Caria di Drapia. Il 'Castello'.

LA CONTESA
del
CASTELLO

di Salvatore Libertino


Con sentenza del T.A.R. Calabria 1097/2004 (21 ottobre 2004) si è conclusa l'annosa vicenda giudiziaria tra la famiglia Toraldo e il Comune di Drapia con la restituzione ai legittimi proprietari del manufatto chiamato "Castello Galluppi' di Caria.
Il Comune di Drapia, appena entrato in possesso dell'immobile dopo averne chiesto nel 2001 l'esproprio per 'pubblica utilità', ha dovuto quindi cedere le armi dopo almeno venticinque anni di strenua contesa con l'intento di appropriarsi del bene.
A favore dell'acquisizione da parte dell'Amministrazione di Drapia, la Prefettura di Vibo Valentia il 28 giugno dello scorso anno ha reso operativa la decretazione in data 27 novembre 2002 del Ministero per i beni culturali ed ambientali che ha riconosciuto valida la richiesta del Comune, concedendo la 'pubblica utilità' all'immobile in argomento. Tutto OK quindi per i tecnici del Comune che erano già con i piedi dentro il maniero e con in mano il programma operativo dei lavori di ristrutturazione da tempo finanziati dalla Regione. Tutto questo senza tenere conto del parere nettamente negativo, ripetutamente espresso dalla Sopraindendenza per i beni storici ed architettonici di Cosenza che ne sconsigliava l'acquisizione.
La casa di Caria quindi è ritornata ai Toraldo che non hanno dovuto faticare molto per convincere la 1 Sezione T.A.R. Calabria di Catanzaro che il manufatto era un 'finto castello' la cui costruzione, risalente ai primi del '900, rispondeva ai criteri moderni del 'cemento armato' e che la casa natale del filosofo Galluppi si trovava a Tropea e non a Caria.
La vicenda, è opportuno ricordare, prende le mosse da un decreto datato 7 ottobre 1980 del Ministro per i beni culturali ed ambientali con il quale l'edificio in questione venne dichiarato di notevole interesse storico e artistico quale "antica casa natale del filosofo Galluppi" e "testimonianza di un tipo particolare di dimora feudale della fine del '700".


Caria di Drapia. Una rara immagine di Casa Toraldo distrutta dal terremoto del 1905.

Successivamente, il Comune di Drapia richiese l'esproprio e il Ministero decretò la piena accessibilità e valorizzazione del monumento da restaurare.
In realtà il finto castello fu costruito dall'ing. Pasquale Toraldo nei primi decenni del '900 su un terreno di proprietà dove una volta insisteva un'antica costruzione rurale, poi distrutta dal terremoto del 1905, che era la dimora estiva dei Toraldo. Dimora che il filosofo di Tropea ha frequentato, perchè parente della famiglia Toraldo in quanto il figlio Tommaso, direttore dei rami riuniti della Real Finanza, aveva sposato il 24 giugno 1834 la nobildonna Teresa Toraldo.
Un giro vorticoso di una catena istituzionale, i cui anelli di congiunzione sono Comune di Drapia, Regione Calabria, Ministero dei beni culturali ed ambientali e Prefettura di Vibo Valentia, intorno ad un vero e proprio 'non senso' che i romani in termine più colorito chiamerebbero 'sola' o 'bufala'.
La vicenda destò enorme clamore nel 1986 quando la notizia del primo decreto ministeriale del 1980, che impose a quell'immobile il vincolo artistico e storico, fu pubblicata su "Il Giornale" del 28 agosto 1986. Allora era stato Carlofelice Toraldo, figlio del costruttore del 'castello', a scrivere al direttore della testata una lettera che poi fu appunto pubblicata e che vale la pena di trascrivere perchè dipinge un vero e proprio affresco di storia patria del territorio di Tropea.

" " Caro direttore,
      di ritorno dalle ferie ho trovato a casa qualcosa che ritengo una <<chicca>>.
Il 24 luglio ultimo scorso un messo comunale mi ha notificato un decreto, datato 7 ottobre 1980, cioè di ben sei anni fa, del ministro per i Beni culturali ed ambientali, con il quale viene dichiarata di notevole interesse storico ed artistico una casa di campagna posseduta assieme ai miei fratelli in quel di Caria, un paesino in provincia di Catanzaro. Secondo quanto riportato nel decreto si tratterebbe della <<antica casa natale del filosofo Galluppi>> e sarebbe <<testimonianza di un tipo particolare di dimora feudale della fine del '700>>
Bene, mi son detto, forse è la volta buona per ottenere un pò di soldi dallo Stato e rimettere a posto quella casa abbandonata e semi diruta. Ma un dubbio tremendo mi ha assalito: e se una volta ottenuti i soldi dallo Stato fossi incriminato da un qualunque pretore per truffa.
E sì, perchè come si può leggere in qualunque enciclopedia, e lo testimoniano innumerevoli documenti, il filosofo Galluppi nacque in Tropea nel 1770 e non in Caria di Drapia; e poi il <<castello feudale della fine del '700>> è stato costruito intorno agli anni '20 da mio padre, allora studente di ingegneria, secondo uno stile a quel tempo molto in voga di case merlate, con l'aiuto, gli anziani del posto forse lo ricordano ancora, di un certo Giroldini per le strutture in <<cemento armato>> e di un certo Meligrana per gli stucchi in calce e gesso. La costruzione, è vero, sorge sul luogo di una preesistente casa colonica appartenuta ai Galluppi e nella quale è probabile che il filosofo abbia soggiornato in alcuni periodi estivi, ma di tale costruzione l'unica cosa rimasta sono le mura perimetrali di una stanza.
Che fare allora, caro direttore, far finta di niente e cercare di spremere il più possibile la vacca statale o denunciare la <<ignoranza>> o quantomeno la superficialità degli addetti alla tutela dei nostri <<veri>> beni culturali?
Carlofelice Toraldo Serra - Roma " "

C'è ora da chiedersi che fine faranno i fondi, € 380.000,00, stanziati dalla Regione e destinati alla 'dimora Galluppi' con Decreto n. 8353 del 7 giugno 2004  (Pubbl. in Boll. Uff. 6 luglio 2004, n.27, supplemento straordinario n.1 al n. 12 dell'1 luglio 2004) destinati al piano dei lavori che lo stesso Decreto prevede:

"" Descrizione dell’Opera:
— risanamento e consolidamento delle parti esterne della dimora
Galluppi;
— ripristino muratura degradata; risanamento parti decorative;
abbattimento barriere architettoniche; posa in opera di portoni
e finestre; sistemazione rete idrica, fognature ed acque
bianche;
— chiesetta di famiglia: realizzazione bagni; consolidamento
muratura; spicconatura intonaco e ripristino muratura degradata;
sostituzione infissi; sistemazione rete idrica, fognature ed acque
bianche;
— maneggio: consolidamento muratura esistente; spicconatura
intonaco; ripristino murature; posa in opera soglie in granito;
sostituzione porte e finestre, sistemazione rete idrica, fognature
ed acque bianche; opere di protezione dall’umidita`. ""

L'esigenza era stata fin dal 1999 inclusa nel piano pluriennale 1999/2001 nella LEGGE REGIONALE  13 settembre, 1999 n. 27
'Disposizioni per la variazione al bilancio annuale 1999 e pluriennale 1999/2001 della Regione ( Legge finanziaria)'
(Pubbl. in Boll. Uff. 18 sett. 1999, n.27) sotto la voce:
'Ristrutturazione, con esproprio, del castello "Galluppi" del comune di Drapia per lire 1.200.000.000 (Comune di Drapia)' .
E se l'Organo competente in materia devolvesse la somma per realizzare un sacello più degno alla memoria di Pasquale Galluppi, le cui ceneri sono nascoste agli occhi della gente nel buio più completo del limbo più profondo, all'interno della Cattedrale di Tropea nella cappella di famiglia, senza una traccia di un qualunque possibile ricordo da parte di chicchesia e molto lontano da commemorazioni o tributi che nel 1980, al momento dell'ultimo viaggio dei suoi miseri resti dal recinto degli illustri di Poggioreale al paese natale, i promotori dell'iniziativa avevano giurato e promesso davanti ai parenti che rappresentavano in quella storica occasione la nobile casta del filosofo?