Parghelia: la piantagione della cipolla.
 

LA CIPOLLA DI
TROPEA
 

di Bruno Giordano
(1932)
 





Nei comuni del litorale Vibonese (sino a m. 250 s. m.), compreso tra Capo Vaticano e le foci dell'Angitola, si coltiva con successo, un'ottima varietà di cipolla dolce, a bulbo grosso (diametro da 10-15 cm.) con involucro rosso e con tuniche interne bianche, conosciuta in commercio sotto il nome di <<Cipolla di Tropea>>. In realtà la coltura ha maggiore importanza (ettari 48,30) nella vicina Parghelia ove, a quanto asseriscono vecchi coltivatori, fu introdotta 70 anni prima (1800) che a Tropea, sostituendo nella rotazione il cotone, allora largamente coltivato nel Vibonese. Si conoscono e si coltivano tre sotto varietà di questa rinomata cipolla e cioè:

a) Rotonda schiacciata (a farticchio) dolce;
b) Rotonda ovale (a campana) dolce, a forma tronco conica;
c) Rotonda allungata (a melanzana) meno dolce della precedente, prodotta specialente nei territori di Ricadi e di Vibo Valentia.

Si distinguono inoltre due produzioni (la varietà è sempre la stessa), quella precoce, ottenuta nella prima quindicina di maggio, e quella tardiva ottenuta verso la fine di giugno. Sia l'una che l'altra hanno il privilegio di raggiungere i mercati con notevole anticipo, rispetto alle cipolle di altre zone.
La cipolla di Tropea è coltivata anche nei comuni di Francavilla e di Nicastro; i commercianti però affermano che i bulbi ottenuti in quest'ulimo comune, male si adattano alla esportazione. Il primato nella coltivazione e nella produzione di tale pianta ortense spetta dunque al Vibonese.
Le superfici coltivate a cipolla e le produzioni complessive, annualmente esportate sui mercati Europei, Americani ed Africani sono le seguenti:
 
 
 

Parghelia Ettari 48.30 Ql. 14.500
Ricadi 6,60 " 2.000
Briatico
"
40.00
"
12.000
Tropea
"
20.00
"
6.000
Vibo V.
"
11.60
"
3.500
Zambrone
"
6,00
"
1.800
Pizzo
"
5.00
"
1.500
Drapia
"
4,00
"
1.200
Totali Ettari 140,50 Ql. 42.500

 

Nel comune di Pizzo la produzione è maggiore di quella su riportata, ma l'esportazione non supera i Ql. 1.500, poichè le cipollette (scalogne), ottenute durante i mesi invernali, si vendono largamente e bene sui mercati locali. La coltura è possibile nelle zone a clima caldo, fornite di acqua irrigua, come sono i comuni sulle falde del Monte Poro e quelli compresi fra Briatico ed il fiume Angitola.

Semenzai
I coltivatori, nel mese di novembre, piantano i bulbi migliori, per ottenere poi nel mese di luglio, il seme destinato alla formazione dei semenzai. Da un quintale di bulbi si ottengono in media 5 Kg. di seme, il cui prezzo varia sensibilmente a seconda delle annate (L. 7-14 al Kg). Nelle zone litoranee (m. 50 o poco più s.m.), i semenzai per le cipolle precoci si preparano nel mese di agosto; per le tardive nel mese di settembre. Il terreno destinato a ricevere i semi si lavora accuratamente, ed in seguito si divide in piccole aiuole della superficie di mq. 2,50, o di mq. 4, (a seconda delle località), fornite di bordi di terra capaci di trattenere l'acqua somministrata prima  e dopo la germinazione del seme. Gli agricoltori bruciano nelle stesse aiuole, puia o paglia, poichè sono pienamente convinti della efficacia delle ceneri (potassa) nella coltivazione della cipolla. Con 7 litri di seme (mundeju) si fanno da 30 a 40 aiuole. Per un ettaro di terreno occorrono litri 21 di seme, sufficienti per la formazione di 90 o 120 aiuole. Prima della germinazione bisogna irrigare frequentemente; quando il seme ha emesso la radichetta e la piumetta, si irriga generalmente ogni 8-10 giorni. Si praticano inoltre accurati lavori di scerbatura ed il trapianto si effettua nel mese di novembre o di dicembre.


Scelta delle cipolline da trapiantare.

Trapianto
Il terreno destinato a ricevere la cipolla si lavora razionalmente, alla profondità di cm 25-30. Si libera di tutti i rizomi di gramigna e si sminuzza; in seguito si assolca per praticare, dal mese di aprile in poi, l'irrigazione. Le piantine estirpate dai semenzai si trapiantano con i comuni trapiantatoi alla distanza di cm. 12-15 l'una dall'altra. La cipolla precoce segue generalmente la coltura del granone, del peperone o dell'arachide. La tardiva è preceduta da un erbaio autunno-vernino (favetta o veccia), falciato verso la fine di gennaio.
Il trapianto, in questo caso, si pratica nel mese di febbraio.

Lavori colturali
La cipolla riceve, generalmente, due zappettature-rincalzature nei mesi di gennaio e di febbraio. Quando le azotature si praticano con nitrato di soda, si ricorre spesso ad una terza ed una quarta zappettatura, poichè si determina l'incrostamento del terreno, inconveniente ovviabile con la somministrazione del nitrato di calcio il quale, flocculando l'argilla, migliora lo stato fisico dei terreni.

Concimazione
La cipolla è una pianta molto esigente. Vuole terreni fertili, provvisti soprattutto di materia organica. Secondo il Grandeau1 un raccolto di 150 Ql. di bulbi asporta in media al terreno:
 
 
 

Azoto Kg. 40,5
Acido fosforico
19,5
Potassa
37,5
Calce
24
Magnesia
3

 

Da ciò si vede come la cipolla sia avida principalmente di azoto, di potassa e di calce. Il coltivatore deve preoccuparsi quindi di fornire al terreno questi elementi, se vuole ottenere produzioni abbondanti e costanti. Attualmente le concimazioni praticate sono principalmente organiche, ma il letame somministrato è in realtà scarso, perchè limitato è il bestiame esistente. E' buona ed economica invece la concimazione con il lupino infornato o macinato, impiegato nelle zone alle falde del Monte Poro. Qualche coltivatore progredito incomincia ad usare calciocianamide, in ragione di Ql. 1 - 1,5 per Ha. Da diversi anni si praticano con successo le azotature omeopatiche (frazionate) con nitrati in ragione di Kg. 100-150 complessivamente per Ha.
I coltivatori di Ricadi sono ormai persuasi della superiorità del nitrato di calcio su quello di soda il quale nei terreni leggermente argillosi, impedisce ai bulbi un normale sviluppo, costringendo l'agricoltore a praticare più di due zappettature. Il nitrato di calcio riesce doppiamente efficace, poichè oltre all'azoto fornisce la calce, mancante nei terreni provenienti dal disfacimento delle roccie granitiche del Monte Poro (Ricadi, Tropea, Parghelia, ecc.). Sarebbe opportuno di somministrare, al terreno destinato alla cipolla, Ql. 4 - 5 per Ha. di perfosfato minerale. Gli insuccessi lamentati da qualche agricoltore debbono indubbiamente attribuirsi al poco criterio usato nello spargimento di tale fertilizzante. Infatti poichè ci troviamo in un clima sub-arido, ove la quantità di pioggia annua (sempre malamente distribuita) non supera i 600 mm., il perfosfato minerale non accompagnato da una sufficiente quantità di acqua, determina i lamentati fenomeni di disidratazione.
Oltre alle concimazioni fosfatiche ed azotate bisogna praticare quelle potassiche; si noti che la cipolla asporta in media da un ettaro di terreno Kg. 74 di potassa, ciò dimostra come la pianta sia avida di questo elemento. Pei nostri terreni si preferisca sempre il solfato al cloruro, e, nell'impossibilità di impiegare tale fertilizzante si ricorra pure alla somministrazione di cenere, ottenuta, bruciando i residui vegetali (paglia, puia, sarmenti). Questa pianta ortense è dunque molto esigente ed i coltivatori diligenti non dovranno lesinarle gli elementi necessari alla sua vegetazione. Ricordiamo ancora che la cipolla assorbisce una quantità notevole di calce circa Kg. 48 per Ha. Poichè i terreni nei quali oggi essa si coltiva sono privi o poveri di tale elemento è necessario di sopperire a questa deficienza, mercè l'impiego di fertilizzanti chimici adatti. Ad ogni modo riteniamo che la concimazione organica, fatta a base di lupini, debba essere integrata, con fertilizzanti chimici, secondo la seguente formula:
 
 
 

Perfosfato minerale
Ql.
per Ha.
Sosfato do potassio " 1,5 - 2 "
Calciocianamide o solfato ammonico
"
"

 

Naturalmente tali concimi dovranno essere somministrati possibilmente prima della lavorazione del terreno, il quale in precedenza sarà stato abbondantemente irrigato. Le azotature frazionate si praticheranno sempre indipendentemente dai concimi azotati, sparsi nel terreno prima della piantagione della cipolla.
Siamo sicuri che la maggiore spesa incontrata dal coltivatore per una perfetta concimazione sarà largamente compensata dalla maggiore produzione unitaria, che potrà, senza dubbio, raggiungere e superare i Ql. 400-450 per Ha.

Conduzione
I terreni coltivati a cipolla sono genericamente amministrati con il sistema del fitto. Verso Ricadi (azienda Toraldo) si pratica da qualche anno il sistema della mezzadria. Con il sistema del fitto i terreni sono pagati attualmente, a seconda dei posti, in ragione di lire 750-900 per Ha. Nella mezzadria invece il proprietario fornisce, oltre al terreno, anche l'acqua di irrigazione e partecipa alle spese di concimazione. Al colono spettano i lavori preparatori e colturali nonchè la fornitura del seme, generalmente prodotto nello stesso terreno.
 

Avversità e malattie
In verità le malattie che danneggiano la coltura sono molte limitate e sporadiche. Nelle annate umide la cipolla è infestata dalla peronospora, che produce danni molto limitati. Nei rari casi in cui si abbonda con la concimazione a base di letame il bulbo è attaccato da un fungo sensibilmente dannoso. La rugiada poi, che si manifesta nei mesi di novembre e di dicembre, danneggia limitatamente le piantine dei semenzai.


Sistemazione del terreno per l'irrigazione a greca.

Irrigazioni
Abbiamo già detto che la coltura di questa pianta ortense si pratica lungo le zone litoranee del Vibonese, ove  le precipitazioni annue raramente superano i 600 mm. Perchè la coltura possa condursi con pieno successo è necessario di praticare, dall'aprile in poi, e sino all'epoca della raccolta dei bulbi, 4-5 irrigazioni. Allo scopo si utilizzano i corsi di acqua compresi fra Capo Vaticano e le foci dell'Angitola. Il terreno destinato a ricevere la cipolla è, nel novembre, dopo la zappatura, regolarmente sistemato. Esistono degli operai bravissimi, specializzati, i quali con precisione quasi geometrica e con molta arte, assolcano il terreno, ora a spina di pesce, ora, come dicono localmente, alla greca. L'adacquatrice principale scorre in senso normale alle aiuole, che misurano generalmente una larghezza di m. 3 ed una lunghezza variabile a seconda della lunghezza della terrazza. In questa aiuola rettangolare sono alternati i canaletti per lo scorrimento dell'acqua con i cordoni di terra, a sezione tronco-conica, sui quali, a triplice fila, si mettono le piantine di cipolla. L'irrigazione incomincia sempre dalla parte estrema dell'aiuola (opposta alla adacquatrice principale) e finisce nell'ultimo cordone, in prossimità del canaletto principale d'irrigazione. L'acqua scorre molto leggermente sia per la minima pendenza della terrazza, sia per i numerosi giri ch'è costretta a fare nell'interno dell'aiuole.
A S. Domenica di Ricadi, nell'azienda Toraldo, si osservano le sistemazioni praticate dal proprietario il quale da qualche anno, deviando l'acqua del fiume Vaticano, mercè un canale della lunghezza di circa 6 Km., che si svolge sulla zona costiera prospiciente al mare, ha conquistato all'agricoltura terreni prima incolti e mal sistemati, ed oggi lussureggianti di vegetazione erbacea ed arborea.


Cipolla di Tropea - Varietà a campana.

Raccolta ed esportazione
La produzione precoce si raccoglie generalmente verso la metà del mese di maggio. Per facilitare la estirpazione dei bulbi il terreno si irriga abbondantemente; successivamente la cipolla si asciuga al sole e si libera dei fusti e delle foglie. Questa produzione - che bisogna ritenere veramente primizia - a cura degli esportatori locali, i quali ormai hanno acquistato un otimo corredo di conoscenze commerciali ed economiche - viene messa in ceste della capacità di Kg. 30-32 ed esportatata, per via di terra, sui mercati Europei e, per via di mare, (dai porti di Messina, Vibo Valentia e Napoli) sui mercati del Nord America e dell'Africa (Egitto). Da Parghelia e da Briatico i vagoni di cipolla destinati alla Svezia ed alla Norvegia (mercati di Stoccolma e di Gotheborg) godono della tariffa eccezionale con la quale gli esportatori pagano in meno, sul prezzo di trasporto, dalle L. 300 alle 400 ed alle stazioni di confine i carri non sono aperti. I paesi Nordici preferiscono sempre la sotto-varietà Rotonda ovale che è dolce. Prima della partenza i vagoni sono ispezionati dai tecnici dell'Osservatorio Fitopatologico di Reggio i quali piombano i carri e rilasciano agli esportatori i certificati fitopatologici.
La spedizione della cipolla tardiva (sempre rispetto alla nostra zona) si inizia nel mese di giugno e finisce al 15 settembre. I bulbi, preventivamente bene asciugati si intrecciano (arrestare) con i fusti e con le foglie formando cordoni della lunghezza di cm. 45-60, ognuno dei quali contiene da 35-40 cipolle. Allorchè la cipolla deve raggiungere l'America o l'Africa viene ugualmente incestata.
Il calo che subiscono i bulbi dopo la raccolta non è eccessivo. In media, dopo 10 giorni dalla estirpazione la diminuizione di peso non supera l'1%. Quando invece la cipolla si raccoglie leggermente immatura il calo, dopo 10 giorni dalla estirpazione, raggiunge il 3% del peso.
Nell'annata 1931-32 sono partiti dal Vibonese circa 400 carri di cipolla destinati sui mercati Europei Americani ed Africani. Il movimento dei diversi centri produttori è stato il seguente:
 
 
 

Parghelia
Carri
145
Briatico
120
Tropea
60
Vibo Valentia 18
Ricadi
20
Pizzo
20
Totale
Carri 
383

 
 

Conto colturale di un ettaro di terreno coltivato a cipolla
amministrato con il sistema del fitto
(Ricadi - Parghelia)


1.
 Preparazione aiuole semenzai opere di uomo 2
L.
10,00
2.
Lavoro si scerbatura dei semenzai opere di donna 6
"
18,00
3.
Seme di cipolla litri 21 a L. 7
"
147,00
4
Concimazione organica al terreno dei semenzai
"
30,00
5.
Concimazione
all'impianto (lupini e letame)
"
250,00
6.
Lavorazione del terreno opere 48
"
120,00
7.
Sistemazione dello stesso per l'irrigazione opere 24
"
120,00
8.
Estirpazione delle piantine del semenzaio e piantagione delle
  stesse opere di donna 150
"
450,00
9.
Prima zappatura opere di uomo 18
"
90,00
10.
Seconda zappatura opere di uomo 15
"
75,00
11.
N. 2 scerbature
"
80,00
12.
Canone acqua irrigazione
"
255,00
13.
Acquisto Q.li 1,5 nitrato di calcio (compreso lo spargimento)
"
140,00
14.
Spese di raccolta opere 36
"
135,00
15.
Interessi del 7% sulle somme anticipate (per 6 mesi)
"
71,40
16.
Fitto del terreno
"
900,00
17
 Spese generali (10% sulle somme anticipate)
"
181,95
 
Totale Spese
L.
 3215,40

 
 
 

PRODOTTI

Bulbi Ql.  300 a L. 20   L. 6000,00
 
 

* *

RIEPILOGO

Entrate............... L. 6000,00
Uscite................ "  3215,40
                   -------------
       Utile netto.... L. 2784,60
 
 
 
 

CONCLUSIONI

La cipolla rossa calabrese o cipolla di Tropea, è coltivata nel Vibonese su di una superficie di circa Ha. 142. Il valore annuo della produzione si avvicina al milione, che naturalmente potrebbe essere superato, sia estendendo la coltura, sia intensificandola. Crediamo pertanto opportuno, sicuri di agire anche nell'interesse dell'economia agraria provinciale, di insistere presso i coltivatori, affinchè elevino la produzione unitaria, adottando le seguenti pratiche:
1) Selezionare in campo i bulbi per ottenere seme perfetto sia dal lato fisiologico, sia da quello agrario. L'operazione è semplicissima e richiede soltanto un pò di discernimento ed un pò di pazienza;
2) Incominciare a praticare il duplice trapianto in maniera da ottenere piante vigorose, maggiormente resistenti alle malattie ed alle avversità climatiche. L'operazione non richiede che una minima spesa per ettaro.
3) Non trascurare le concimazioni chimiche, specialmente quelle potassiche ed azotate, le quali riescono indispensabili ed efficacissime. Preferire fra i concimi azotati, sia di lento che di pronto effetto, quelli italiani e quelli contenenti calce la quale, oltre ad una azione chimica, nutritiva, ne spiega una fisica, nigliorando la sofficità dei terreni.
Siamo pienamente sicuri che i tenaci e laboriosi coltivatori della zona di Tropea, desiderosi del benessere proprio e di quello della Nazione, riusciranno, mercè la loro buona volontà, ad aumentare la resa unitaria dei loro terreni coltivati a cipolla.
 
 

NOTE
1 Dott. L. Vivarelli - La coltivazione della cipolla per seme.