Buenos Aires, 10 maggio 1998. La mia famiglia Argentina.
(Foto tratta da "Il Canto delle Sirene" di Enzo Taccone, Edizioni Romano, Tropea, 2000).

BUON COMPLEANNO,
ZIO D'AMERICA...

di Enzo Taccone



 

Mio zio Domenico è partito dall'Italia per recarsi col vapore in Argentina quando non aveva ancora 18 anni. Se avesse ritardato ancora un pochino avrebbe dovuto fare il servizio militare e, chi sa, la sua vita sarebbe stata diversa ma tutti noi abbiamo un appuntamento con il destino.
A quel tempo c'era il mito dell'America latina e degli Stati Uniti.
"Mamma mia dammi 100 lire che in America voglio andar", recitava una canzoncina in voga a quell'epoca.
Lo zio, come tanti, era partito con il suo misero bagaglio e con nel cuore tanti, tanti sogni e la speranza di trovar fortuna. Voleva diventare ricco, aiutare i suoi genitori e la sua famiglia numerosa. In realtà riuscì solo a restituire a suo padre i soldi del biglietto e a dedicarsi completamente e totalmente alla sua adorata sposa, (mancata 10 anni fa), ed ai suoi carissimi due figli Edoardo e Ricardo.
Ha lavorato come tornitore e magazziniere. Quando rimase senza lavoro per 6 mesi ogni giorno girovagava per Buenos Aires alla ricerca di una nuova occupazione. E' stato uno dei momenti più brutti della sua vita.
Non è mai tornato in Italia e chi sa quanto gli è pesato. Ha ancora adesso la cittadinanza italiana.
Adesso è in pensione e vive con il figlio Edoardo che lo cura amorevolmente. Mio cugino tiene una caveza muy special. Ricardo ha 2 figli meravigliosi ed una moglie affettuosissima. E' stato stupendo conoscerli.
L'anno scorso, (esattamente il primo luglio), mio zio ha festeggiato un bellissimo compleanno: 90 anni con i suoi amici in una festa organizzata a sorpresa dai figli.
Io sono andato a trovarlo in Maggio a Buenos Aires. Stava per arrivare l'autunno ed il sole era tiepidino. Non conoscevo mio zio e Ricardo. Edoardo era venuto in Italia a visitarmi tanto tempo fa.
L'incontro con la mia famiglia argentina è stato particolare ed intenso. Eravamo tutti molto emozionati. Credo che lo zio Domingo abbia visto in me un tramite per ricongiungersi con la famiglia lasciata tanto tempo fa.
Quanti regali, quanto affetto, quante chiaccherate.
Alla mattina seduto su una sedia aspettava dietro la mia camera che mi svegliassi per farmi il caffè. Cucinavamo insieme. Ho fatto anche la pizza. Siamo andati un un ristorante chic della città ed alle due del mattino lo zio era più sveglio di me. (Non era difficile...).
E' stato bello perchè ci siamo visti e triste quando ci siamo lasciati. Adesso ci sentiamo qualche volta a telefono e lui sorride per i miei maldestri tentativi di parlare castigliano.
Conoscere mio zio è stato un ritorno alle mie origini. Da piccolo leggevo le lettere che inviava ai suoi genitori con una calligrafia minuta e molto curata. Era un sogno che avevo nel cassetto e sono stato felice che si sia realizzato. Di questo sono grato al Signore.
Buon compleanno zio Domingo. Spero di rivederti ancora. Ti voglio bene. Un besos a todos ed HASTA LU HUEGO!

Enzo