Chiesa di Santa Maria dell'Isola

I  CONVENTI
DELL'ANTICA TROPEA
(Brillante Poemetto in centocinquanta sestine)
(Novecento versi)

Di Michelangelo Piccolo


P R E F A Z I O N E

Illustri Scrittori concittadini, hanno egregiamente trattato interessanti argomenti intorno alla "Nobilis et Fidelissima Civitas" di Tropea con particolare riguardo alla Sua claustrale fisionomia.
I numerosi (Basiliani, Cistercensi, Carismi), nella remota antichità esistenti, possono considerarsi un dilettevole Soggetto di cui si son compiaciuti parecchi tropeani: dal Sergio al Campesi, dal Mirabello al Crescenti, dal vibonese Capialbi al vescovo Taccone-Gallucci ed altri Cronisti minori.
Pertanto il presente Volumetto non avrebbe alcuna ragione di esistere, se non rivestisse un carattere unicamente ed eminentemente poetico.
Devesi altresì affermare che per quanto a fondo e serrata sia stata la nobile gara in cui si son lanciati i volenterosi Esploratori attraverso l'intricatissimo labirinto dei Conventi tropeani, nessuno di Essi, sia pur guidato dall'ariannesco filo di poderose opere sussidiarie, è riuscito ad uscirne convinto e sicuro di non esserSi disperso o fermato difronte ad un bivio, o di non essere inciampato o caduto nell'errore o nell'assurdo, tale e complesso Esso si presenta agli occhi degli avviliti Indagatori!
E per quanto Essi si siano alacremente adoperati, giammai sono riusciti a togliere interamente quel fitto e misterioso velame che ricopre il monastico panorama, senza che alcuni brandelli rimanessero quà e là impigliati per nascondere alla indagine alcuni lembi di un così immane ed appassionante groviglio di eminenti Personaggi, di oscure situazioni, di storiche notizie e di cronologici dati, per dare origine a tutto ciò che comunemente chiamasi lacuna.
Tropea, 29 Settembre 1960.
L'AUTORE
 


Palazzo Naso. Ex Convento di Santa Domenica
 

PRESENTAZIONE DELL'OPERA

Anzitutto credo decisamente superfluo precisare che il presente Poemetto è stato scritto per quella sparuta categoria di Persone veramente intelligenti, colte e Che non domandino cosa significhi <<Musa>> vetusto ed italianissimo vocabolo!


Prima di entrare in argomento, ritengo opportuno presentare al Lettore, in maniera sia pur laconica un quadro generale dell'Ascetismo tropeano che può dirsi abbia segnato un'epoca nella complessa Storia Conventuale della Regione Bruzia sì prediletta da San Nilo e da San Bernardino da Siena e da cui sorgano limpidissime sorgenti di inestinguibile grazia attraverso l'umile Francesco da Paola e la nobile Vergine e Martire Domenica da Tropea.
Il mio genio poetico, prosegue ancora, delineando brevemente le più salienti Figure ecclesiastiche distinteSi nelle penose vicende di un glorioso Passato e rimpiangendo con una nota dominante di nostalgico richiamo, tutto un complesso di situazioni e di consuetudini nello sfondo di un fastoso splendore liturgico, ormai scomparso e dimenticato!...
Infine la fresca vitalità dell'esposizione fa sì che l'interessato Lettore, veda sfilare dinanzi a Se:

I primordiali Basiliani,
i dotti Benedettini,
i serafici Francescani (Minori, Riformati, Osservanti, Cappuccini),
i predicatori Domenicani,
i pedagogisti Gesuiti,
i ferventi Carmelitani,
i mendicanti Agostiniani (Scalzi e Calzati),
i quaresimalisti Liguorini,
gli umili Paolotti,
le nobili Clarisse,
le pie Addoloratine,
le penitenti Pentite,
non attraverso il glaciale e sgrammaticato racconto di un improvvisato narratore, ma attraverso il vibrante e forbito Poema, scaturito dal mirabile talento versistico di uno Scrittore altamente classico e delicatamente sentimentale.

MICHELANGELO PICCOLO
fu Carmine


Chiesa e Convento dei Frati Minori 'La Sanità'
 

I N V O C A Z I O N E

Al classico Lirismo consacrata,
e a l'incorrotto Verso ognor effusa,
ispiratrice eterna, ed invocata,
mi sia vicina ancor... Vergine Musa!


A Te si snodi un cantico
o nobile Tropea
la <<Prediletta d'Ercole>>
che in cima a la scalea
di scogli con fatidico
destino T'innalzò!

Il Libro del Tuo storico
Passato sfolgorante,
consacra dense pagine
al Chiostro che fra tante
vicende memorabili,
di gloria T'ingemmò!...
 

O vereconda e docile,
Fanciulla, sii Conversa
ed innocente vittima
d'una genia perversa,
le colpe su Te carica,
e vesti il sacro vel!

O bel galante Giovane,
patrizio dovizioso,
indossa il saio del Misero
e vai per lo spinoso
sentier deserto e gelido
portando il Tuo fardel!

O Uomo d'Armi, intrepido,
sdegnoso, tracotante,
col Tuo destriero lanciati,
fra le Crociate Sante
e la Tua spada vindice
consacra per la Fé!

O solitaria Vedova,
al Tempio corri invitta
e da insidiosi vortici,
sii salva o derelitta;
novello Sposo mistico
le braccia tende a Te!

Tal voci risonarono
in un lontano Evo
di lotta, di tirannide,
quel monito e sollievo
e... molte d'esse caddero
su fertile terren!...

L'Asceta con l'Armigero
avversi nel dualismo,
in un connubio apparvero
sovente di ascetismo,
attratti da quell'orbita
sì grande: Pane e Ben!...

La bella ed alma Vergine
e Martire cristiana
Che chiamaSi Domenica
purissima Tropeana
compresa nel Catalogo
dei Santi nel Signor,

Figura fra le Liriche
de l'altra mia Raccolta;
il degno metro saffico,
de l'Ode a Lei rivolta,
il Suo martirio celebra
e il verginal candor.

Chiesa e Convento annesso della SS. Annunziata

Duranti le barbariche,
terribili invasioni
di Saraceni ed Arabi
da le profanazioni
le Spoglie de la Martire
Si volle preservar.

Secure nel ricovero
in seno ai Basliani,
portate in terra sicula
dai Frati veterani,
ai patrii lidi calabri,
fur fatte poi traslar.

L'antica e taumaturgica
Icone bizantina
Che al mare di Port'Hercole
su nave levantina
vi giunse e Che Si venera
con pura devozion,

fu oggetto di molteplici
e critici commenti
che leggendari o storici
ma in fondo reverenti,
insieme generarono
la grande Tradizion!

Chiesa della Michelizia
 

E quando scisse Cesare
l'Impero in due: a l'Oriente
col dar Costantinopoli;
e Roma a l'Occidente
l'editto iconoclastico
Isàurico emanò.

Un marinaro calabro
e forse di Tropea,
raccolse quella Immagine
per celestiale idea
e a l'ira sottraendoLa,
a bordo. La portò!

Ancora sul sacrilego
proclama di Leone,
la differente citasi
seconda narrazione
alquanto inverosimile
per farLa tramandar.

Gallucci lo Storiografo,
narrò che da Nicea
provenne la Santissima
nelle acque di Tropea,
e che Teodoro il Vescovo
La volle qui portar!...

E allor qui presentasi
la terza congettura.
I Basiliani Monaci
del Quadro avendo cura
da noi Si rifugiarono
in quei nefasti dì.
 


Androne dell'ex Convento delle Clarisse
 

Affiora quindi in ultimo
il vero e gran prodigio
per cui la Bruna Vergine
di Romania con ligio
affetto questa nobile
Progènie preferì!

La nave rapidissima
fermosSi di repente
ribelle a tutti gli ordini
del capitan furente;
le vele si afflosciarono,
e il legno si fermò!

Gridando a tal miracolo
gli attoniti nocchieri
l'annuncio testè diedero
esterrefatti e fieri
e con immenso giubilo
il Clero si adunò!

Sicchè sul mar accorsero
Signori e popolani;
un solo ardor frenetico,
unì tutti i Tropeani
Che con gioiose lacrime
l'Effigie salutar!...

Nel Duomo dei Cattolici,
a San Nicola sacro,
in pieno ottavo secolo
andar col Simulacro,
ed il Signor al Cantico
<<Te Deum>>, ringraziar.
 


Palazzo Adesi. Ex Convento dei Domenicani

A Monsignore Cordova
in sogno comparendo,
predisse il gran pericolo
di quel tremuoto orrendo,
da cui con sempre vigile
amor Ci preservò!

Assisa al Trono massimo
de l'alma Cattedrale,
da gran Regina mistica
degli Angeli immortale,
la nostra Santa Mènica
d'allor detronizzò!

La cella campanaria
del Duomo serba un coro
di squille sonorissime
in bronzo, argento, ed oro
i cui rintocchi armonici
si spandono pel ciel!

Dolcissime, ineffabili,
Le quattro pie campane,
sovente ci richiamano
le dolci età lontane,
e ognora ci risvegliano
ricordi cari e bel!

A quella più nostalgica,
o sia maggior campana,
le Dame allora imposero
il nome di <<Romana>>
omaggio a Maria Vergine
dei cari Suoi fedel!
 


Palazzo Sant'Anna. Ex Collegio dei Gesuiti
 

<<Et in cospectu Populi>>
avvenne la fusione
in cui vi frammischiarono,
monili a profusione
bracciali d'oro, ciondoli,
e coniugali anel!

L'antica nostra Diocesi,
non vasta, ma gloriosa,
risale al Sesto Secolo
e impronta decorosa,
de le lontane origini
ognora seppe dar!

I Prèsuli chiarissimi,
Giovanni, Pappacoda,
Vaccari, Leo, de Rùsticis,
ed Altri Che ognun loda,
ad Essa il cor, lo spirito
interi dedicar...

Tramandasi ancor vivida
in versi e in tavolozze
la bella e interminabile
sfilata di carrozze
pompose e aristocratiche
di quarant'anni fa,

da San Michele Arcangelo
al Tempio Cattedrale
per l'indimenticabile
ingresso episcopale
di un caro e amato Vescovo
di celestial bontà.
 


Ex Convento dei Francescani Conventuali
 

L'atteso, grande Presule
Felice cribellati
fu accolto su d'un candido
cavallo e d'ambo i lati
il Cattedral Capitolo
in <<Capa magna>> inter.

Bagnato Vito Mènico
e il noto Mastro Titta
(la scena in queste sdrucciole
sestine è ben descitta),
A fianco Gli si posero
dan gran palafrenier.

Le cinque Confraternite,
i Bianchi di San Cola,
con la Seminaristica
e numerosa Scuola,
la Giunta con il Sindaco
Gabrielli e il Gonfalon.

La Banda ed entusiastica
la gran Cittadinanza
il pio Pastor commossero
fra grida di esultanza
e fra damaschi serici
pendenti dai balcon.

A Monsignor devesi
e a l'ingegner Pasquale
Toraldo il bel ripristino
di nostra Cattedral,
al vero stil d'origine
con cui si costruì!

Un elevata epigrafe
dal Tranfo latinista
composta, e incisa in lapide
si legge a prima vista
per rammentar ai Posteri
Chi l'opra concepì!
 


Palazzo Toraldo. Chiesa degli Scalzi con annesso ex Convento degli Agostiniani Scalzi
 

Sebbene sia lodevole
il Duomo ricostrutto,
solleva qualche critica,
in quanto non del tutto,
completo appare al tecnico,
in suo normanno stil.

Il bel marmoreo pulpito
diverso per struttura
presenta a l'occhio clinico
stridente stonatura
e d'apicale cuspide
difetta il campanil!

Tre Chiese care al Popolo
fur fatte demolire:
San Giorgio in Piazza d'Ercole,
a scopo d'ingradire
Il Corso e farlo giungere
a la Villetta a mar.

Il tempio del Santissimo
al rione Comandata,
sparì con la Necropoli,
e infin fu diroccata
la Munizione; oh barbari,
che cosa osaste far?!

Eguale sorte tragica
toccò a la chiesa annessa,
a l'Episcopio! Or d'auto
divenne una rimessa,
tal Loco rispettabile
del Monte di Pietà!

L'encomio è pel restauro
dei templi di Sant'Anna,
e San Giuseppe! Esplicita
invece è la condanna
per la Cappella Nobile
Che in abbandono sta!

E' invece confortevole
pensar che al Viale Tondo,
i Nonni consacrarono
con fede e ardor profondo
la chiesa in legno dedita
al Cuore di Gesù!

Il Purgatorio ad obolo,
fu eretto in Porta Nuova
con manovale opera
di pie donnette a prova
del religioso spirito
che ormai non regna più!

Monforte esimio Vescovo,
la Casa Episcopale,
costrusse nel limitrofo
sobborgo occidentale,
mirante il lido, Stromboli
e il sole al tramontar!

Il buon Abbate Gòdano
vecchietto, curvo e calvo,
servì con culto fervido
Maria di Porto Salvo
Che dal tempietto domina
sul ponte valle e mar!

Di cardinal la porpora
vestì in età lontana
il gran Vincenzo Laùro
genialità-tropeana
Che del Lunario citaSi
famoso Correttor!
 


Chiesa S. Francesco di Paola con ex Convento annesso dei Paolotti
 

Quì nacque l'Arcivescovo
Teofilo Galluppi.
Fautore in terra d'Oppido
di massimi sviluppi,
nel gran Concilio Veneto,
discusse coi Dottor!

Il religioso Gaspare
Toraldo un dì a Bitetto
asceso per suo merito
al vescovil rocchetto,
con due Congiunti omonimi
in Triade S'affermò!

A' l'almo Don Lojacono
illustre Cittadino
Che fu molt'anni Vescovo
in quel d'Ariano Irpino,
Marotta, il Vate classico
un Carme dedicò!

Fu Principe Accademico
dei colti <<Affatigati>>
Pelliccia Sandro, il monaco
benedettino! Alati
e rari si conservano
i Manoscritti ancor!

Tropeano fu il dottissimo
Toraldo Don Giuseppe,
scrittor di vasto scibile
Che di latino seppe,
del Tasso immortalatoSi
divino traduttor!

Il sacerdote Mottola
per grazia ancor vivente,
da la coscienza candida
e da l'eccelsa mente,
al rigorismo ascetico,
con l'alma e cor Si dà!
 


Chiesa della Madonna del Carmine con annesso
l'ex Convento (resti) dei Carmelitani
 

D'un Fra Carmelo, il tipico
romito circolante
del Monte Poro semplice
gioviale mendicante
frequentemente narrasi
la casta ingenuità!

Dov'è più la liturgica
rituale procedura
un tempo sì munifica!
E quell'Officiatura
corale dei Teologi
ai massimo decor?!

Ormai per sempre tacciono
i Lai di Geremia
a Pasqua... e la lunghissima
straziante Salmodia
dinanzi a le Quattordici
Stazioni del Dolor!!!

Che fasto nello splendido
e gran Pontificale
al suono di quell'organo
davver monumentale
al quale cimentavaSi,
soltanto Don Macrì!!!

E la caratteristica
notturna processione
con torce a vento e fiaccole
com'era tradizione
falò stridenti accendere
nel Santo Venerdi!
 


Chiesa di SS. Filippo e Giacomo
 

Che omaggio al Santo Spirito,
al Suo passaggio sera
di giovedì... con lampade
campane... una preghiera
a la finestra... e un cantico
di gloria a Cristo Re!

E nella sacra ed intima
poscia del focolare
il familiar benefico
Rosario recitare,
e preci a Dio rivolgere
usanza or più non v'è!

O epoca satanica
nefasta, senz'ideali:
di sacrilegi, scandali,
e nefandezze tali
da degradare a l'infimo
l'umana dignità!

Ludibrio di repubblica,
ipocrisia, cinismo,
indizio sintomatico
son questi d'ateismo,
da scuotere e far fremere
la Gran Divinità!

Infin si volga l'animo
ai massimi Argomenti
di questo Carme: il novero
dei Chiostri più salienti
che compie in breve indagine
versistica l'Autor!

La libertà poetica
al picciol fallo avvezza,
pertanto chiede a indulgere
se qualche inesattezza
sia forse riscontrabile
in questo bel Lavor!

Svariati furo gli Ordini
ed anche numerosi,
nei trapassati secoli,
e quanti Religiosi
al Chiostro Si votarono,
Con mistico fervor!
 


Ex Convento di S. Maria della Pietà

Tropea contò ben sedici
e forse più Conventi
in zone periferiche,
al mare prospicienti
e al monte come narrano
le cronache d'allor.

Sul verde scoglio l'<<Isola>>
torreggia il bel Santuario
i cui primordi salgono
a l'evo originario
del secolo undicesimo,
ma pria di quella età,

i buoni ed antichissimi
di San Basilio Frati
i primitivi tennero
Cenobi edificati
in molti lochi calabri
e sicule città.

Al par d'una Tebaide
in cima a l'Isoletta
apparve l'eremitica
vetusta Cappelletta
che poi donata a l'ordine
dei Cassinesi fu.

I quattro fidi ed ultimi
romiti questuanti
col De Maria Canonico
vegliaron dimoranti
in pace e beatitudine
fra cielo e mar... lassù!

FermatoSi per transito
un giorno il Re Secondo
Fernando, la Sua visita
concesse e l'aureo fondo
al Vescovado storico
partendo vi elargì.

Pervenne in veste d'Ospite
ad onorar Maria
Cassulo, l'Apostolico
Gran Nunzio in Rumenia
al Qual Toraldo il Principe
il Suo palagio offrì.

I Monaci dottissimi
Benedettini illustri
<<Labora et ora>> il monito
diffusero per lustri
ed ivi la magnifica
vi nacque Cattedral
 


Chiesa Cattedrale
 

Partiti i Benemeriti
de l'inclita cultura
e pria che avesse origine
l'antica fioritura
del Seminario, altr'Ordine
si ebbe Conventual.

I Basiliani eressero
un celebre Convento
fra Drapia e fra Sant'Angelo
nel tardo Settecento
e di San Sergio sorsero
le pie comunità.

Degli anni con il volgere
e i tempi andando innanti
rifulse ancor un Eremo
del Rito di Osservanti
che sì obbedienti amarono
<<Madonna Povertà>>!!

E un dì fra Loro videro
un vero Paladino
in saio, capestro, sandali:
val dir San Bernardino
da Siena al Qual si devono
trecento Monaster!...

La frammentaria cronaca
d'un vecchio Memoriale
in più dettagli celebra
il Quadragesimale
che tenne al grande Pubblico
tropeano accorso inter.

D'Assisi i Frati a l'epoca
(che fu Milletrecento)
in San Demetrio s'ebbero
l'antico Lor Convento
di stil barocco e gotico
<<San Pietro in ripa>>. E allor

vi nacque il primo e splendido
Ostello Francescano
di Rito Minoristico
che il Vescovo Giordano
concesse ai casti ed umili
Serventi del Signor!

La verità evangelica,
il verbo de la pace,
il religioso scibile
brillarono qual face
per cui due Santi celebri
la grande Fede unì.
 


Chiesa di San Michele (Purgatorio)
 

Giovanni De Dominici
e l'Orator da Siena
sebben diversi d'Ordine
rigenerar la piena
vitalità serafica
che prospera fiorì!

E Carlo Quinto reduce
de l'Africa in naviglio
da la tempesta incolume
e salvo dal periglio
de l'Annunziata Vergine
l'Eremitaggio ampliò!

Ai facoltosi oboli
del Gran Monarca dati
le offerte ancor s'aggiunsero
dei ricchi Titolati
per cui quel fastosissimo
Convento prosperò!

Regale, sì munifico,
adorno di sculture,
paliotti inestimabili,
rilevi, dorature,
un Oratorio, un organo
e Libri custodì.

Ma i Tomi che formarono
la Biblioteca immane,
si disse che sparirono,
Di bello che rimane?
Il suo soffitto artistico
e il Portico, oggidì.

Le volte ancor echeggiano
di cori a voci nere,
di gregoriani cantici,
di seste, di preghiere
e dei barbuti monaci
del cupo salmodiar!

O peristilio tacito,
con archi a sesto acuto
avvolto in un letargico
torpor! Con Te diruto,
vedrà quest'empio secolo
la Fede sgretolar?!
 


Chiesa di Santa Caterina
 

Il Padre Don Rapònzoli
di nome Salvatore,
rovente, umana fiaccola
al par d'un Sacro Cuore,
vegliante, ognor dinamico,
tal ordine abbracciò!

Intero al Cristo dedito
l'Apostolo tropeano,
partito per redimere
il popolo Ottomano,
de le Missioni reduce
in esso vi spirò!

Da l'alba di Porziuncola
a tutta un'epopea,
il pio Francescanesimo,
impresse quì a Tropea
le impronte che indelebili
si fanno riscontrar!

I Cappuccini Monaci
laggiù a la Sanitade
permasero due secoli
beando le contrade
su cui tremuoti e folgori
tremendi imperversar!

O  volto venerabile
da lunga barba bianca!
O desinare rustico
su rozza e dura panca!
O greve, cupo e ruvido
cappuccio con mantel!

O noderosa cintola
con grossa e penzolante
corona sempre a scorrere
fra mani scarne e sante
in accorate recite
coi rai rivolti al Ciel!


Chiesa di San Giuseppe
 

De Nardo il benemerito
Ministro Provinciale
volgendo gli occhi ai ruderi
del Loco monacale,
la francescana Lampada,
deterse e ravvivò!...

Con l'adesione unanime,
l'appoggio nobiliare,
e un dinamismo vivido
potè riedificare
il Chiostro, che fi fervidi
Fratelli popolò!

Il General de l'Ordine
Serafico in missione,
gradi del colto chierico
Carullo il bel sermone
a nome del festevole
Convitto Novizial!

O pia Funzion del Transito
o Crocifisso Alato
nel Rito de le Stimmate
solenne... celebrato
da Padre Egidio, musico,
ed orator genial!

Un calabrese naufrago,
Michele tal Letizia,
illeso per miracolo,
la Chiesa Michelizia
da la gentile cupola
sul poggio edificò.

Fra due giardin di zagare
la Vergin de la Neve
ogno anno vi Si venera
sia pur con rito breve
ma col mariano spirito
che ognora L'animò.
 


Chiesa del Sacro Cuore di Gesù
 

Con cinghia e nera tunica
gli Scalzi Agostiniani
(dov'è il Rosario) vissero
in tempi non lontani
sperimentando i triboli
del duro mendicar!...

Al centro, in un monastico
Ospizio Le <<Pentite>>
del mondo stanche, chiesero
rifugio, e convertite
fra quelle mura attesero
le colpe ad espiar!

O ravvedute Femmine,
novelle Maddalene,
che volontario carcere
a Voi imponeste e pene
diuturne d'ogni genere,
digiuni... privazion!...

E con muliebre eroico,
sincero pentimento,
con nuova vita dedita
al solo Sacramento;
purificando l'anima
aveste il gran perdon!...

Al rione detto <<Paola>>
il Sergio ed il Campesi
d'un Romitorio scrissero
che tal Giovanni Adesi
tropeano venerabile
spirato in santità,

fondò ponendo il titolo
<<Maria del Santo Aiuto>>
ed attraverso i secoli
ampliato, fu ceduto
a tre Paolotti Minimi,
portento d'umiltà!

Il Taumaturgo calabro
Francesco, Santo invitto
nel lungo... infaticabile
pedestre Suo tragitto
peregrinando ai margini
de la Città - sostò!...

E tralasciando un attimo
il meditare intento
mostrò volgendo l'indice
il loco del Convento,
nel punto dove il Popolo
la Statua Gli elevò!

Fra gli ubertosi valichi
di Capo Vaticano
un Chiostro edificarono,
mi par, Carmelitano
di San Filippo Apostolo
e Martire preclar!

Nell'incommensurabile
Convento e gran Collegio
del Municipio, emeriti
d'un Ordine sì egregio
i Gesuiti eccelsero
nel ruolo d'insegnar.
 


Chiesa dell'Immacolata
 

La Storia Pedagogica
gloriosa e secolare
il Metodo Didattico
nel campo di educare
seminaristi e laici
al culto del Saper,

immantinente indussero
l'intero Patriziato
ad affidare i giovani
al sacro Dottorato
che tracce incancellabili
lascò d'un Magister!

Il nome caro ed inclito
di Porzia Carbonara
Tropeana nobilissima
e di virtute rara,
legato è in santo vincolo
al Chiostro che fondò!

E con il beneplacito
del vescovo Maranta
la derelitta Vedova
da tribolata e Santa,
con dodici pie Nubili
in esso s'insediò,

votandosi a la Regola
di penitenza data
in nome di Santissima
Signora Addolorata
o di Pietà (in San Giacomo
a picco sul bel mar!).

La pia Marianna Mùmoli
Tropeana titolata
da l'efferato... orribile
eccidio, un dì scampata
il figlioletto Bartolo
Si vide trucidar!

Trafitta la Superstite
d'atroce sì sciagura
vestire volle l'abito
severo di Clausura
e a Santa Chiara il lascito
intero destinò;

per cui (dov'ora trovasi
il civico Ospedale)
fondò la rigoristica
Dimora claustrale
che le Clarisse nobili
e belle vi ospitò!

O lunghe veglie... o suppliche
notturne... O genuflesse,
pietose... oranti Monache!
O rigide Badesse.
Che un sacro ed inviolabile
cancello riserrò!

O suffraganti... lugubri
cortei penitenziali,
o casto coro angelico
di voci verginali
che attorno a così mistiche
muraglie risuonò!
 


Chiesa del Gesù con annesso
il Collegio dei Padri Redentoristi
 

Espressamente dedito
il Chiostro sì gentile
a le fiorenti Vergini
del Rango signorile
un altro il Calvo vescovo
ne fece edificar...

chiamato <<Santa Menica>>
in reverente omaggio
a la Tropeana fulgida
apparsa quale raggio
di luce che nei secoli
persevera a brillar!

Arrugginiti cardini
che opaca una vetrata
serraste!... Oscuri ànditi
che dietro ad una grata,
stagliaste varie sàgome
di Monache gentil!...

O bel portale gotico,
o sacrestia sì antica,
o rampe... o arcate... o portici
a ogiva... ormai d'ortica
il colonnato vestesi
romanico, sottil!...

Del grande San Domenico
i pii Predicatori,
sul mar <<Le Grazie>> agisrono
in un Convento fuori
le mura... e attorno al Pergamo
la gente radunar!...

In mezzo a la chiesastica
collana cittadina
il Monastero semplice
di Santa Caterina,
qual'orma ragguardevole
domenicana appar!

Nel commentar le Pagine
dei Quattro Evangelisti,
nel dire il Panegirico,
i Frati Pergamisti,
tesori seminarono
di pia loquacità.

E peregrini andarono,
per vaste e ignote plaghe
ad apportare il balsamo
su tante umane piaghe,
con l'incessante stimolo
de l'operosità!

A la contrada <<Carmine>>
il Chiostro del Carmelo
un cielo ben lodevole
compì pel santo zelo,
fra quiete e solitudine
beata e patriarcal!
 


Cappella di Santa Margherita
 

O ticchettio di garrula
muschiosa fontanella,
o tintinnio mutevole
di bronzea campanella,
regolatrice rigida
di vita monacal!

Con la consueta tìnnula,
loquace tua favella,
per corridoi, per l'intime
pareti d'ogni cella,
a l'alba... a sera... al vespero,
parlasti... sempre Tu!

Modificando il Codice
del Santo Fondatore
vi sorse quello simile
pel suo cristian fervore,
e dei Calzati l'Ordine
Agostinian vi fu!

Massiccia e a piani multipli
la costruzion immane,
che al mar s'affaccia solida
e intatta ancor permane,
e che la Sede v'ospita
odierna Comunal,

sarà di nuovo dedita
a quei Redentoristi
in fervorini e prediche
Maestri e Moralisti
a far nella Quaresima
vibranti paternal?!

In seno a la freschissima
Aiola liguorina,
aulenti vi sbocciarono
i Fior che l'alfonsina
fraganza propagarono
di grazie e di virtù!

Pietoso, buono, amabile,
sin tenero fanciullo,
da grande, ancor Filantropo
divenne Fra Pandullo
le Cui memorie vivono
e non si scordan più!

A perennar nei Posteri
la gran figura eletta
e le Mission vivide
del Santo Fra Di Netta
da l'orazione satura
di luce e Verità!

il noto Michelangelo
buon Vescovo Franchini,
eresse sovra i ruderi
del Tempio dei Latini
il gran Calvario-Golgota
al rione <<Libertà>>!

Per Esercizi soliti
al Duomo Cittadino
i Padri un dì tornarono:
La Marca... Valentino...
Carioti,... Costa!... Or sostano
al Tempio del Gesù!

Il generoso lascito
de la zitella Tonna
Barone rispettabile
tropeana Gentildonna
a questo Tempio storico
donato intero fu!...

Gran mole a quadrilatero
piantata a croce greca
con un soffitto a ottagono;
il <<Gran Presepe>> reca
d'un tal Grimaldi scenico
tropeano gran pittor!

Con fine gusto artistico
il Conca e il Casaburi,
pregiarono d'estetica,
facciata, volta, e muri,
per mano di quell'abile
Pier Negro fregiator.

Pel missionario giovane
La Ruffa e per le Suore
di Sant'Antida, unanime,
fraterno sia l'amore
in cambio a la grand'opera
di Fede e Carità!

Ed ossequente Laude
disciogliere ritengo
a le Sorelle affabili
del vasto Cottolengo
Che per l'infanzia svolgono
preziosa attività!

Al folto Monachesimo
a la Cavalleria,
del Medio Evo massimi
Fattor la Signoria
i suoi Esponenti validi
e degni consacrò,

da quando grande ed inclito
quel Pietro l'Eremita
da Cavalier e Monaco
di prode e santa vita,
la fiera Gente italica
di Spada e Croce armò!
 

C O N G E D O

Carole vaghe e verginali cori
a Te o Plìnnia inghirlandata Musa
ad onorare il Tuo Poeta adusa
coi sempre verdi ed agognati Allori!
 

L E   F O N T I

Per la composizione di questo Poemetto, l'Autore ha attinto una parte delle principali notizie dalla <<Monografia della Diocesi di Tropea>> che lo Storiografo S. E. Mons. Domenico - Taccone Gallucci, da Mileto, pubblicò nel 1904.
Ha fatto inoltre appello alle proprie non comuni risorse di una prodigiosa memoria nel riassumere e concatenare tutta una serie di narrazioni che il culto ed informatissimo Carmine Piccolo diletto Genitore e prezioso collaboratore del Poeta soleva spesso tenere in famiglia.
Si è valso infine della propria eclettica, enciclopedica, ed incommensurabile cultura.

O P E R E   D E L   P O E T A

Edite:
A te classica Musa!!  (Liriche)
I Conventi dell'antica Tropea  (Poemetto)

Inedite:
Tropea d'altri Tempi  (Poesie elevate)
Etica ed Estetica dell'antica Tropea  (Brillante ed elaborata Sintesi Lirica in Trecento quartine).