Orazio Toraldo di Francia

 

Orazio Toraldo Di Francia

 

di Enrico De Agostini

 

Testo della commemorazione tenuta dall’A. nella sede della Società il 31 ottobre 1958.

Estratto dal “Bollettino della Società Geografica Italiana” 1958 n. 9/10

 


 

Del Generale Orazio Toraldo di Francia, degno e benemerito Presidente della nostra Società durante i dieci anni successivi all’ultima guerra, il Sodalizio apprese con vivo dolore la scomparsa avvenuta il 9 luglio del corrente anno 1958. Scomparsa deprecata, ma purtroppo non inattesa, data la lunga serie di sofferenze che avevano prostrato la sua fibra e dalle quali era stato indotto a ritirarsi dall’attività presidenziale.

Del suo curricolo onorevolissimo, sia come soldato che come cultore di discipline geografiche, è nostro debito d’onore far menzione, avendo egli alla Società Geografica Italiana dedicato l’ultimo periodo della sua vita operativa, con una attività non meno coscienziosa ed indefessa di quella precedentemente da lui svolta in altri campi.

Nato nel 1884 a Tropea da nobile famiglia e compiuti gli studi liceali, egli abbracciò la carriera militare, entrando in seguito a concorso, nel 1902, all’Accademia di Artiglieria e Genio in Torino. Compiutovi con successo il corso triennale, fu nel 1905 nominato sottotenente di artiglieria, e, dopo i due anni prescritti di Scuola d’Applicazione, promosso tenente nel 3° Reggimento di Artiglieria da costa con sede in Messina, e trasferito poi nel 1908 al 2° Reggimento Artiglieria da montagna in Vicenza.

Nell’ottobre del 1911, sempre in seguito a concorso, egli fu ammesso alla Scuola Superiore di Guerra in Torino, uscendone, dopo i rituali tre anni di studio, nel 1914, fra i più distinti classificati, ai quali era riservata l’ammissione nello Stato Maggiore. Fu quindi destinato presso il Comando della Divisione Militare di Bologna e, promosso capitano a scelta, entrò in guerra nel 1915 col Comando stesso, partecipando alle operazioni nel settore Sabotino-Podgora, in seguito alle quali venne decorato della medaglia d’argento al valore militare.

Nel successivo anno 1916 fu trasferito al gruppo di unità che contribuirono alla formazione dell’Armata degli Altopiani (poi 6a Armata), seguendone le vicende fino all’aprile del 1918, anno in cui, d’ordine superiore, fu ritirato dal fronte e destinato quale insegnante aggiunto di Geografia alla Scuola Superiore di Guerra.

Nel 1921 troviamo una prima volta il Toraldo, col grado di tenente colonnello, <<comandato» presso l’Istituto Geografico Militare in Firenze, nella qualità di Capo dell’Ufficio Studi Militari e Speciali, attendendo alla redazione di monografie regionali, compiendo studi geografico-militari, specie intorno ai confini orientali dell’Italia, nella cui conoscenza ed in quella delle relative questioni egli acquistò ben presto una competenza specializzata. Tra i lavori da lui compiuti in quest’epoca, è di particolare importanza la parte geografica di un volume sulla Venezia Tridentina, studio cospicuo per entità e completezza di dati e di indagini, in gran parte effettuate sul terreno, stampato nel 1924 presso il suddetto Ufficio di quell’Istituto (ma non diffuso al pubblico) col corredo di oltre 150 tavole illustrative (1).

Nel frattempo il Toraldo conseguiva la laurea in scienze naturali presso l’Università di Firenze.

Dopo sette anni di fecondo ed apprezzato lavoro all’Istituto Geografico Militare, egli fu inviato a compiere, presso il 7° Reggimento Artiglieria da Campagna in Livorno, il prescritto comando di gruppo, in seguito al quale ottenne, nel 1928, la promozione a colonnello comandante il 1° Reggimento Artiglieria pesante campale in Casale Monferrato. E’ ricordato ancor oggi da ufficiali che furono alla sua dipendenza l’orientamento culturale che egli seppe imprimere all’opera del suo comando e l’incitamento allo studio, col quale egli si sforzò e riuscì a tenere alto il livello intellettuale dei suoi dipendenti.

Promosso maggior generale nel 1932, la sua speciale preparazione lo chiamò a riprendere la sua opera presso l’Istituto Geografico Militare, dove rimase per altri otto anni, nella qualità di Vicedirettore fino alla fine del 1937, e quindi di Direttore fino al febbraio del 1940.

L’azione svolta dal Generale Toraldo in questo periodo si immedesima col progressivo sviluppo di quell’Istituto, ove ogni realizzazione e ogni compimento di nuovi problemi portano implicitamente od esplicitamente la sua firma. Particolare fu il suo contributo all’opera della speciale Sezione Topocartografica presso il Comando Superiore dell’Africa Orientale durante le operazioni per la conquista dell’Impero. Avvenuta questa, vivace impulso fu da lui dato ai lavori di rilevamento topografico del vari territori, alla costituzione della stazione astronomica di Entoto, presso Addis Abeba, all’esecuzione di importanti lavori geodetici ed astronomici ed alla misura di diverse basi geodetiche (Haràr, Gìggica, Alomatà e Metahàra).

Pari impulso il Toraldo dette poi al completamento, con ritmo sempre più accelerato, dalla carta d’Italia alla scala di 1: 25000, col rilievo di ben 247 nuove tavolette; allo sviluppo delle levate aero-fotogrammetriche della Libia, stampate poi alle scale di 1: 400.000 e di 1: 1.000.000; al completamento della carta dell’Albania alla scala di 1: 50.000 ed all’allestimento di quella derivata alla scala di 1: 100.000.

Né meno feconda fu l’opera scientifica svolta dal Toraldo negli altri campi di attività dell’Istituto Geografico Militare ed in quello specifico delle scienze geologiche e geografiche. Svariati furono i suoi contributi alla Rivista «L’Universo» (emanazione di quell’Istituto) e frequenti le sue partecipazioni a convegni nazionali ed internazionali. Il Generale lasciò poi all’Istituto stesso una cospicua raccolta mineralogica e petrografica, frutto di pazienti ricerche di più anni in territori diversi. In quegli anni egli, pur tra le diuturne fatiche che comportava la sua carica di Direttore responsabile, trovò modo di curare, nella quiete domestica, la compilazione di due volumi di Letture geografiche destinate alla Scuole medie, secondo i programmi governativi di quell’epoca: opera pregevole, riccamente illustrata ed alla quale il successivo mutamento dei programmi non dette la diffusione che avrebbe meritata.

Nei primi dell’anno 1940, il Gen. Toraldo cessò la direzione dell’Istituto Geografico Militare, chiamato presso lo Stato Maggiore dell’Esercito a dirigere quello speciale Ufficio Confini, il cui compito era lo studio approfondito in ogni senso dei paesi dove si svolgevano le nostre frontiere e quelle dei nostri territori di oltremare. Anche in quel nuovo ufficio egli portò la sua consueta attività, caratterizzata dalla sua indole di studioso silenzioso, infaticabile, ricercatore scrupoloso delle fonti, non indulgente ad alcuna fatica nelle indagini anche sui luoghi, perché i lavori da lui redatti risultassero rispondenti ai delicati scopi ai quali erano destinati, quelli essenziali della difesa del territorio. Fra tali lavori, rimasti nel campo riservato dell’Ufficio Confini, fu quello veramente poderoso dal titolo Origine e sviluppo dei popoli balcanici, corredato da gran numero di carte e grafici e presentato nell’aprile del 1942 al capo di Stato Maggiore dell’Esercito, che espresse al riguardo la più ampia lode. A causa delle agitate vicende belliche dell’epoca il lavoro rimase inedito; l’originale, costituito da un grosso volume dattiloscritto, fu più tardi donato dall’Autore alla Biblioteca della nostra Società, dove è custodito.

Costituitasi nell’anno 1943 la Repubblica Sociale Italiana, quel Comando militare cercò con ogni mezzo di avere al suo servizio la preziosa opera del Gen. Toraldo, per il funzionamento di quella parte dell’Istituto Geografico Militare che era stata trasferita nell’Italia settentrionale. Il Generale, fedele al suo primo giuramento, non rispose agli inviti e anche alle minacce, che gli furono rivolte, sottraendosi ad ogni ricerca, pur con grave pericolo, e rimanendo fino alla fine della guerra nel più stretto incognito, più volte cambiando dimora.

Nelle vicende di quegli anni era rimasta in Roma la Società Geografica Italiana, nella sua sede alla Villa Celimontana, ove non interruppe mai, per un sol giorno, la sua attività, sia pure ridotta. Con la Società il Toraldo si mantenne in contatto, e spesso le sale della nostra Biblioteca lo videro in qualche angolo appartato, immerso nello studio, unico sollievo e conforto alla sua solitudine ed alla separazione dai suoi familiari.

Avvenuta nel giugno 1944 la liberazione di Roma, alla Società Geografica Italiana, per la ripresa della sua attività, fu assegnato un Commissario Straordinario, carica tenuta in un primo tempo dal Prof. Roberto Almagià, che, assorbito da altri incarichi, fu nel luglio 1945 sostituto, per deliberazione ministeriale, dal Generale Toraldo, il quale nel frattempo, col grado di Tenente Generale, aveva lasciato il servizio attivo per limiti di età.

Colla consueta passione di studioso ed organizzatore egli si mise immediatamente all’opera, creando anzitutto un Consiglio Consultivo, costituito da rappresentanti di vari Ministeri, di istituti universitari, del Consiglio Nazionale delle Ricerche e di enti finanziari diversi: Consiglio che contribuì efficacemente a superare le più gravi e immediate difficoltà del momento, anche nel settore finanziario. Intanto, nelle elezioni generali che, a norma del nuovo Statuto della Società, furono tenute alla fine del 1946, il Generale Toraldo, con votazione plebiscitaria, fu nominato Presidente.

L’opera da lui svolta durante l’intero decennio post-bellico (nel quale egli fu, in due successive elezioni plebiscitarie, confermato nella carica di Presidente) si identifica colle stesse vicende che accompagnarono la rinascita del nostro Sodalizio (2).

Intento iniziale ed essenziale del nuovo Presidente doveva essere quello di ottenere i mezzi valevoli ad una ripresa di attività, imposta dal glorioso passato di un Istituto colpito, a causa degli eventi bellici, da quella crisi finanziaria che non aveva risparmiato la maggior parte degli istituti culturali del Paese. Quali tenaci e diuturni sforzi, spesso penosi, spesso con scarso frutto, il Toraldo abbia dedicato a tale scopo, è noto solo a quelli che più gli furono vicini; delle logoranti difficoltà pressoché nessun cenno fu fatto nelle relazioni ufficiali. Ma si deve riconoscere che solo alla persistenza indomita della sua volontà si dovè l’aver potuto la Società ottenere notevoli aiuti finanziari da enti diversi, privati e governativi, fino a che da parte del Ministero della Pubblica Istruzione non fu finalmente disposto un contributo annuale adeguato alla impostazione di un dignitoso, se pur ancora ristretto bilancio.

Già in questo «Bollettino» fu menzionato (n. 9-10) del 1955) con dati e cifre lo svolgersi della ripresa attiva della Società, in ogni ramo della quale il Gen. Toraldo esplicò il suo personale intervento; ne ricordiamo i punti essenziali:

Incremento sensibile della Biblioteca e della Cartoteca attraverso sempre più numerosi acquisti, consentiti dai crescenti stanziamenti annui di bilancio nel relativo capitolo, nonché per scambi e dono. Tra questi ultimi meritano particolare menzione il generoso costante invio di materiale cartografico man mano edito dall’Istituto Geografico Militare e dall’Istituto Idrografico della Marina, e i nuovi arredamenti metallici per l’ampliamento della Biblioteca e Cartoteca, generosamente forniti dalla Direzione Generale delle Accademie e Biblioteche, del Ministero della Pubblica Istruzione;

risollevare le sorti del «Bollettino» sociale, che dai due esigui fascicoli del 1945 aveva già raggiunto nel 1955, con fascicoli bimestrali, la mole annua di circa 600 pagine, con dignitosa veste editoriale e con adeguato aumento di qualificata collaborazione;

ripresa della pubblicazione, interrotta da gran tempo, delle «Memorie», e anche nella «Bibliografia Geografica della Regione Italiana»;

ripresa dei cicli di conferenze, tra le quali particolarmente importanti, tra il 1945 ed il 1948, quelle sui problemi concernenti le nuove frontiere e i nostri territori d’oltremare. Queste conferenze, alcune delle quali tenute dallo stesso Gen. Toraldo, furono poi pubblicate in altrettanti «Quaderni geografici d’attualità», per tener desta la coscienza del pubblico, scarsamente informato su quelli scottanti problemi;

creazione, nel 1949, di una «Cineteca» per contribuire con le proiezioni cinematografiche alla diffusione della cultura geografica, non solo fra i soci, ma – e soprattutto – negli ambienti scolastici;

azione presso il Ministero della Pubblica Istruzione per il miglioramento dei programmi concernenti l’insegnamento della geografia nelle scuole di ogni ordine e grado;

partecipazione della Società a Congressi e Convegni geografici nazionali e internazionali;

organizzazione di manifestazioni solenni commemorative della scoperta dell’America, dell’80° annuale della Società Geografica Italiana, del centenario della nascita degli esploratori A. Cecchi e G. Chiarini, dell’80° compleanno dell’acquisto di Assab, onoranze al Prof. G. Dainelli e al Prof. A. Desio, ecc.;

organizzazione di escursioni volte a far conoscere ai soci l’aspetto geografico delle varie regioni d’Italia;

contributo alla realizzazione di viaggi di studio e di esplorazione geografica.

Quanto finora è qui esposto ricorda per sommi capi l’opera che il Gen. Toraldo ha svolto nella sua vita di soldato e di studioso.

Alto fu il riconoscimento delle superiori autorità militari per l’attività esplicata durante il suo servizio effettivo nell’esercito, con il conferimento anche di cospicue onorificenze (3); non meno alto il riconoscimento che la nostra Società gli ha ripetutamente manifestato durante il decennio e che gli conferma oggi. Preposto alla Presidenza, come abbiamo visto, da plebiscitaria votazione dei soci, Orazio Toraldo dedicò tutto se stesso, senza riserva, al compimento affidatogli, grave per quei giorni, e divenne anima e vita dell’Istituto. La sua opera non si limitò a quella alta e lontana direzione quale era stata nella prassi presidenziale precedente, ma fu esplicata mediante la sua presenza personale quasi continua, con ispirazione, consiglio e guida in tutto lo svolgimento della vita culturale ed amministrativa dell’Istituto; in poche parole si può dire che egli abbia dal primo all’ultimo giorno pagato di persona.

In verità, nessuno dei suoi pur benemeriti predecessori ebbe ad affrontare i problemi e le difficoltà che a lui si presentarono nell’assumere la presidenza, quando, per le vicende che abbiamo ricordato, la Società si trovava alla vigilia di dover ammainare le vele e ridursi al silenzio. Se oggi la Società Geografica può dire di aver ripreso l’onorevole posto che aveva occupato fino alla vigilia della guerra tra le istituzioni culturali del nostro Paese, essa deve doverosamente rendere al Gen. Toraldo il tributo che gli spetta.

Certo a lui non mancò la collaborazione di chi lo circondava, che fu illimitata e devota e ne agevolò indubbiamente l’opera; ma la collaborazione non nasce se non verso chi ha saputo guadagnarla e ridonda a suo merito. Merito del Toraldo, aggiungiamo, fu anche quella signorilità di stile, che è lo stile del gentiluomo, del galantuomo, e in pari tempo l’assenza di ogni forma di ambizione o di esibizionismo; qualità che caratterizzarono la sua figura anche nella esplicazione dei doveri militari, e di cui oggi la Società Geografica gli rende testimonianza, inchinandosi riverente alla sua memoria.

 

Tropea - Antico Sedile.

 Plastico del territorio di Tropea, dono del Gen. Orazio Toraldo di Francia al Circolo 'P. Galluppi'

 

ELENCO DEGLI SCRITTI DI ORAZIO TORALDO DI FRANCIA

Diamo qui un elenco degli scritti del Gen. Toraldo, ricordando che molti di essi rimasero negli archivi riservati dello Stato Maggiore e dell’Istituto Geografico Militare.

Nozioni elementari di geologia per uso degli operatori topografici. Firenze, Istituto Geografico Militare, 1921, pp. 89.

La XXXIV Riunione della Società Geologica Italiana, in «Universo», Firenze, 1921, pp. 647-651.

La XXXV Riunione della Società Geologica Italiana, ibid., 1922, pp. 299-309.

L’interpretazione geomorfologica delle montagne, ibid, 1923, pp. 115-122.

Venezia Tridentina. Firenze, Istituto Geografico Militare, 1924, pp. 223, 155 tavv.

La triangolazione aerea a servizio dell’Artiglieria, in «Riv. D’Artiglieria e Genio», Roma, 1934, pp. 1765-1802.

La triangolazione aerea ad uso dell’Artiglieria, in «Atti Soc. Ital. Progr. Scienze. XXIII Riunione (Napoli, 1934) », II, pp. 44-72.

La Penisola Calabrese – Studio Geologico, in «Universo», Firenze, 1937, pp. 189-198 e 293-305, 10 tavv.

Il contributo cartografico dell’Istituto Geografico Militare in Africa Orientale, in «Congrès Intern. de Géogr., Amsterdam 1938. Comptes Rendus», II, Leida, 1938, pp. 387-392.

Note descrittive delle opere cartografiche presentate dall’Istituto Geografico Militare al Congresso Internazionale di Geografia di Amsterdam, ibid, pp. 176-181.

Notizie sul V Congresso Internazionale di Fotogrammetria, Roma 1938. Supplemento della Rivista «Universo», Firenze, 1938, pp. VII-XVIII.

Nota esplicativa circa gli attuali lavori geodetici in Etiopia. Firenze, Istituto Geografico Militare, 1938, pp. 7, 1 allegato.

Nota illustrativa sulla levata aerofotogrammetria geologica dell’isola di Stromboli. Firenze, Istituto Geografico Militare, 1938, pp. 7, 2 allegati.

Relazione sui lavori topografici e cartografici dell’Istituto Geografico Militare italiano nel triennio 1935-1936-1937. Firenze, Istituto Geografico Militare, 1938, pp. 12, 1 allegato.

La Cartografia militare terrestre. Sta in «Un secolo di progresso scientifico italiano», vol. III, (Roma, 1939) pp. 129-136.

Strumenti, metodi e lavori fotogrammetrici dell’Istituto Geografico Militare italiano. Memoria presentata alla Riunione fotogrammetrica di Washington, 18 settembre 1939. Pubblicazione della S.I.F.I.P. n. 10, 1939, pp.16.

Memoria circa l’organizzazione di una industria fotogrammetrica nazionale. Firenze, Istituto Geografico Militare, 1939, pp. 15, 2 allegati.

Il confine orientale d’Italia. Il problema nei suoi vari aspetti. Roma, Società Geografica Italiana, 1945, «Quaderni Geografici d’Attualità», pp. 28.

Italia e Iugoslavia di fronte alla Venezia Giulia. Roma, Società Geografica Italiana, 1946, «Quaderni» c.s., pp. 18.

La Società Geografica Italiana nell’ottantesimo anniversario della sua fondazione, in «Boll. Soc. Geogr. Ital. », Roma, 1948, pp. 132-143.

La Terra e la vita. Libro di lettture geografiche per le scuole medie. Roma, Società Editrice Dante Alighieri, s.d., 2 voll. di complessive pp. 395, ill.

 

SCRITTI INEDITI

Origine e sviluppo dei popoli balcanici. Dattiloscritto di 143 pp., con numerose carte, cartine e grafici. Lavoro eseguito nel 1942 presso l’Ufficio Confini dello Stato Maggiore. Donato dall’A. alla Biblioteca della Società Geografica Italiana.

La battaglia di Adua del 1° marzo 1896. Studio compiuto in base a ricognizioni sui luoghi. Dattiloscritto con carte e tavole.

La rappresentazione topografica dei tipi morfologici e elementari (manoscritto).

Definizione di un codice topologico a completamento dei segni convenzionali delle carte topografiche (manoscritto).

La fotogrammetria e lo studio dei fenomeni geografici. Conferenza tenuta presso la Società Geografica Italiana nel 1944 (manoscritto).

La ferrovia trans-mediterranea nel quadro delle vie mondiali del traffico. Conferenza tenuta presso la Società Geografica Italiana nel 1948 (manoscritto).

 

NOTE

(1) Di questo volume, la parte di geografia fisica è dovuta al Toraldo, e quella storica ed antropogeografia ai maggiori di Stato Maggiore d’Avanzo e Ficalbi.

(2) Dal 1950 al 1955 il Generale Toraldo tenne anche la Presidenza dell’Associazione «Pro Scientia», alla quale dette impulso e personale collaborazione.

(3) Nella guerra 1915-18 fu anche insignito della «Military Cross» inglese e della «Croix de Guerre» francese, che sono ricompense al valore.

 

SUMMARY. – The work of General Toraldo di Francia, in the military and cultural fields, is here esamined. He belonged first to the Artillery corps and later to the Army General Staff; he took part in 1915-18 war, winning military decorations, both Italian and Allied. During a total of fifteen years, divided into two periods, his work was devoted to the Istituto Geografico Militare of Florence, of which he was the Director. In 1940, owing to his special knowledge, he was called by the Army General Staff to direct the «Ufficio Confini» (Borders Bureau). After he had reached the age-limit, and had retired, he was appointed Commissary at the Società Geografica Italiana in 1945, and President in 1946, which office he held until 1955.

The Società Geografica overcame the difficult situation caused by the war, and resumed its place of honour among the cultural Institutes of the country owing to the competence and diligent activity of General Toraldo.