Trascrizione
del testo della Pagina 98 (e parte della 99),
dedicata a Tropea, dell'opera
"Del Regno di Napoli in prospettiva" di G. B. Pacichelli, Napoli,1703



Postopea la nomina Stefano Bizantino, fin dal tempo di Giustino; mà la voce volgare, tutta Greca, significante, l'abbandonare, ò volger le spalle, ci fà creder, che il suo Territorio sterile di Olivi, e di Vino, e per conseguenza, non curato dagli Ausoni, ed Enotri, persuadesse alcuno à fondarvela. Ne' lidi del Tirreno, ella fà vagheggiarsi per il Porto di Ercole, e per l'amenità del suo sito colmo di Agrumi, e di Frutti. Vi si celebran Fiere, e lavorano panni grossi molto buoni. Producono i suoi Campi la Stafisagria e e frà suoi Cittadini ammirò ultimamente la scuola di Chirurgi in Roma quel Pietro Vioni, che sapea reintegrare i Nasi, e le Labra mutilie. Assai numerosa rinviensi di popolo, cioè à dir di Vassalli Regali, sendo propria della Corona con varie dipendenze. Abbracciò ne' primi albori la Religione, peroche si ricordano i di lei Vescovi nel Concilio Romano sotto Simmaco Papa, e nel secondo Niceno, Alla sua Chiesa troviamo unita, fin prima di Benedetto Dodicesimo, la Mitra dell'Amantea. Per lumgo tempo si amministrò da' Prelati Greci, col qual nome chiaman hoggi i suoi Casali. Tien per Protettice, Santa Domenica V. e M. condannata alle Bestie, e decapitata da Ministri di Diocletiano, il corpo della quale stima conservarsi nella Chiesa Madre, antica, e sontuosa, uffitiata da sei Dignità, e diciotto Canonici ricchi di prebende, con più Chierici, e Mansionari. Ancorche si venerin le sue ossa trasportate per man degli Angeli della Campania, ove fù fatta morire, nel luogo de' natali dentro quella giurisdittione. Di luoghi sagri, vi si aggiongon quattro Parrocchie, otto Conventi, tre Monasteri di Suore, quattro Sodalità, lo Spedale, il Seminario. Nel Tempio di S. Francesco adorasi una delle Spine della Corona del Redentore. Oltre ventiquattro Casali con altrettante Curè, uniti con la Città, si distende la Diocesi con altri otto per 60. miglia, con abbracciate l'Amantea Città Regale, il nobile Ducato di Ajello de' Duchi di Massa Cibo, Fiume Freddo del Marchese della Valle Mendozza; il Principato di Belmonte già della Famiglia Ravaschieri hoggi de' Pinelli, ed altri luoghi di titolo.
Non sono però di poco numero i Gentilhuomini di Tropea, numerando gli Aaroli, Afflitti, Angelini, Aquini, Baroni, Barili, Bongiovanni, Bracci, Caivani, Campani, Caputi, Caraccioli, Consigli, Coppoli del Duce, Fazzani, Facili, Fazzali, de Franza, Frezzi, Gabrieli, Galluppi, Giffuni, Lancillotti, Lumicisi, Martirani, Migliaresi, Mottuli, Pelliccia, Pipini, Pignatelli, Portogalli, Pugliesi, Scattaretichi, Schiavelli, Tocchi, Tomacelli, Toraldi, Tranfi, Tropeani, Vienti, Vulcani, & altri.
Dà ella fuori, Preti graduiti, Dottori di ogni facoltà, ed altri huomini di spirito.