o
I GATTI
DI
TROPEA
 

di Salvatore Libertino


Tropea, oltre alle immagini che richiamano arte, storia, tradizione, cipolla rossa, uva sultanina senza semi, mare, filej e turismo, da tempo viene associata alla figura di un simpatico animale, il gatto, che ormai convive con l'uomo da migliaia di anni, fino ad essere indicata, in qualche guida americana, come il "Paese dei gatti".
Vediamo.
In effetti, il visitatore si imbatte già con i primi esemplari di questi amabili creature fin da quando mette il primo piede dentro il centro storico del paese. Ma l'incontro ravvicinato diventa inevitabile quando ci si addentra nel fitto reticolo di "vinee" ed allora il felino si presenta in tutta la sua naturalezza tra nugoli di consimili che gironzolano con passo felpato per le viuzze o intenti a schiacciare un pisolino nei caratteristici larghi all'ombra degli austeri palazzi nobiliari.
A volte i graziosi animali piazzano strategicamente i loro grandi occhi limpidi come il mare nel buio delle stradine, inseguendo, come telecamere nascoste, ogni mossa degli inconsapevoli forestieri che si muovono disinvolti tra chiese e portali. Altre volte, i piccoli corpi, snelli e sinuosi, escono al largo nelle piazzette e si avvicinano ai passanti per chiedere qualcosa da mettere sotto i denti.
Loro conoscono ormai a memoria tutta la storia di Tropea. E di questa sono i fedeli custodi dei monumenti e le guide sicure delle vestigia più nascoste: un lavoro duro e piacevole in cambio dell'ospitalità.
Qui vivono bene e si muovono a proprio agio forse perchè per certi versi sono simili all'indole degli abitanti che per secoli li hanno voluti, adottati e viziati. Assomigliano molto al loro modo di fare. Un pò pigri, un pò sornioni....
Ospitalità sacra quindi, se si pensi che ogni volta che veniva costruita una porta oppure un portone, la prima cosa che si doveva fare era quella di praticare nelle vicinanze un'apertura esclusiva per il gatto. Qualche decennio fa, prima che gli scantinati e i magazzini della rupe venissero riattati ad abitazioni di lusso, si potevano notare i cunicoli riservati ai gatti.
E per conoscere in quanta considerazione veniva tenuto questo animale dai tropeani, un curioso aneddoto si racconta ancora tra i vecchi del paese. Eravamo negli anni trenta quando il Vescovo Felice Cribellati aveva promosso dei lavori particolari di ristrutturazione per dei locali annessi alla Cattedrale. A Tropea era sbarcata una Ditta specializzata del Piemonte. Gli operai erano gente simpatica ed allegra. La sera prendevano letteralmente d'assalto le cantine: quella dei Cocimei, della Pettinissa, della Rocia. Dopo una settimana, mancavano all'appello decine di gatti ed era facile accorgersene. Apriti cielo, è bastato seguire alcuni di quegli operai intenti a dare la caccia ai gatti per scoprire che gli animali venivano poi mangiati. Ed è successo un putiferio generale. L'intero quartiere "Scuvatu" insorse. Morale: il Vescovo volle radunare tutti gli operai ed i titolari della Ditta e si vede che Cribellati aveva anche un modo di fare convincente perchè da quel giorno i gatti di Tropea furono lasciati in pace.
Ma di che razza sono i gatti di Tropea? La razza si chiama "Europea", anche se non avrebbero per nulla a che fare con il nostro continente.
Con il nome di Europei sono genericamente denominati tutti i gatti di buona qualità, a pelo corto, viventi in Europa, ma anche altrove, purchè allo stato domestico.
L'origine della specie è incerta. Sembra che derivi dal gatto africano, o gatto di Libia, introdotto dai romani nel continente europeo circa duemila anni fa. Di certo si può affermare che la razza Europea risale alla remota antichità e costituisce probabilmente la più genuina delle razze feline, perchè ha conservato le caratteristiche ancestrali senza bisogno di selezioni e di studi genetici.
Le parole "soriano" e "tabby" ci parlano di queste origini: "soriano" viene da "Soria", nome medievale della Siria, mentre "tabby" è il nome delle sete lavorate dai tessitori ebrei del quartiere Attibiya di Bagdad. Questi preziosi e ricercatissimi tessuti riprendevano i colori e i disegni del mantello dei gatti Soriani.
Nel primo libro sui gatti, pubblicato alla fine del 1800 in Inghilterra, l'Europeo a pelo corto era posto in evidenza come una razza molto importante.
Il Soriano si presenta con un corpo ben costruito, solido e muscoloso, con petto largo, arti robusti, piedi rotondi che si posano ben piatti sul terreno. La testa è rotonda, con guance piuttosto sviluppate, orecchie piccole e arrotondate in punta, naso corto. Gli occhi, invece, sono grandi ed espressivi e...del colore che si accompagna con la tinta del mantello. Infine, la coda è grossa alla base, ma non lunga.
Il mantello, fine e compatto, qualche volta può essere duro come setola. Sono inoltre riconosciute molte tinte e disegni: bianco, crema, rosso, grigio, tigrato, marmorizzato, albino, nero, a squama di tartaruga, blu crema e bicolore.
L'Europeo è un gatto attivo, intelligente, furbo, vivace, coraggioso, curioso, gran cacciatore di topi e di altri piccoli animali. Poichè, per lo più, l'Europeo non nasce in allevamento, il suo carattere non è sensibilizzato dalla selezione. Diversi l'uno dall'altro, gli Europei hanno però in comune una spiccata domesticità. Sono resistenti al freddo e longevi. Miagolano con voce gentile.
E' un animale che gradisce la buona compagnia. In particolare, le femmine si affezionano molto a tutta la famiglia.
L'appartamento, il terrazzo o il giardino sono tutti ambienti che si adattano perfettamente all'indole del gatto Europeo.
L'alimentazione non presenta alcun problema. Infatti, mangia di tutto, con preferenza per il latte e per la carne.
Qualcuno li identifica con la figura di "extracomunitari" ante litteram. In effetti, sono riusciti ad integrarsi così bene con la gente europea fino ad essere chiamati loro stessi "europei" preparando - chi lo sa? - la strada ai discendenti dei loro antichi padroni.....
Noi diciamo che certamente l'Europeo è un gatto che si adatta a qualsiasi tipo di vita, purchè i proprietari lo amino e, soprattutto, rispettino le sue abitudini e gli lascino libertà di movimento.
E si vede che i Tropeani sono i migliori padroni del mondo....

I Gatti di Tropea