NEWARK, N.J. 1930. I soci fondatori del Circolo Politico Spilingese di Newark, già in esistenza dal 1928.
In prima fila da sinistra: Gaetano Antonio, Martirano Francesco, Salvatore Scibilia, Francesco Calello, Michele Miceli, Giuseppe Calello,
Serafino Calello, Pasquale Cupitò, Domenico Arena. Seconda fila da sinistra: Domenico Pontoriero, Antonio (Tamburri) Barritta,
Antonio Pugliese, Antonio (Cara) Barritta, Giuseppe Restuccia, Salvatore Scibilia, Giuseppe Miceli, Serafino Dotro.
Terza fila da sinistra: Giando Falduti, Gregorio La Torre, Giacomo Pontoriero, Francesco Pontoriero, Francesco Falduti,
Nicolino Cioggi, Jimmi Giovinazzo, Giuseppe (Compare) Calello, Domenico La Torre, Michele (Monzo) Miceli, Giuseppe Russo.

SPILINGESI OF AMERICA
IRONBOUND, NEWARK & KENILWORTH

Da un articolo della primavera 1979 scritto da Giovanni Pinto, Editor and Publisher del
Magazine L'ITALICO, 225 Duane Street, Orange, New Jersey.
(Un doveroso ringraziamento a Domenica Cupitò e Giuseppe Campesi, Spilingesi of America)

Di Salvatore Libertino


Si contano nel New Jersey circa cinquemila oriundi e discendenti Spilingesi. Essi hanno due grandi colonie, una a Newark e l'altra a Kenilworth nella contea di Union. La colonia di Newark è storicamente e demograficamente la più importante perchè fu sempre sede antica di pionieri e dei loro figli, mentre quella di Kenilworth si è venuta formando solo negli ultimi trent'anni.
Vi sono tuttavia, anche piccoli nuclei nelle vicinanze di questi due grandi centri come per esempio a Belleville, a Kearny, North Arlington, Edison, Avenel, Roselle Park, Irvington, Union, Berkeley Heights, Colonia, Metuchen, Piscataway, Passaic, New Egypt, e persino nelle città balneari di Long Branch, Seaside, Toms River, ecc.
Luogo di origine di tutti gli Spilingesi d'America è Spilinga, piccolo paese della Calabria in provincia di Catanzaro. Il comune è composto delle frazioni di Panaia, Carciari e Parminteri. E' una terra di incomparabile bellezza, di ricche tradizioni e civiltà, famosa per la Nduja, rinomato salame di notorietà nazionale.
Gli Spilingesi d'America sono i fieri discendenti di quel lembo d'Italia che gli antichi chiamavano Esperia, terra degli armenti, poi Brutium e infine Calabria, grande crocevia di civiltà e popoli Italici, Ellenici, Romani, Bizantini, Goti, Longobardi, Arabi, Normanni, Svevi, Aragonesi, Angioini.
Degli antichi Calabresi gli Spilingesi conservano il bello aspetto, il contegno nobile, l'animo generoso, l'impeto guerriero, l'intelligenza pronta, l'attaccamento alle tradizioni. Hanno essi sacra l'ospitalità, inviolabile l'onore: gelosi della famiglia, timorosi di Dio, rispettosi del prossimo, assidui al lavoro, industriosi, capaci, socievoli e uniti.
L'italia fu fatta ma la vita non migliorò nel Meridione. Il brigantaggio scoppiò violento e gli umili cercarono scampo. Partirono per l'America del Sud lasciando le indimenticabili patrie contrade, umili lavoratori a giornata in cerca di avvenire. Una fiaccola radiosa di speranza spuntò negli Stati Uniti e s'imbarcarono alla volta dell'America del Nord i Nostri anelanti al progresso e alla libertà. Vennero d'ogni paese dell'Italia del Sud sani e robusti giovani avvezzi al lavoro pesante ed ai sacrifici: Napoletani, Siciliani, Calabresi, Lucani, Pugliesi, Abruzzesi. E vennero anche da SPILINGA.
I pionieri Spilingesi che dal porto di sbarco di Nuova York passarono al New Jersey più di un secolo fa, fondarono una colonia a Newark, a due passi dall'Atlantico nella zona della città comunemente chiamata Down Neck e Ironbound. Abbasci'u Neck dicono ancora i nostri Italiani per indicare il luogo e che in italiano vuol dire "Giù alla Svolta' (del fiume Passaic, che ne forma il confine nord).
Il termine Ironbound, più comune dall'inizio di questo secolo, vuol dire "Racchiuso dal Ferro" e allude alle grandi costruzioni Ferroviarie e stradali in ferro e acciaio che ne delimitano il perimetro.
Il quartiere Ironbound è, ai nostri giorni, una compatta e fiorente comunità d'immigrati Italiani e Portoghesi, ricca di industrie di grande importanza economica.  Esso possiede una invidiabile sistemazione di trasporti terrestri, marittimi e aerei, tra i migliori in tutti gli Stati Uniti.  Il porto Newark, l'Aeroporto Internazionale, le Ferrovie della Grand Central e le grandi autostrade (N.J. Turnpike: Routes 1-9, 22, 280, 21; il Garden State Parkway, ecc.) sono gran vanto della città.
La vita dei pionieri fu dura. Vennero in un paese sconosciuto. Ostacolati dalla lingua, privi di istruzione e di mestieri, accettarono i lavori più umili. Lavorarono nei cantieri stradali e ferroviari, negli scavi di acquedotti, scarichi e tunnels, al porto, e nelle fabbriche. E così fu che tracciarono e coprirono le strade, gettarono le fondamenta e innalzarono gli edifici, costruirono e popolarono la città di Newark.
Alla svolta del secolo scorso crescevano a Newark tre colonie Italiane: nel First Ward gli Avellinesi, nel Fifteenth Ward gli Abruzzesi, e nell'Ironbound i Calabresi. La colonia Spilingese dell'Ironbound si formò a New York Avenue, Kinney, Walnut, Nichols, Oliver, Delancy, Pacific, e Jefferson Streets.
I nomi dei primi pionieri resteranno per sempre scolpiti in caratteri d'oro nella Storia degli Spilingesi d'America scritta da L'Italico. I piu' antichi, ora passati a miglior vita, furono: Francesco Miceli, Mastrò Adamo Porcelli, Francesco Falduti, Michele Pontoriero, Giuseppe Pugliese, Domenico Zappia, Agostino Petracca, Tommaso Cupitò, Francesco Cupitò, Giuseppe Cupitò, Michele Miceli (Monzi), Serafino Calello, Frank e Sabbatino Calello, Dominic Arena, Serafino Dotro, e Antonio Arena.
Altri antichi pionieri scomparsi furono: Francesco Martirano, Antonio Gaetano, Michele Bonavota, Domenico e Gregorio La Torre, Giuseppe Russo, Michele Cuppari, Vincenzo Del Vecchio, Salvatore Scibilia, Giuseppe Calell, Michele Miceli, Giuseppe Restuccia, Giando Falduti, Nicolino Cioffi, Jimmy Giovinazzo.
Tra i viventi quelli che possono vantarsi di essere pionieri sono: Ralph Calello, Pat Cupitò, Dominic Arena, Antonio Miceli, Giuseppe Petracca, Dominic Pontoriero, Antonio Barritta (Tamburri), Frank Calello, Dominic Gaetano, Antonio Pugliese (Docane), Francesco Gennaro, Antonio Porcelli, Francesco Martirano, Dotro Antonio. Già nel lontano 1925 gli Spilingesi si erano riuniti in un circolo sociale. Nel 1928 la sua esistenza veniva legalmente sancita col titolo di Spilingese Political Club. Pat Cupitò uno dei soci fondatori viventi ci racconta: "Ralph Villani, avvocato e più tardi sindaco di Newark, ne preparò i documenti. Ci sentivamo big shots perchè il nostro club era di natura politica, sebbene i più di noi non parlassero una sola parola d'inglese". Furono fondatori Ralph Calello, anche primo Presidente; Domenico La Torre, Segretario; Giuseppe e Antonio Miceli, Antonio Barritta, Giuseppe e Francesco Callello. Il club era allora a Delancy e Malvin Streets.
Un altro socio fondatore vivente, Antonio Miceli, continua: "Il Club si aprì al 247 di Adams Street nel 1930 con lo scopo di riunire tutti gli Spilingesi. Presidente era Nicolino Cioffi, congiunto Spilingese, oriundo di Nicotera; Vice Presidente era Vincenzo Giovinazzo, oriundo di Casetti (RC); e Segretario era Domenico La Torre. Nel "33 si fece una festa al Falcon Hall ed ebbe esito straordinario. Presidente ne era Ralph Calello. Il Club si chiuse nel 1935 e fu riaperto dalla nuova gioventù del dopoguerra,'' ci dice il Miceli.
Nel 1970 la sede venne trasferita al 287 di Adams Street ove tuttora si trova. Tra i presidenti passati più recenti ricordiamo: Antonio Pontoriero (1976-75-74), Francesco Pontoriero (1973), Giuseppe Pontoriero (1972-71), Antonio Pontoriero (1965-64-63), Franco D'Agostino (1962-61-60-59). Domenico La Torre (1958-57), Raffaele Calello (1956-55), Concetto Fiammingo (1954-53).
Reggono saviamente il Club Roberto Arena. Pres: Franco Pontoriero, VP; Pino Lazzaro, SF; Antonio Pugliese, SC; Tommaso Pugliese, Tes.; Franco D'Agostino, Capo Curatore; Mario Ferraro, Antonio Falduti, Biagio Stefani, Gaetano Debartolis, Antonio Costa e Giuseppe Pontoriero, Curatori; Antonio Pontoriero e Antonio Reggio, Censori.
Dal 1974 il Club organizza ogni anno una celeberrima Sagra in onore di San Michele Arcangelo e della Madonna della Fontana protettori degli Spilingesi.
Essa si celebra ad Adams Street ed Independence Park nella Parrocchia del Monte Carmelo la terza settimana di maggio. Le manifestazioni religiose ed i festeggiamenti che durano una intera settimana attirano ogni anno un crescente numero di devoti. La festa della Madonna in vero fu inclusa il secondo anno e si consegnò un quadro della Vergine eseguito da Reginaldo D'agostino. Il terzo anno si aggiunse una statua della Madonna della Fontana scolpita da Franco D'Agostino.


NEWARK, N.J. 1979. Il Gruppo Folkloristico San Michele.
In piedi da sinistra: Teresa Pontoriero, Rosa Dotro, Anna Pontoriero, Maria Pontoriero,
Lina Pugliese, Pina Dotro, Maria D'Agostino.
In prima fila da sinistra: Michele Pontoriero, Francesco Dotro, Sabatino Falduti,
Giuseppe Gennaro e Franco Pontoriero fondatore.

Iniziativa di intraprendenti giovanotti Spilingoti, sotto gli auspici del Circolo Sociale Spilingese è stata la creazione del Gruppo Folkloristico San Michele, che dà un respiro culturale alla colonia Spilingese ed è motivo di orgoglio di tutta la comunità italiana del New Jersey.
Fondato e diretto da Franco e Michele Pontoriero sin dall'anno scorso, il gruppo ha avuto risonante esito ed è in grande richiesta. Esso ha per tema il folklore calabrese molto abilmente esibito dagli agili e giovani componenti in emozionanti balli, canti e scenette che mettono in risalto la meravigliosa cultura popolare della Calabria.
Compongono il gruppo le coppie: Michele e Maria Pontoriero, Teresa Pontoriero e Franco Dotro; Giuseppina Dotro e Giuseppe Gennaro; Sabatino Falduti e Anna Pontoriero; Franco Pontoriero e Lina Pugliese; Maria D'Agostino rappresenta l'Italia e Rosetta Dotro la Calabria.
Ad una recente serata di gala a Newark, sono intervenuti numerosi gli Spilingesi del New Jersey per celebrare un evento di somma importanza, il Cinquantesimo Anniversario dello "Spilingese Social Club". Sul loro viso si leggeva la storia di un cinquantennio di progresso di una intera comunità.
Ma un altro cinquantennio, quello che precedette allo storico avvenimento e che ci porta indietro nel tempo di un secolo, non si leggeva sui visi scomparsi degli antichi pionieri. Duro e oscuro cinquantennio di avvio per essi, un'era di tribolazioni, sacrifici e solitudine. Il cinquantennio che ci precede ha visto la sistemazione dei pionieri e la loro partecipazione al progresso. Ora, all'inizio del secondo secolo di vita in America, gli Spilingesi debbono guardare con ammirazione al passato e, fiduciosi nel futuro, debbono aspirare a sempre più alte vette in tutti i campi della società americana.

"SEMPER FIDELIS, SEMPER ALTIUS"




Spilingesi a Kenilworth
La storia ce la racconta uno dei pionieri, Michele Cuppari. Il primo spilingese a trapiantarsi a Kenilworth nel 1945, fu il defunto Michele Cuppari, suo cugino, figlio di Pasquale e Maria. Mato a Spilinga il 1902 e morto a Kenilworth nel 1971, egli venne in America nel 1920 sistemandosi a Newark. Il suo lavoro di distributore di carbone per la Barton Coal Company, che egli in seguito comprò, lo spinse fino alla piccola comunità, nella contea di Union. L'amenità dei luoghi e la possibilità di facile acquisto di terreno, furono grandi attrattive. Nella nuova dimora egli si avviò nel campo dell'edilizia e ben presto divenne imprenditore. A lui si deve la costruzione di molti abitazioni all'estremità nord delle 18esima e 19esima strade. Egli sposò Luisa Ciarla, dalla quale ebbe cinque figli: Maria Restucci, Patrizia Sinisi fu Michele  Jr, Albina Lopez e Anthony, che gli succedette negli affari, presidente della Myton Construction.
Il precedente storico stabilito, altri Spilingesi seguirono. Prima parenti, poi amici e poi altri paesani tanto dall'Italia che da Newark: francesco Falduti (1956), Michele Cuppari (1949), Antonio Cuppari, ecc.
Si sono sistemati in questa ridente cittadina, insieme a Napoletani, Siciliani ed Abruzzesi, molti Calabresi, ed in crescente numero i nostri Spilingesi che non hanno tardato a trovare fortuna: i fratelli Pasquale e Giuseppe Vizzoni, grandi costruttori della Vizzone Brothers; Giuseppe e Maria Restuccia, proprietari del Grotto Restaurant; Ferdinando Mazzeo, imprenditore; Michele Pugliese della Michael's e Railing; Franco e Vincenza Pugliese della Frank's Catering; Emannuele Pontoriero della Boulevard Meat Market; Angelo e Antonio Costa della Costa Pizzeria; Tony Cuppari della Myton Construction; Pasquale e Ciccio Costa; Cesare Barritta; Paolo e Antonio Petracca; Michele Cuppari, padre del Dr. Girolamo Cuppari; Antonio e Saviano Cuppari; Francesco Pugliese e figli Colosimo e Pasquale; Tommaso Pugliese; Pasquale Muia; Michele Cino; Carmelo La Torre e figli; Antonio e Michelina Pugliese, genitori dei dottori Agostino e Girolamo Pugliese; Agostino Condo.
Una ventina di famiglie sono a Colonia e dintorni. A Berkeley Heights Michael Martirano della TOP Enterprises di Newark; a Avenel la vedova cesarina Calello della Napoli Pizzeria; a Piscataway Filippo Neri (felice Petracca) noto produttore radiofonico del programma The Continentals sulla WRLB; a Fairfield il Dr. Agostino Pugliese; a Edison Michele Pugliese, Ph. D.; e tanti altri che meritano menzione ma che per ragione di spazio non si può.
In perfetta armonia con la comunità italiana, gli Spilingesi di Kenilworth hanno contribuito alla fondazione della Società Maria SS. del Monte Carmelo. Essa fu fondata a settembre del 1954 da Stefano Rodoquino, Antonio Nastasio, Vincenzo Erasmo e Scaglione, Michele Cuppari e Maria Costa.
La Società organizza una festa annuale in onore della Madonna del Carmelo che si celebra la terza domenica di luglio con processione e celebrazioni festive all'aperto.
Abili ufficiali ne sono Carmelo La Torre, Pres.; Carlo Piccinini, VP; Cosimo Pugliese, SF; Giovanni Colosimo, SC; Siscione Biagio, T; Onofrio La Torre, Franco Campenelli, e Paolo Petracca, curatori.


KENILWORTH, N.J.1979. La squadra di calcio della Società Maria SS. del Carmelo.

La società, ricca di 70 soci, Calabresi, Siciliani, Napoletani e Pugliesi, è aperta e accessibile a tutti gli Italiani. Essa patrocina anche la Società Sportiva Monte Carmelo fondata nel 1975, da Tito Minniti, allenatore; Onofrio La Torre, VP; Raffaele Basile, Segr.; Cosimo Pugliese, Paolo Petracca, Sarino Tropeano, Pres.. La sua squadra di calcio, affiliata della LIAC è al primo posto della Serie A alla fine del girone di andata con nove partite vinte, una pareggiata e una perduta e con 21 reti inflitte e 5 subite.
Fanno parte dell'abile compagine Giannobile Pasquale, Capitano; Domenico Labbate, Capo Cannoniere (11 reti); Rocky Tropeano, Paolo Stillitano, Vincenzo Raimondi, Antonio de Rosa, Giovanni Mazza, Franco Di Fabio, Marcos Dos Santos, Hector Rabunal, David Sanchez, Gaetano Cipriano, Tom Di Nizo, Jack Di Nizo, Jack Di Grado e Tony Orlando.
 
 


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