Saverio ValloneSaverio Vallone, figlio di Raf,
ripercorre le strade di casa
 

Presto una fondazione per ricordare Raf Vallone,
il grande interprete del cinema neorealista italiano
 

Intervista all’attore Saverio Vallone e all’Assessore allo Spettacolo
della Provincia di Vibo Valentia Lidio Vallone

di Franco Vallone
(2003)




Saverio Vallone, attore, figlio del grande Raf, ripercorre in questi giorni le strade di casa tra i vicoli della mitica Tropea, la Perla del Tirreno. Lo vediamo passeggiare tra la gente di Calabria con sullo sfondo il paesaggio unico della chiesa dell’isola e un mare di un colore inimitabile e ci viene in mente una recente bellissima descrizione che Franco Sepe fa di Raf Vallone: "Aveva il mare negli occhi, come taluni pescatori del sud il cui volto brunito dal sole fa rifulgere, per contrasto, dalle trasparenze azzurrine l’essenza inafferrabile della profondità". Questi erano gli occhi di Raf Vallone. Il grande attore era nato a Tropea il 17 febbraio 1916, ora le sue ceneri riposano proprio qui, a due passi dal suo mare.

Incontriamo l’attore Saverio Vallone tra la gente di Tropea, lui è cordiale con tutti, prende un caffè in una piazza che sembra essere uscita da un dipinto di Enotrio, tanto è solare, Saverio stringe la mano ad alcuni compaesani, coetanei del padre, poi accoglie con simpatia e disponibilità racconti, ricordi, memorie e pensieri di chi ha conosciuto il grande Raf di persona, da giovane o semplicemente attraverso il grande e piccolo schermo.

Saverio, che effetto fa ritornare a Tropea e ripercorrere le strade di casa ora che suo padre è scomparso

"Io a Tropea vengo molto spesso, sono sempre venuto, quindi diciamo che il fatto di stare qui senza di lui… questa è una cosa molto triste"

sente la presenza di suo padre in questi luoghi che lo videro nascere

"Mio padre lo sento talmente dentro, dentro qualsiasi suo ricordo, dentro i vicoli di Tropea, dentro questo affaccio straordinario da dove si vede e si sente il rumore del mare, tutta la sua storia , tutta la sua cultura e quindi la cosa più importante è quello che lui ha lasciato cioè la memoria nella vita".

Saverio ValloneÈ importante la memoria e il ricordo…

"Non è importante quello che succede, quello che accade, ma importante è ricordare le cose, come lo si ricordi. Lui da questo punto di vista ha lasciato veramente tantissimo, per fortuna." È qui con noi l’assessore al turismo sport e spettacolo dell’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia, Lidio Vallone, un uomo disponibile ad investire in immagine culturale non crede di poter aprire con la Calabria un dialogo nel settore del teatro?

Lo faremo, lo faremo senz’altro, lo faremo nel migliore dei modi.

Quali sono, secondo lei, i problemi di questo settore in Calabria?

Purtroppo il problema è che molto spesso le persone che s’interessano di questo a volte non sono proprio degli addetti del teatro.

Ma in Calabria c’è una grande volontà da parte delle amministrazioni pubbliche verso questo settore della cultura…

C’è una grande volontà dei politici, c’è una grande volontà delle amministrazioni , una grande energia che purtroppo poi va a sbattere contro la mancanza di professionalità di chi organizza queste cose. E quindi bisogna affinare queste due cose e cercare di fare il massimo in modo migliore, nel modo soprattutto più serio. Che poi la serietà è efficacia di qualsiasi evento che possa essere un avvenimento, un premio cinematografico o teatrale annuale oppure di rappresentazioni teatrali di un certo tipo. L’importante è far rievocare la cultura di cui è ricchissima questa terra e farlo attraverso dei testi teatrali, ricordare, addirittura partendo dai bambini stessi, narrando i miti della storia attraverso la cultura che si traduce in tantissime cose e si migliora anche…

una funzione educativa…

"Una funzione altamente educativa. A parte il piacere del ricordo c’è anche il piacere di essere attivamente interessati ad una cosa importante."

Saverio ValloneSappiamo che lei è un intenditore della bellezza femminile, cosa pensa delle donne calabresi?

Le donne in Calabria traspirano di una bellezza incredibile perché è una bellezza vera, un’intelligenza, perché le calabresi sono molto colte, immediate, intelligenti, vere e dirette e soprattutto belle.

Al nostro incontro, dicevamo, è presente l’assessore provinciale Lidio Vallone, a lui abbiamo chiesto quali iniziative intende intraprendere per commemorare il grande maestro del cinema italiano. L’assessore è fortemente deluso dal trattamento che i mass media italiani hanno riservato alla figura del grande attore Raf Vallone dopo la sua scomparsa.

Assessore Vallone secondo lei la stampa nazionale ha dato poca visibilità a questa figura così importante del neorealismo, è stata poco sensibile?

"I mass media, giornali e televisioni, subito la morte dell’attore si sono occupati per qualche giorno di quella che è stata la vita di Raf Vallone poi…il silenzio assoluto…

per Giorgio Gaber , niente da eccepire… ma voi pensate che ci sia la stessa dimensione tra Gaber e Raf Vallone?"

Saverio Vallone interviene ricordando e sottolineando la risonanza del padre in tutta l’America.

L’assessore Vallone ripercorre la figura dell’uomo, dello sportivo, del giornalista e dell’attore "Lui era responsabile della pagina della cultura de l’Unità quando l’Unità era l’Unità vera, voglio dire un giornale sacro, lui è stato un grande uomo di cultura, un grande uomo di sport, un grande uomo di teatro. Voglio sottolineare che ho seguito altre attenzioni particolari nei riguardi di altri personaggi che si sono mossi sul piano della mediocrità, ma sicuramente non hanno superato la sufficienza. Raf Vallone è stato un grande. Raf Vallone si inserisce in quel contesto post bellicum… Riso Amaro, Il cammino della speranza hanno cambiato il modo di vivere, Raf Vallone ha contribuito a cambiare il modo di comportarsi della gente. C’era una piena attualità durante quel periodo ed effettivamente si viveva il dramma di ciò che era successo in guerra e si tentava di recuperare una dimensione umana e di speranza attraverso quella che poi è stata vita quotidiana fatta di emigrazione e delle famose valigie di cartone. Una dimensione umana che ritorna prorompente all’interno del film in maniera veramente eccezionale, umana, angosciante… queste cose fino ad arrivare ovviamente alla grande espressione della serie tv "Il mulino del Po" . Voi pensate che Raf Vallone possa essere tenuto nel dimenticatoio? No, non è possibile, le istituzioni locali, il comune capoluogo la Provincia, la Regione debbono lavorare perché sia ridata dignità e sia conferita giustizia nei riguardi di uomo che ha fatto la storia, ha partecipato a fare la storia della cultura, del cinema e del teatro italiano."

Saverio Vallone e Micuccio CorteseQuesto significa che bisogna intensificare la promozione culturale…

Questo significa che bisogna essere consequenziali in termini di promozione di quel movimento, di quelle attenzioni, di quell’intervento strutturale che consacra la centralità di quest’uomo che non è calabrese solamente, che non è tropeano, è un uomo cosmopolita è un uomo che ha ereditato la filosofia Galluppiana. Il neorealismo nella sua espressione più viva.

Cosa farete di concreto? Questa fondazione si farà?

Auspico che comune capoluogo, comune di Tropea, Provincia di Vibo Valentia, Giunta Regionale debbono lavorare in questa direzione. Recuperando la centralità di un uomo di cultura, un uomo d’immagine, un uomo di altissima capacità artistica e di grande coerenza

Siamo già su questa direzione. Anche a dover lavorare da solo come Amministrazione Provinciale, sono e sarò determinato.

Interviene e conclude Saverio Vallone ci racconta di una recente telefonata del presidente Chiaravalloti "la settimana scorsa ho ricevuto una telefonata dal presidente della giunta regionale della Calabria, il dottor Giuseppe Chiaravalloti, si dimostrato da subito molto interessato e disponibile verso questa direzione".