Folta rappresentanza tropeana
ai funerali di Raf Vallone



 
 
 

di Salvatore Libertino





Dopo il terribile nubifragio del primo novembre, il giorno dopo a Roma il sole inonda Piazza del Popolo e la Chiesa degli Artisti, dove alle ore 1100 sta per iniziare la celebrazione funebre di Raf Vallone, attore, regista, drammaturgo, poeta, scrittore, giornalista, calciatore, plurilaureato, poliglotta, docente, scomparso all'età di 86 anni il 31 ottobre presso la Clinica Villa Pia.
Poco prima arrivano la moglie Elena Varzi, impietrita dal dolore, sorretta dai figli Saverio e Arabella. Poi, assieme alla bara, è la volta di Eleonora che non perde di vista per un solo attimo il suo caro papà. Dentro la chiesa si aggiunge a loro la nipote Maria Grazia. Durante la funzione, dopo la preghiera degli artisti, prendono la parola Saverio che declama "A mio padre" di Alfonso Gatto, poeta prediletto di Raf, ricordando un breve ma significativo passaggio dell'ultima intervista concessa da Raf al giornalista Bogani de "La Nazione": "Questo mondo mi sta annoiando a tal punto che sono pronto a lasciarlo senza grandi rimpianti. Non credo di aver paura della morte. Mi fa paura invecchiare, non poter più fare delle nuotate da un'isola all'altra, non avere più quella forza fisica che è anche felicità".  Anche Eleonora vuole dedicare "un pensiero per papà" con alcune considerazioni sul carattere intransingente e anticonformista dell'uomo e dell'artista.
La Chiesa è gremita di gente che appartiene allo spettacolo, alla politica, ma anche di gente comune che vuole rendere l'estremo omaggio all'"uomo", come lo definiscono ancora in Germania, con una punta d'invidia. Riconosciamo (ma non sono gli unici presenti) Lucio Manisco, Gianni Bisiach, Ileana Ghione, Francesca Benedetti, Antonella Lualdi. E non sono voluti mancare i tropeani, una folla considerevole, appartenenti alla folta colonia residente nella capitale. La Città di Tropea è ufficialmente rappresentata dal Vicesindaco Gaetano Vallone, apparso molto commosso per tutta la durata della funzione. Una corona di fiori porta l'iscrizione "La Città di Tropea", che gli diede i natali, un'altra "Il Teatro di Sardegna", la compagnia che lo seguì sul palco nel lavoro "Il prezzo" del suo caro amico Arthur Miller che gli aveva regalato la grande occasione di far conoscere sui palcoscenici di mezzo mondo il proprio talento attraverso il dramma "Uno sguardo dal ponte", la cui versione cinematografica gli valse nel 1962 il David di Donatello.
Alla cerimonia sono presenti il sindaco di Roma, Walter Veltroni: "E' stato un protagonista della stagione d'oro del nostro cinema, un uomo dinamico, brillante e attento ai problemi del nostro tempo. Il suo volto, i tanti personaggi che ha interpretato, lasceranno un ricordo indelebile di un attore e di un uomo stimato da tutti gli italiani", l'assessore Borgna, il segretario del Democratici di Sinistra, On. Fassino.
Saverio ci confida, e noi siamo lieti di rimarcarlo, che negli ultimi giorni il nome di Tropea era il leit motif dei pochi discorsi di suo padre.
Le spoglie di Raf Vallone saranno cremate. Le ceneri verranno custodite, per espressa volontà di Raf, dalla Città di Tropea, dove vide la luce il 16 febbraio del 1916, sulla stessa rupe dove visse momenti felici davanti al suo mare cristallino e cangiante, così sereno e burrascoso che tanto gli assomigliava.