IL CORAGGIO
ALLA PROVA

 

COMMEDIA LIRICA IN MUSICA
ESEGUITA
DAGLI ALUNNI DEL SEMINARIO DI TROPEA

NELL'APRILE DEL 1915

 

Per l'onomastico di S. E. Ill.ma e Rev.ma

Mons. GIUSEPPE LEO


(La scena rappresenta una Scuola)



 

UGO
(Carusi Bruno)
Quel grosso e brutto cane
che ho visto questa mane,
mi fa tremare ancor. Come ringhiava!...
E qual fra i denti aveva lucente bava!...

CORO
(Coccia F,. Campesi M., Bagnato P., Petrucci G.,
Toraldo L., Pantano P., Loiacono M.,
Gargano A., Rognini F., Lorenzo S.).
Uh!... Mi vengono i brividiii!...
Mi vengono i brividiii!...

NESPOLINO
(Granelli Armando).
Uh! mi vengono i brividiii!... mi vengono i brividiii!...
Paura per sì poco? Vergognatevi !

CORO
Se lo avessi incontrato,
Tremeresti anche tu.

NESPOLINO
Lo avrei baciato...
Cani, orsi, leoni, lampi, saette, tuoni,
non fan paura a me. Ma, il mio disegno
me l'ho dimenticato; corro a casa a prenderlo,
poi vengo
.
CORO
Egli ogni dì rinnova
le lodi al suo coraggio.

GIANNETTO
(Angiò Saverio)
Ma un qualche dì alla prova
ben io lo metterò, lo metterò.

MAESTRO
(Toraldo Orazio)
Bravi li miei scolari, sentite;
io vo' a far compra di alcuni libri,
intanto studiate e lavorate, che fra breve ritorno

CORO
S'accomodi, buon giorno!

BEPPE
(Ruffa Francesco)
E' il maestro assente, or siamo in carneval,
via penne e via grammatiche,
allegri vogliam star.

CORO
Via penne e via grammatiche,
allegri vogliam star.

GIANNETTO
Giacchè si vuole ridere, so io quel che ho da far;
giacchè si vuole ridere, so io quel che ho da far.

GILDO
(Toraldo Emanuele)
Giochiamo dunque a tombola.

CORO
No, la tombola è noiosa...

GILDO
Balliamo una quadriglia...

CORO
No, il ballo è brutta cosa...

GILDO
All'oca divertiamoci...

CORO
No, è gioco delle vecchie...

GILDO
Una partita a briscola...

CORO
Mancan carte parecchie...
Tombola, no! Ballo, no!
Tombola no! Ballo no! Oca no! Briscola no!

GILDO, BEPPE e UGO
cantiamo quel bel brindisi che tutti sappiam già!

CORO
Benissimo, benissimo, eccoci pronti qua.
E che importa se nel mondo
frequentissimo è il dolor,
se ci rende il cor giocondo
della vigna il dolce umor?

Su beviam, ma con decor;
stiamo assiem labbro e bicchier,
come amici stan fra loro
l'innocenza ed il piacer.

E che importa se nel mondo ecc.
Il ruscello cantar suole
per la val scorrendo giù;
anche il vin giù per le gole
scorra e canti: giù, giù, giù.

E che importa se nel mondo ecc.

GILDO
Ed or facciam ginnastica,
che forza ognor ci da.

CORO
Benissimo, benissimo, eccoci pronti qua,
E' la ginnastica - arte eccellente.
acuta e fervida - rende la mente,
al sangue, ai muscoli - dà vigoria,
mantien lo spirito - in allegria;
vero Palladio di sanità
- da mille salvaci infermità

La testa in sù, - e poi in giù;
le braccia in qua - e poi in là:
facciamo insieme - tre passi avanti;
e poi indietro - tosto altrettanti.
Facciamo tutti - i movimenti
che fanno gli alberi - esposti ai venti;
inginocchiamoci - sù, ritti in piè:
battiam le mani - uno. due, tre.

L'acqua, che immobile - giace e riposa,
diventa putrida - e velenosa;
ma se dai vertici - di monti alti,
in giù precipita - a salti, a salti,
si mantien limpida - feconda il suol,
e in essa specchiasi - con gioia il sol.

La testa in sù, - e poi in giù; ecc.

Infelicissimo - quel giovinetto,
cui la ginnastica - non dà diletto;
ottusa e torpida - avrà la mente,
il corpo gracile - e macilente,
e gran miracolo - per lui sarà
se un giorno tisico - non morirà.

UGO
Adesso lavoriamo un poco,
oppur studiamo.

GILDO
Fratello, questi studi a me non piacciono.

BEPPE
Neppure a me, fratello,

GILDO
Ma alla nostra Venezia
presto farem ritorno.

BEPPE
Oh venga, venga, quel beato giorno!...

CORO
Seduti nella gondola
andrem per la laguna,
vedrem dal ciel la luna
nell'onde tremolar:
Mai più dovremo allora
studiare o lavorar!
Mai più! Mai più!...

Ah! Ah! Ah! Giannetto in maschera;
Bravissimo!... Bravissimo!...

Con quella faccia negra
somigli ad un Zulù...
con quei due corni in testa
ci sembri Belzebù.
Con quella faccia nera
somigli ad un Zulù...
con quei due corni in testa
ci sembri Belzebù.
Sì! Belzebù!...

GIANNETTO
Tremate, ed inchinatevi
tutti dinanzi a me...
son Belzebù... dei diavoli
sono l'immenso re.

CORO
Oh! immenso re dei cavoli,
noi c'inchiniamo a te.

UGO
Ti sei tu mascherato
per farci questa scena?

GIANNI
No, ma per farne un'altra
più comica ed amena.
Voi tutti ritiratevi
là, in quella stanza in fondo;
ed io qui sotto il tavolo
soletto mi nascondo;
verrà ser Nespolino,
vedremo qual bel saggio
darà del suo coraggio,
che ognor vantando va.

CORO
Ah! Ah! Ah! Bellissima trovata,
bellissima! Bellissima!
Ecco, egli viene già.
Oh! quale gran risata
fra poco si farà!... Ah! Ah!

NESPOLINO
Tutto è silenzio! Dove sono andati?
Forse a veder le maschere.
Le maschere disdegno.
Io resto qui, finisco il mio disegno.
Non c'è vita più gradita
che studiare o lavorar,
ogni aurora par fiorita
ogni vespro in fiore appar...

Qual lamento? Chi l'ha fatto?
Sarà stato certo il gatto.

E' pur ver che con la fretta
un castigo si può aver,
e passare qualche oretta
con un pò di dispiacer...
Cielo! Trema il pavimento!
Sarà stato certo il vento.

Ma che importa? Senza spina
non c'è rosa, ognun lo sa;
eppur essa è la regina!
d'ogni fiore in sua beltà.

Qual rumore?! Mamma mia!
Quasi, quasi, scappo via!...

Non c'è vita più gradita
che studiare e lavorar;
ogni aurora par fiorita,
ogni vespro in fiore appar,
Sempre lieto è lo studente,
senza tema.....
Ma chi c'è, qui sotto il tavolo!....

GIANNETTO
Sono io! E sono il diavolo!

NESPOLINO
Aiuto! Soccorso! C'è il diavolo!

GIANNETTO
Ti piglio... Ti piglio... Ti porto con me

CORO
Ah! Ah! Ah! ecc.
Il gran coraggioso, è tutto tremante
qual vel di bucato - ha bianco il sembiante;
 di orsi, leoni - di lampi e di tuoni,
il gran coraggioso - paura non ha!

NESPOLINO
Non ho pa...pa...ura - non tre...tre...tremo

CORO
Non hai pa...pa...ura - Non tre...tre---tremi!
Così balbettare chi dunque ti fa?

NESPOLINO
A me tali scherzi? - Vi lacero gli occhi,
Vi strappo i capelli - vi rompo i ginocchi!

CORO
Evviva il coraggio!!
Sei degno di gloria!!...
Sei senza timore!!...
Sei pieno d'ardire!!...

MAESTRO
Olà, silenzio! e nessuno si muova!

CORO
Il maestro!

MAESTRO
Che orrore!
Voi, Beppe e Cecco, siete due poltroni,
Vi pentirete un giorno!

Tu sei nei scherzi tuoi, Gianni, eccessivo;
avrai gran disiaceri!
Tu, Nespolino, pecchi di superbia,
sarai spesso deriso.
Gli altri al vostro error son consenzienti,
tutti dunque voi siete delinquenti.

Per tre giorni nel giardino
a passeggio non andrete,
e quì in scuola studierete,
per tre giorni un'ora in più!

CORO
Accettiam la penitenza,
l'error nostro confessiamo,
e piangendo promettiamo
non commetterlo mai più.
Uh! Uh! Uh! ecc.

MAESTRO
Giacchè siete pentiti, e il vostro pianto
mi dà buona speranza,
perdono a tutti e vi dò vacanza.

CORO
Viva Viva il maetstro
lo vogliamo sempre amar,
Con lo studio e col lavoro
lo vogliamo consolar.
Scorra lieta la sua vita
qual tra i fiori va un ruscel,
ed un giorno appien felice
sia per sempre su nel Ciel.


 

Tropea, 21 Aprile 1915.
 

Tropea, 1915, Tipi Buongiovanni & Coccia

NOTE
GIUSEPPE MARIA LEO
Nato ad Andria il 25 marzo 1864, venne ordinato sacerdote il 24 settembre 1887. Insegnò nel Seminario della città natale matematica, filosofia e teologia. Fu elletto il 25 giugno 1909 e consacrato a Roma dal Cardinale Francesco Cassetta l'11 luglio 1909 Vescovo di Tropea. Fu promosso Arcivescovo di Trani e Barletta l'8 marzo 1920 da Papa Benedetto XV. Numerose opere contraddistinsero il suo apostolato, tra cui si ricordano il Congresso Eucaristico Interdiocesano ed il Congresso Mariano. Si impose per pietà, zelo, umanità e dottrina, virtù che determinarono intorno a lui stima e venerazione.
Morì a Trani il 20 gennaio 1939.