Gaetano FazzariGAETANO FAZZARI,
Matematico

di Alpinolo Natucci
(1939)
 


Quella che state osservando sulla vostra destra è la lapide dietro la quale riposa nel cimitero di Tropea il Signore barbuto che vedete a fianco del titolo, uno dei tanti tropeani passati a miglior vita. Essa porta una semplicissima epigrafe: Prof. GAETANO FAZZARI con le due fatidiche date, 7.10.1856 e 13.7.1935. Si trova a metà strada dell'ultima traversa a sinistra della via principale ed è collocata all'interno della piccola cappella della famiglia tropeana stabilitasi negli anni trenta a Firenze. Quindi non una parola in più che abbia potuto ricordare ai superstiti quello che era stato ed aveva fatto nella vita Gaetano Fazzari. Non è la prima volta che, per negligenza ed incuria dei contemporanei dell'estinto, un illustre essere umano rischia di morire ignorato e con lui anche la sua opera. A quasi settantanni dalla scomparsa, un brevissimo passaggio sull'indice TRICOMI dei matematici italiani del suo nome e dell'indicazione della città d'origine ci ha dato i termini giusti per una ricerca che ben presto ha dato gli esiti positivi. Ed ora possiamo dire, col senno di poi, che qualche carattere in più sulla lapide per sottolineare la figura di questo illustre sconosciuto ci sarebbe potuto stare se non altro per l'apporto scientifico-culturale che egli seppe dare all'Italia, alla Scuola, alla Cultura a cavallo degli ultimi secoli. Il Fazzari è stato infatti un insigne matematico, e non solo in campo nazionale, che si seppe distinguere per i rigorosi studi scientifici perseguiti incessantemente durante l'intero arco della sua vita nel campo delle scienze matematiche fino ad essere di queste, inusuale nel suo tempo, validissimo storiografo e nel contempo uno dei primi propositori di tali materie nel mondo scolastico ai fini di una didattica migliore. Conosciuto ed apprezzato in campo internazionale, fece conoscere agli studiosi italiani i matematici del tempo emergenti in campo europeo: una sorta di missione galluppiana quella del Professore tropeano applicata alle scienze matematiche di fine ottocento. In tale quadro fu assertore convintissimo di due principi, che per migliorare la didattica della matematica nelle scuole superiori, sarebbe stata indispensabile una più adeguata professionalità/preparazione dei rispettivi docenti e l'immissione nei programmi scolastici della Storia della Matematica, materia questa di cui invocava necessario uno specifico corso di laurea.
Il suo pensiero al riguardo fu fatto circolare nei vari circuiti scolastici tramite "Il Pitagora", periodico mensile di Matematica per gli alunni delle scuole scondarie (così recitava il sottotitolo della testata), da lui fondato e diretto nel 1895 ad Avellino. In realtà, fin dai primi fascicoli, il giornale prese piede in ogni scuola del Regno e costituì una sorta di tavola rotonda virtuale cui parteciparono non solo studenti ma soprattutto docenti fino ad identificarsi, per ben un quarto di secolo, in un "forum" permanente su problemi ed aspettative della Scuola di allora, del Corpo Insegnanti e degli studenti. A tale proposito è significativo "l'editoriale" che il Fazzari firma sul primo numero del "Pitagora" rivolgendosi "al lettore" del suo "giornaletto" con l'esplicita invocazione finale rivolta ai docenti di cui si sarebbe auspicato un grande aiuto e una fattiva collaborazione. E non a caso, in tempi successivi, Gentile, nel quadro della riforma della scuola, tenne conto, non però nel dovuto modo, degli articoli di quella Rivista che ancora oggi costituirebbero motivo di studio e di riflessione poichè i problemi, le proposte ed i fermenti sull'argomento di allora si attagliano perfettamente al mondo scolastico di oggi. Non è un caso che oggi il quoziente intellettivo "matematico/algebrico" degli italiani, a detta degli esperti, è oltremodo
basso.
Molti i contributi che il Prof. Fazzari ci ha lasciato, pubblicati in riviste specializzate, negli Atti dei Congressi della Mathesis, in quelli della Federazione Nazionali Insegnanti Scuole Medie, nei singoli volumi e nel summenzionato giornale di matematica "Il Pitagora". Alcuni trattati sono apparsi finanche negli Annuari del Liceo Classico "Umberto I" di Palermo, dove lasciò di sè un ricordo molto forte di uomo buono ed ammirevole per senso e dominio di sè.
E proprio nell'usuale ruolo di professore, i tributi e le promozioni per gli alti meriti conferitigli nei vari passaggi della carriera sottolineano l'inappuntabile serietà nell'attività educativa svolta a favore di tantissime generazioni di giovani durante i 42 anni d'insegnamento.
Per conoscere di più il carattere dell'uomo ma anche l'aspetto scientifico della sua opera, pubblichiamo una breve ma esauriente monografia scritta da Alpinolo Natucci, collega del Fazzari, apparsa nel 1939 nel Bollettino della Matematica, diretto da A. Conti, a distanza di quattro anni della scomparsa avvenuta nel 1935 a Messina, a casa di sua figlia, Gemma, moglie del nipote e genero Ignazio Fazzari, allora docente di anatomia nella locale Università, che di lì a poco si trasferirà all'Università di Firenze.
Alla bibliografia prodotta dal Prof. Fazzari elencata nel saggio del Natucci occorrerebbe aggiungere l'interessante opuscolo Dell'origine delle parole Zero e Cifra, Napoli, Società Anonima Cooperativa Tipografica, 1903.
Nell'intento di far conoscere la figura del Prof. Fazzari e poterla additare agli studenti di oggi, TM ha proposto al Liceo Scientifico "Vianeo" di Tropea, nella persona del Prof. Saverio Frezza, docente di matematica, di "adottare" l'illustre concittadino, auspicando che su di lui venga promosso ed effettuato un accurato studio seguito da un'attenta rivalutazione della sua opera pubblicata ed inedita, e che...... finalmente i caratteri che non appaiono sull'attuale lapide possano essere composti al più presto, quale tributo dovuto all'operosa attività ed esemplare vita di un così illustre concittadino.
Ed a questo punto analoga proposta è indirizzata al Comune di Tropea che prenda atto delle credenziali del Fazzari ed esamini l'opportunità di intitolare a questo illustre concittadino una strada, magari una di quelle tante anonime "traverse" di Via Tondo.

Gaetano Fazzari nacque a Tropea il 6 ottobre 1856, compì gli studi universitari a Napoli, dove conseguì la laurea in matematica il 6 marzo 1884 e subito iniziò l'insegnamento nelle scuole tecniche riunite della Direzione dell'Artiglieria di Napoli.
Passò poi alla scuola tecnica di Viggiano e fu promosso nel 1887 alle cattedre di matematica nei regi Licei e destinato a Caltanisetta.
All'inizio dell'anno scolastico 1898-99 chiese ed ottenne il trasferimento al R. Liceo Umberto I di Palermo e in questo istituto insegnò fino al 1926, anno in cui fu messo a riposo per raggiunti limiti di età (70 anni).
Fu appunto nel liceo Umberto I <<che diede - come scrive il Borrello1 - la parte migliore della sua attività feconda di bene, educando parecchie generazioni di giovani con la parola e con l'esempio>>.
Il valore non comune dell'attività didattica ed educativa da Lui esplicata, ebbe il meritato riconoscimento delle Autorità Superiori, con due promozioni per merito distinto, l'iscrizione nel Ruolo d'Onore degli insegnanti delle Scuole medie, la nomina ad Ispettore per l'insegnamento della matematica nei ginnasi e scuole tecniche del circolo di Napoli, per il biennio 1911-1913.
Nella primavera del 1934 si trasferì con la moglie, Salemi Domenica, a Messina presso il nipote prof. Ignazio Fazzari2, insegnante di Anatomia in quella Università, ed in questa città morì poco più di un anno dopo, il 13 luglio 1935.
Diamo ora l'elenco delle pubblicazioni, notando che in questo non sono compresi numerosi brevi articoli di matematica elementare inseriti nelle XXIII annate del <<Pitagora>>.
1  - Alcuni teoremi sulle coniche (Napoli, Vincenzo Morano, 1884).
2  - Teoremi relativi alle coniche inscritte, circoscritte e coniugate. Traduzione di una nota del dott. E. Schroter (vol. XXII del Giornale di Matem.
di Battaglini).
3  - Alcune relazioni fra i semiassi delle coniche (vol. XXIII del Giornale di Matem. di Battaglini).
4  - Alcuni teoremi di massimi e minimi relativi alle coniche (Id. vol. XXV).
5  - Della sfera in coordinate quadriplanari (Id. vol. XXIX).
6  - Volume di un tetraedro e superficie di un triangolo nello spazio in coordinate quadriplanari (Id. vol. XXIX).
7  - Momenti d'inerzia di un sistema di masse rispetto a rette nello spazio. Napoli, Tip. A. Tocco e C., 1886.
8  - Trattato di Algebra elementare. Parte 1^, Avellino, Maggi, 1886; parte 2^, Caltanisetta, B. Punturo, 1889, 2^ ediz. del 1° vol. 1894.
9  - Leonardo Mascheroni e le sue opere matematiche. (Introduzione alla nuova edizione della <<Geometria del compasso>> - Palermo, Era nuova, 1907).
11 - Elementi di Aritmetica con note storiche e numerose questioni varie, parte 1^ pag. 127; parte 2^ pag. 87 - Palermo, A. Reber, 1909. 5^ edizione in unico volume, pag. 196 - Palermo, Ant. Trimarchi, 1920.
12 - L'insegnamento della matematica nelle scuole classiche. Critiche e proposte. Roma, Manunzio, 1911.
13 - I numeri reali e l'equazione esponenziale ax = b per le Scuole medie superiori. Palermo, Capozzi, 1918, pag. 75.
14 - Dell'esperienza in Geometria, di C. de Freycinet. Traduzione con una nota <<Sui postulati delle rette parallele>>. Palermo, A. Reber, 1912, p. 119.
15 - Proprietà formali delle operazioni aritmetiche (in <<Rivista del Centro estudiantes de Ingenieria>>, anno XXI, marzo 1921, n. 225).
16 - Il <<Metodo>> di Archimede esposto con note in linguaggio moderno (in <<Archimede>>. Rassegna bimestrale di matematica, fisica e ingegneria, Anno I. Interrotta la pubblicazione del testo non essendosi più stampata la Rassegna, la traduzione fu raccolta in volume dall'A.).
17 - Il problema <<De Bovino>> attribuito ad Archimede (in II Annuario del R. Liceo-ginnasio Umberto I, 1925).
18 - Ettadecagono regolare convesso (in III Annuario del R. Liceo-ginnasio Umberto I, 1926).
19 - La misura del Cerchio di Archimede (in <<Esercitazioni matematiche>>, anno V, fas. 1°, Catania, 1925).
20 - Breve storia della matematica dai tempi antichi al Medio-Evo, Palermo, Sandron, 1907, pag. 267. (Quest'opera è stata tradotta in russo
      nel 1923, dal prof. S. Galascin di Rostow).

Ma il nome del Fazzari è specialmente raccomandato all'aver fondato e diretto <<Il Pitagora>>, giornale di matematica per gli alunni delle scuole medie. Iniziata la pubblicazione nell'anno scolastico 1894-95, Egli ne ha pubblicato 21 volumi di 9 fascicoli ciascuno fino al 1915. Interrotta la pubblicazione per un anno, ne ha iniziato una seconda serie nel 1916-17 con un vol. di 4 fascicoli (XXII.mo); ma dopo un secondo volume (XXIII.mo) nel 1917-18, la pubblicazione di questo simpatico e utile periodico si è interrotta col 1° fasc. del XXIV volume (dicembre 1918). Il prezzo d'abbonamento, mantenuto in L. 2, non poteva compensare la spesa di stampa del giornale, sia pure ridotto a 4 fascicoli annui.
Il Fazzari aveva cercato di fondare anche una <<Biblioteca del Pitagora>>, cioè una collezione di volumetti che dovevano occuparsi:

a) Dello svolgimento di quelle teorie elementari che non si trovano negli ordinari libri di testo delle scuole medie o che vi si trovano trattate in modo ristretto;
b) Dei fondamenti della matematica;
c) Della risoluzione del problema;
d) Dello svolgimento di argomenti di indole non elementare ma che si riattaccano a questioni elementari;
e) Di matematica ricreativa;
f) Di esercizi di matematica;
g) Di questioni pedagogiche, di storia della matematica, ecc.

L'idea era buona e bella ed ha avuto un principio di attuazione, ma poi la collezione si è interrotta, forse perchè non abbastanza sorretta da coloro a cui era destinata.
Rientrano in questa collana le pubblicazioni che portano i nn. 13, 14, 16 e la nuova edizione della Geometria del Compasso di Mascheroni.
Altri volumetti erano annunciati come in preparazione (nel dicembre 1916) e cioè:
G. FAZZARI - Teoria e pratica dei Calcoli numerici approssimati con numerosi esempi ed esercizi;
G. FAZZARI - Poligoni stellati.

Non sappiamo se per questi due ultimi libri il Fazzari abbia lasciato appunti manoscritti o no.
Il Fazzari ci viene descritto sobriamente dal dottor Borrello, come uomo in apparenza burbero, ma che nascondeva sotto una scorza un po' ruvida una bontà serena, ed uno spirito anelante il bene. <<Ammirevole per senno e per dominio di sè, poteva dirsi 'un carattere'>>3.
 

NOTE
1 Alcuni dati relativi alla vita del compianto collega ho potuto ricavarli da comunicazioni richieste agli uffici di anagrafe di Palermo, Messina, Tropea; altri li ho ricavati dal breve cenno necrologico che dello scomparso ha inserito sull'Annuario del R. Liceo Umberto I di Palermo per gli anni 1932-33 il dottor Luigi Borrello insegnante di materie letterarie nel Ginnasio.
2 Ringrazio il Ch.mo Prof. Ignazio Fazzari, nipote dell'estinto, Direttore dell'Istituto anatomico della R. Università di Firenze, di avermi cortesemente inviato l'Annuario di cui è detto nella nota1.
3 Ringrazio il Collega Natucci di avermi dato modo di riparare ad una involontaria omissione: solo adesso io ho appreso la luttuosa notizia della scomparsa del chiaro Collega, che aveva fondato e diretto, per molti anni, il <<Pitagora>>, giornale di matematiche per gli alunni delle Scuole Secondarie, e al quale mi legarono sempre le più cordiali relazioni, cementate sempre più da diversi incontri personali nei Congressi della Mathesis e in quelli della Federazione Naz. Scuole Medie. Vada alla Sua memoria il mio più reverente ed affettuoso saluto. (A. Corsi).