naturalistico, ha un paesaggio molto interessante. Uscendo un pò fuori dal centro abitato si arriva fino a un punto in cui il terreno scende a precipizio, luogo dal quale si può osservare uno stupendo panorama. Si possono, quindi, ammirare Parghelia e Tropea e, quando il cielo è particolarmente limpido, le Isole Eolie e il Golfo di S. Eufemia. Dall'altura del Monteporo spesso è possibile scorgere addirittura l'Etna.
Buona parte di Zaccanopoli non rientra nel territorio del Monteporo, ma molti zaccanopolesi sono proprietari di terreni in quella zona, anche se ricadono in altri comuni.
Nel nome del paese è racchiusa la sua storia: etimologicamente la parola Zaccanopoli significa <<città delle pecore>>, indicando l'attività pastorale prevalente che si svolgeva allora. <<Zaccanos>> è il recinto, l'ovile, e la popolazione era specializzata nella produzione del formaggio, noto ed apprezzato in tutto il Regno di Napoli.
I primi insediamenti risalgono, come si evince dal nome, al tempo dei Greci così come la tradizione del formaggio. Si dice che Zaccanopoli, Zungri e Zambrone, nomi che iniziano tutti con la <<Z>>, siano derivati da dei fuggiaschi di una cittadina di origine Greca, <<Aramoni>>, che si stanziarono alle pendici del Monteporo. Secondo alcuni sembra che proprio tali abitanti fondarono i tre centri, secondo altri i fuggiaschi si insediarono nei tre villaggi preesistenti. Non abbiamo però dati certi e non si sa quanto di storico e di leggendario ci sia nel racconto.
Rifacendosi alle origini del nome, bisogna sottolineare che sin dai tempi antichi, l'insediamento era dedito ad attività agro-pastorali. La storia successiva è un pò uguale a quella degli altri paesi, con le invasioni Romane, Saracene, Turche. Alcune manifestazioni popolari, ancora oggi, si rifanno a tali eventi.
Zaccanopoli dista circa sei chilometri di strada dal mare ed un chilometro in linea d'aria. Le incursioni del passato lo hanno colpito in misura minore rispetto ai paesi costieri, vista l'altezza, circa 400 metri, e lo strapiombo presente.
Zaccanopoli è stato casale di Tropea fino ai primi anni del 1800. Gli abitanti di Zaccanopoli rivendicavano come propria prerogativa, il fatto di non essere infeudati. Essi erano per il 90% proprietari dei terreni, non affittuari. Come sappiamo la nobiltà residente a Tropea era proprietaria della maggior parte dei terreni del Monteporo e coloro che vi lavoravano lo facevano per i possidenti, alle condizioni già note a tutti. I Zaccanopolesi erano quindi, orgogliosi di essere propietari diretti, sia pure di piccolissimi appezzamenti di terreno, così si sentivano cittadini autonomi e liberi. Così, nel nostro territorio non ci sono vaste estensioni di terre padronali di proprietà dei signori di origine feudale o nobiliare che risiedevano a Tropea, salvo qualche eccezione.
Zaccanopoli aveva raggiunto, in passato, circa 2000 abitanti ma nel dopoguerra c'è stato un consistente flusso migratorio, in particolare verso l'Argentina, paese verso cui si emigrava già dal 1800. A Buenos Aires esiste una vasta comunità di zaccanopolesi, con un numero di famiglie quasi superiori a quelle presenti qui. Tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60, invece, l'emigrazione si è rivolta soprattutto verso il Nord Italia.
Per quanto riguarda il fenomeno del brigantaggio nel nostro paese ha avuto riflessi marginali. Il fatto di essere proprietari diretti dei terreni, permetteva agli abitanti di non subire le angherie dei possidenti, così come avveniva magari negli altri paesi, e non nascevano, di conseguenza, forme di ribellione.
Le origini di Zaccanopoli sono, come abbiamo visto, illustri, con un periodo di splendore. Il declino successivo si rifà a un fenomeno che ha colpito un pò di tutto il Sud d'Italia e che ha avuto inizio, indicativamente, intorno alla metà del 1800, dall'unità d'Italia in poi. Esistevano delle potenzialità di sviluppo che non sono state convenientemente sfruttate dai governi dell'epoca. Si è preferito aiutare lo sviluppo industriale del Nord, probabilmente con la speranza che il Sud vi potesse rimanere, in qualche modo, agganciato.

ARTE

Nella zona che si affaccia su Parghelia, fuori dal paese, c'è una specie di obelisco dedicato a San Francesco di Paola. La leggenda vuole che tale Santo, nel suo viaggio di ritorno dalla Sicilia, sia anche passato da Zaccanopoli, lasciando in quel punto delle impronte. Ma è poco più di una credenza popolare, senza il conforto di dati storici.
Così come si può trovare, in una abitazione al centro del paese, un <<piatto>> attaccato al muro che pare sia stato scagliato in un momento d'ira dal Santo. L'abitazione appartiene alla famiglia di Pasquale Mazzeo. E' rimasta ancora l'usanza, durante la processione che si svolge in paese, di fermarsi proprio vicino tale abitazione in un momento di preghiera.
A Zaccanopoli è presente una chiesa dedicata alla Madonna della Neve, che è molto venerata e si festeggia il 5 agosto con varie attrazioni. Tale chiesa, così come si presenta, è stata ricostruita agli inizi del 1900, dopo che il terremoto l'aveva distutta. In essa vi è situata un'acquasantiera la quale viene fatta risalire all'antica Aramoni, città del periodo dei Greci, situata proprio nel costone che guarda verso Spilinga e Caria, sulla strada che da Monteporo scende subito verso Tropea. C'era un'altra chiesetta all'entrata del paese, con la struttura in legno e con una campana che risaliva al 1100, ma è stata demolita per erigere, al suo posto, una specie di canonica destinata al parroco per le sue attività pastorali.

ARTIGIANATO, TRADIZIONI, RISORSE

Le attività artigianali sono andate via via scomparendo, tranne quelle della lavorazione del legno. Attualmente a Zaccanopoli esistono quattro laboratori di falegnameria, alcuni dei quali lavorano a pieno ritmo, avvantaggiandosi dello sviluppo turistico della costa. La loro attività verte per lo più sulla produzione di mobili, porte, persiane, etc.. La tradizione della lavorazione del legno è di vecchia data sia nella zona del Poro in generale che a Zaccanopoli in particolare.
In zona troviamo anche i resti di vecchi mulini ad acqua, due in paese e quattro lungo le fiumare. Queste ultime erano luoghi molto frequentati, perchè costituivano vie di transito, non essendoci ancora le strade asfaltate che vediamo oggi. Le fiumare erano fonti di vita non solo per quanto riguarda i mulini, ma per tutte le attività per cui era necessaria l'acqua. Attualmente i ruderi di questi mulini sono difficilmente raggiungibili, poichè con il tempo si sono ostruiti i passaggi, ma potrebbero essere restaurati ed essere oggetto di visita da parte dei turisti, organizzando dei percorsi escursionistici che risalgano dai fiumiciattoli, fino ad arrivare sulle alture del Poro.
Zaccanopoli dista dal mare circa 15 minuti, con l'automobile. Potrebbe benissimo diventare un luogo di riferimento per l'agriturismo se si restaurassero alcune casette del paese, adibendole a luogo di ospitalità per i turisti. In questo caso il turista avrebbe il vantaggio di sfuggire alla caoticità di Tropea, di stare in una situazione di maggiore tranquillità, di vivere sia il mare vicino, che la campagna circostante, con le sue attrattive, di poter insomma gestire meglio la propria vacanza. Un altro vantaggio sarebbe rappresentato dai costi più contenuti rispetto a quelli di Tropea, dove i prezzi di soggiorno sono più elevati. Bisognerebbe, di conseguenza, migliorare le comunicazioni tra il paese e la costa, servendola di mezzi di trasposrto celeri e continuativi. Incrementando o spostando il turismo anche nelle nostre zone, ne beneficerebbero non solo i turisti, che avrebbero delle alternative al mare, ma anche l'attività del nostro paese con l'opportunità di poter offrire ai visitatori i prodotti naturali della zona.
A Zaccanopoli si producono diversi ortaggi e legumi, soprattutto i fagioli. Tipico è il modo di cucinarli: in un contenitore di terracotta con l'acqua, messo sulle braci e lasciando cuocere la pietanza a fuoco lento. La caratteristica degli ortaggi di Zaccanopoli è che crescono senza essere annaffiati. Il terreno trattiene uno strato di umidità sufficiente a far sviluppare le piante in modo naturale e rigoglioso.
La zootecnia a Zaccanopoli ha, invece, delle potenzialità che ancora non sono state sfruttate appieno. Si tenta di costituire un marchio di qualità, sia per il formaggio pecorino, che per gli insaccati, ma bisogna elaborare delle norme che garantiscano nel tempo la qualità del prodotto. Attualmente, tra l'altro, non esistono neanche le possibilità quantitative per realizzare questo progetto. A Zaccanopoli rimangono ormai poche greggi mentre nei decenni scorsi, fino agli anni '50, ne esistevano molti di più e l'attività della pastorizia era quella fondamentale, con la produzione di un pecorino ottimo dal punto di vista qualitativo. Esso era considerato uno dei migliori in Italia. Con il tempo l'attività è diminuita, essendo considerata poco redditizia.
Esploso il fenomeno dell'emigrazione, tra gli anni '50 e gli anni '60, la pastorizia è andata sempre più declinando, così come anche la tradizione del pecorino zaccanapolese. Sembra che l'ottima qualità del pecorino derivava dalla qualità dei pascoli, per le peculiarità possedute dall'erba che cresce nell'altura del Monteporo. Occorre recuperare la tradizione del formaggio Zaccanopolese e incentivarla, magari ricorrendo a forme di associazionismo e di cooperazione con gli operatori degli altri paesi del Poro.