Carlo SimonelliUn tropeano
alla conquista
della Svizzera

di Salvatore Libertino


Qualche tempo fa ci siamo imbattuti sulla Rete in un sito di nazionalità svizzera ma dal nome italianissimo e familiare 'Tropeana' che propone una scuola di aerobica, ginnastica e danza. Dopo averci navigato in lungo ed in largo, lo abbiamo ammirato per la grafica accattivante, per la semplicità di arrivare ai contenuti e per la precisione (svizzera!) nel descrivere i servizi offerti. Ma la curiosità di sapere di più sul nome è stata molto forte e così abbiamo contattato l'indirizzo di posta elettronica. Ed ecco la sorpresa. Il titolare dell'azienda è un purosangue tropeano: Carlo Simonelli, e quando gli chiediamo di raccontarsi un pò per i nostri lettori, acconsente e comincia così la sua storia:

"Sono nato a Tropea nel 1970, dove ho frequentato le scuole dell’obbligo ed il liceo classico. Poi mi sono iscritto all’Istituto Superiore di Educazione Fisica di Catanzaro dove mi sono diplomato nel 1993. Dal 1983, ho incominciato, come tanti ragazzi, a lavorare nei mesi estivi in diversi bar e strutture turistiche, come l’hotel Rocca Nettuno, dove ho fatto l'animatore turistico, l'istruttore di windsurf, vela e mountainbike".

Ma la frenesia di fare ancora di più Carlo se la sente sempre addosso. E non gli bastano, dal 1986 al 1990, l'impegno agonistico nella squadra di pallavolo o la partecipazione, dal 1988 al 1994, a diversi campionati nazionali di atletica leggera, nè di vincere regolarmente la medaglia d'oro nei campionati regionali assoluti negli 800 metri, nei 400 metri ad ostacoli e di distinguersi in campo internazionale in diverse discipline (400h, 800m, staffetta 4x400).


Il Team al completo degli istruttori di 'Tropeana'

Ogni anno che passa, specialmente d'inverno quando le attività turistiche subiscono un blocco totale, è un calvario per il temperamento esuberante di Carlo. Sì perchè questo modo di vivere le lunghe attese, aspettando ogni volta l'estate, gli va molto stretto. Dentro il suo animo le aspettative e i traguardi sono ben altra cosa.
Carlo, Silvia e LauraPresenta quindi al Comune di Tropea diversi progetti di sviluppo turistico riguardanti la realizzazione di un'area attrezzata per lo sport ed il tempo libero, che ricorda con rammarico: "puntualmente mi sono stati bocciati (o boicottati)". In particolare, un progetto sul litorale ("non prevedeva alcuna costruzione in muratura") non è stato preso in considerazione per il parere contrario degli ambientalisti. Progetto, che se realizzato, avrebbe creato le premesse affinchè il prestigioso Tour italiano di beach-volley potesse nei mesi estivi fare tappa a Tropea. "Tanto per intenderci - sussurra avvicinandosi all'apparecchio telefonico - dove ora, nella stessa area espropriata in riva al mare, c'è un parcheggio pubblico che ha ottenuto il benestare proprio da quelli che di solito si mobilitano per il rispetto dell'ambiente". E così Carlo decide di cercare di fare "qualcosa" altrove e di fatto abbandona a malincuore il paese natale che si porterà sempre dietro, dentro il cuore di emigrante.
Nel 1995 si trasferisce in Svizzera dove sposa Silvia che qualche anno prima conosce a Tropea. Ed in Svizzera, a Ittigen, nell'Interland di Berna, apre assieme alla moglie una scuola/palestra.

"L'abbiamo voluto chiamare 'Tropeana' proprio per lenire la nostalgia che sentivo di tanto in tanto del paese natio. Il successo è stato immediato. In poco tempo l’attività è cresciuta al punto da dover assumere diversi dipendenti. Il consenso del pubblico è stato grande anche grazie all’idea che abbiamo avuto di offrire dei corsi che durano meno di un’ora, corsi nei quali (come in un menu fisso del ristorante) si offre la possibilità di sviluppare diverse capacità fisiche (forza, resistenza, mobilità articolare) e coordinative nonché consumare calorie (e di conseguenza dimagrire), unito anche al benessere fisico apportato dal rilassamento e dalla sauna. Tutti i corsi si tengono con sottofondo musicale. Non ci sono macchine di muscolazione. Un fastfood della ginnastica insomma. Dove il cliente entra, fa il suo esercizio quotidiano, si rilassa e ritorna al lavoro (per i corsi diurni) o ritorna a casa".

L'exploit della palestra, ma anche i titoli di studio ed i meriti sportivi acquisiti in precedenza, portano Carlo nel 1998 ad essere nominato prima allenatore e poi direttore dello Sort di Elite da parte della Federazione Svizzera di Aerobica. Ciò lo costringe a mettere la 'Tropeana' un po’ in secondo piano. In poco tempo riesce a farsi conoscere anche all’estero (e per estero si intende ovviamente anche l'Italia) e viene chiamato a far parte della Commissione Europea di Aerobica Sportiva in qualità di esperto europeo di Fitness e anche di traduttore. La commissione è istituita dalla UEG (Unione Europea di Ginnastica), che è la sezione continentale della FIG (Federazione internazionale di Ginnastica). Quest'ultima organizza nel mondo tutte le gare di ginnastica artistica tra le quali anche quelle previste alle Olimpiadi. L’Aerobica Sportiva è infatti una delle cinque discipline della ginnastica artistica. Carlo partecipa a molte manifestazioni di ginnastica (campionati nazionali, campionati europei e mondiali) con ruoli diversi: da allenatore a capo delegazione e rappresentante della Svizzera.


Carlo alla direzione tra il 1998 e il 2000 della Squadra nazionale svizzera di aerobica sportiva

A questo punto, la squadra, di nazionalità svizzera, allenata da Carlo, ottiene ottimi risultati attraverso lo svolgimento di numerose gare in Europa, in USA e in Giappone, fino a quando, nel 2002, un atleta diviene campione del mondo.
Ma col tempo la mole di lavoro diventa sempre più grande e lascia poco spazio per la famiglia che intanto è cresciuta. Nel 1998 nasce la prima figlia Laura e nel 2001 il secondogenito Flavio. E in quest'ultimo anno Carlo, che già da tre insegna alla scuola media educazione fisica ed italiano, decide di abbandonare gli incarichi sportivi dedicandosi solamente alla sua azienda 'Tropeana' e all’insegnamento.
Nel 2000 si riscrive all’università, alla facoltà di Sport e Scienza dello Sport, materia in cui si è appena laureato mentre attualmente frequenta la facoltà di italiano, dove, superato il Bachelor (il triennio di base), si trova al biennio successivo.

Quando gli chiediamo dei legami con la terra d'origine, dice senza alcun ripensamento:
"Sono molto legato alla mia terra d’origine anche se ci torno sempre meno spesso. Ciò avviene solitamente a luglio, insieme alla mia famiglia, quando cioè in Svizzera ci sono le vacanze (ad agosto si lavora nuovamente e le scuole sono riaperte). Poi durante l’anno: qualche volta a fine settembre/inizio ottobre, a Natale o a Pasqua".

    
Carlo durante una gara di 400m ad ostacoli e tra i mezzofondisti italiani Alessandro Lambruscini e Francesco Panetta

Poi gli rivolgiamo alcune domande.
A quella di prammatica: "Come trovi Tropea?", risponde:
"Ogni volta che torno, vedo i progressi che vanno a rilento, il paese deturpato dalla scelleratezza di alcune scelte politiche e me ne dispiaccio molto. Soprattutto perché non è più la Tropea che ho lasciato. Certo, che diamine! Bisogna cambiare. Ma cerchiamo di cambiare in meglio, no?!"

Ed ancora: "Che dicono di Tropea dalle tue parti?"

"Tra i miei clienti non c’è nessun tropeano, i tropeani non sono molti qui a Berna. Ci sono però diversi calabresi della seconda generazione e molti italiani di altre regioni. Quì Tropea è sulla bocca di tutti. Stranamente sono gli svizzeri i più curiosi. Loro fanno più domande su Tropea e i suoi dintorni. Non passa giorno che non senta la domanda: conosci un hotel o un appartamento da affittare? Mi dovrei mettere su un’agenzia di viaggi! Proprio domani alcuni miei clienti partiranno per Tropea ed ho chiesto loro cortesemente di salutarmela. Molti amano anche le nostre specialità culinarie: dalla cipolla che è molto conosciuta, alla n’duja che è molto apprezzata (ma che non si trovano sul mercato). Così, quando torno, faccio sempre una scorta per l’inverno: peperoncino, n’duja, capicollo, limoni, origano, basilico, pomodori secchi, limoncello (se è stagione anche arance e mandarini). Tengo questi prodotti come reliquie e li uso con grande parsimonia: debbono durare un anno. E quando ho invitati a casa gli faccio assaggiare sempre delle specialità Tropeane che devo dire riscuotono sempre molto successo".
"Conosco davvero molte persone che sono già state a Tropea almeno una volta. Circa il 40% dei miei vicini di casa ci sono stati. Alcuni di loro sostengono che è molto cambiata in peggio e che non è più l’oasi felice dove la natura selvaggia e schietta si sposava con le buone maniere della gente e i prezzi a buon mercato. Oggi si tende a scimmiottare le grandi capitali del turismo senza tenere conto che Tropea non ha i chilometri di spiaggia della riviera romagnola che lavora molto sulla quantità. Tropea dovrebbe lavorare sulla qualità (come la mia Tropeana) ma non può competere sulla quantità con altre località".
"Spesso durante le mie lezioni di italiano parlo di Tropea ai miei alunni, molti dei quali ci sono già stati. Mi fregio con orgoglio del libro di testo che abbiamo adottato, "Orizzonti", fatto in Svizzera, dove campeggia al centro della copertina l’Isola di Tropea".

"Il tuo tempo libero?"

"I miei hobby sono diversi. Mi piace leggere (letteratura, politica, storia, scienza ecc.), scrivere, fare sport (molti e diversi), fare delle passeggiate in montagna".

E' giunto il momento di accommiatarci da Carlo, giovane tropeano DOC, non senza aver conosciuto i suoi familiari e la sua affermata attività. Lui ringrazia e si augura che quanto è stato detto possa essere da stimolo per qualche giovane che a Tropea non ha più prospettive di esprimersi. E anche TropeaMagazine, a nome dei propri lettori, augura a Carlo tutto il bene possibile e che il suo spirito di iniziativa, intraprendenza e creatività, fin quì dimostrato, nonchè il suo temperamento e la sua capacità lo portino ancora alla conquista di vette inesplorate, tenendo sempre ben alto il nome di Tropea.