SESTINE
DI GAETANO RUFFA
(da TROPEA)

IN MORTE
DELL'ILLUSTRE GALLUPPI
 

Da Partenope reduce in Tropea
Qual Milesio Talete dall'Egitto
L'acquistato saper Ruffa spargea!
Là di Sofia nel nobile conflitto
Francia, Baron, Galluppi ardean sovente
Arricchendo d'idee la giovin mente.

Di Ruffa se proseliti costoro
Da Sofi al par di lui traean la vita,
E acquistato di Scienza un gran tesoro,
Ben l'emular nella carriera ardita,
Perchè a istruir la gioventù sacrali
Padri della mia Patria eran chiamati.

Di Matèsi le idee spargeano in menti,
E delle filosofiche dottrine;
Galluppi ancor le idee de' documenti
Del Vangel di Gesù, che son divine!
Non sacrato all'altar queste spargea
In chi all'altar sacrarsi già dovea!

Però primier suo studio fu la Scienza,
che del mondo, dell'uom parla, e di Dio;
E in questa per commun dotta sentenza
Egli fu grande, e in Fama alta salio!
Fu senza prova, datosi il buon destro,
Del gran Liceo Napolitan maestro!

Chi più di lui il mertò? S'egli soltanto
Fra quei che chiari, e gloriosi vanno,
Di penetrare i sensi ebbe il gran vanto
Del sublime filosofo Alemanno?
S'egli soltanto a quel scoprì gli errori!
Giusti a lui dunque compartirsi onori.

Quanto Galluppi ne' suoi libri insegna
Vibbra nell'alme del Vangelo i raggi!
D'ogni Liceo, d'ogni Accademia degna
Diran sua Scienza gli Imperanti saggi,
E ovunque giungerà sia bene accolta
Da chi della Ragion le voci ascolta!

Ma ahi che il sol tredicesimo già spunta
Del jemale dicembre, e voce si ode:
Galluppi ahi più non è! pallida, smunta
E la sua bocca in favellar sì prode,
Bocca, che tante verità ci disse!
Fredda sua man, che le vergò, le scrisse!

Chi dir può il duol de' figli suoi, che presso
Al cadaver paterno il lagrimaro,
Duol, che mostrano tutti in volto impresso?
Eppur fu pari il nostro al caso amaro.
De' figli al par noi fummo addolorati,
Che una la patria fu, che al dì ci ha dati.

E io più che altri mi dolsi, er'io tenuto
L'eroe a lodar, che ebbe in Tropea il natale!
Nipote a Ruffa io sono, ei ne ha tessuto
L'elogio presso al feretro fatale,
E degli Affaticati in l'Ateneo
Al morto padre mio pur lo tessea.

O Gran Galluppi, che per prova or sai
Se dell'uomo immortal lo spirto sia;
Se lievi falli or tu espiando stai,
Napol, Tropea, per te già preci invia
Se godi Iddio, pregalo, a far, che il puoi,
I patrii giovanetti emuli tuoi.