Fra Carmelo Falduti
e
il Santuario del Carmine
di Monte Poro
 
 

di Natale Pagano
 





Monte Poro  Caroniti. Santuario della Madonna del Carmine. Interno.Il Santuario di Monte Poro sacro alla Madonna del Carmelo, nel 1994 ha già celebrato il primo centenario della sua costruzione.
Cuore della già diocesi di Nicotera e Tropea oggi si inserisce a pieno titolo nella nuova realtà diocesana, e rappresenta un punto di incontro e di contatto di tutto il territorio giurisdizionale della Diocesi, ed anche della nuova Provincia di Vibo Valentia, nel contesto della sua posizione geografica che lo colloca al centro di tutto il comprensorio vibonese. Per questo suo status Monte Poro è anche meta di un turismo sempre più crescente grazie anche alla frescura dei suoi boschi ed alla sua acqua limpida e fresca.
Il Santuario di Monte Poro deve la sua origine ad un umile pastore, fra Carmelo Falduti, che, grazie ad un sogno meraviglioso, diviene "l'innamorato di Maria".
Egli nasce il 5 ottore del 1845 a Caroniti, piccolo e pittoresco borgo, posto sulle estreme propaggini di Monte Poro, da Francesco pastore ed Anna Mazza contadina.
In un afoso meriggio del 1875, il giovane Carmelo, mentre era intento al consueto pascolo delle pecore, vinto dalla stanchezza si addormenta all'ombra di un albero. Nel sonno una dolce visione lo avvince, la Vergine Maria, sedente su un banco di nuvole e con nelle braccia Gesù lo invita a costruirLe una Chiesa. Da quel momento il giovane decide di cambiare vita e di dedicarsi alla realizzazione di quanto richiesto dalla sua "Mamma bella". Abbaindona il lavoro di guardiano di pecore e col nuovo nome di fra Carmelo e col saio dei Carmelitani diventa questuante per amore della sua Madonnina bella.
In questo suo girovagare, fra Carmelo, non si ferma soltanto alla Calabria, ma va oltre, spingendosi a Messina ed anche a Napoli da dove ritorna col necessario per iniziare i lavori di costruzione della prima chiesetta.
Monte Poro  Caroniti. Santuario della Madonna del Carmine (interno). Domenico Russo: Fra Carmelo ed il Sogno Avverato.Ottenuto gratuitamente il terreno necessrio dal Cav. Miceli Scolaro di Spilinga, nel 1876 ne affida i lavori al costruttore di Nicotera Carmine Isaia. Nel mese di Maggio 1880, il parroco di Caroniti benedice la chiesetta, dedicata a San Pasquale protettore dei pastori, e l'attiguo piccolo romitorio.
Contemporaneamente pone mano alla piantagione del castagneto ed alla costruzione della fontana. Ma la piccola chiesa ormai è impotente a contenere le folle che si riversano sul Poro, per cui nella mente dell'umile frate nasce l'idea della costruzione di una nuova chiesa che attua grazie all'incoraggiamento del suo protettore di sempre il pio e grande vescovo di Nicotera e Tropea mons. Luigi Maria Vaccari e dell'amico Carmine Isaia il quale ne progetta l'intero complesso conventuale. Nel 1887 iniziano i lavori ed il 1° luglio del 1894 la chiesa dedicata a Maria SS.ma del Carmelo viene solennemente inaugurata dal Vicario Generale di Nicotera. Attorno a questa costruzione sono legati tanti avvenimenti prodigiosi, ed "interventi provvidenziali della Madonna in momenti di particolare difficoltà". A rendere più bella la chiesa, ricca di stucchi, ornati di gesso e dorature, sulla volta a botte vengono poste due tele raffiguranti il Sogno di Fra Carmelo ed il Sogno Avverato del pittore nicoterese Domenico Russo, andate purtroppo perdute. Il 23 ottobre del 1924, viene solennemente benedetto il grazioso campanile.
Il 7 maggio del 1930, fra Carmelo, terziario carmelitano, illetterato ed incolto uomo di Chiesa, dalla parola suadente e persuasiva, richiesto da tutti per sanare situazioni difficili muore nell'unanime compianto. Fu sepolto nel locale Cimitero "nell'attesa di ritornare accanto alla sua Madonna bella" attesa che termina nel 1957 allorquando mons. Agostino Saba ne trasferisce i resti motali ai "piedi della sua Mamma bella".
Negli anni venti il vescovo Giuseppe Leo affida al Servo di Dio don Francesco Mottola l'incarico di organizzare la festività della Vergine del Carmine per porre fine ad incresciosi episodi che si verificavano in tale occasione. Sotto la sua guida il Santuario Mariano conosce un periodo di grande vitalità spirituale. Don Mottola, infatti, aveva capito il ruolo che un giorno quel complesso avrebbe dovuto svolgere, e fin da allora ne pone le basi sulle quali mons. Saba, negli anni cinquanta, sarà artefice della seconda giovinezza del Santuario. Sotto il suo episcopato il Cenobio diviene sede estiva del Seminario diocesano e residenza dello stesso Presule. Nel contempo realizza ed attua grandi opere di rimboschimento e viarie. Nel 1975 le Oblate del Sacro Cuore di Don Mottola, "Carmelitane della strada" prendono possesso dell'intera struttura dimodoche "il sogno di don Mottola avvolto in un misterioso alone di profezia" diviene realtà.


Una rara immagine di Fra Carmelo in piena azione con gli arnesi della Fede

Con la loro venuta in questo luogo, Santuario insigne della nostra diocesi, ove la Madonna ha fatto sentire più volte la sua presenza e dove la Provvidenza ha scritto pagine ricche di carità, Monte Poro è divenuto faro e luce di vita cristiana. Qui dove don Mottola "attratto dalla malia dell'ermo colle" e dopo essersi "tuffato in Dio per attingere tanta interiorità la irradiava nelle anime che ricorrevano in Lui"; qui dove nei secoli passati la storia della Chiesa Nicoterese ha scritto pagine indelebili di santa vita; qui dove Santi ed Anacoreti fecero sentire la loro presenza, è possibile ritrovare tanta spiritualità e tanto amore in quanto l'amore di fra Carmelo verso la Vergine del Carmine si fonde con l'Amore di don Mottola verso Dio e verso l'umanità dolente.
E non potrebbe essere altrimenti dato che la vita di don Mottola è stata tutta un atto di Amore, e quella dell'umile terziario carmelitano, fra Carmelo Falduti, un inno all'amore degli umili ed un amore senza limiti e confini verso la "Mamma bella".