Le intense emozioni
di una vecchia pellicola super 8
 

di Salvatore Libertino


E' innegabile che si tratti della festa più antica della Calabria, quella del Tre della Croce. La 'Festa dei tropeani' nell'antichità è stata sempre associata al culto della Santa Croce istituito nel secolo IV da Papa Silvestro I (314-335) facendolo ricadere il giorno del 3 maggio, con il titolo 'In Inventione (ritrovamento) Sanctae Crucis'.
L'11 aprile 1971, con Decreto della Sacra Congregazione per il Culto Divino, la festa della "Inventione" fu eliminata dal calendario generale, ma restò ferma nelle patrie memorie della gente che, come quella tropeana, legava ad essa particolari momenti della propria storia.
Fu Sant'Elena a scoprire la Santa Croce in quel di Gerusalemme e a portarne a Roma nel 326 la prima reliquia, al rientro del pellegrinaggio in Palestina. Nello stesso anno Elena morì ed il figlio Costantino volle costruire a Roma, in sua memoria, una chiesa in cui custodire la sacra reliquia della croce, che oggi si chiama Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Per molte comunità la data del 3 maggio è dedicata a Sant'Elena, protagonista del ritrovamento della Santa Croce.
Le origini del culto della Croce a Tropea si perdono nella notte dei tempi. Pare che la Festa fosse in auge già nel 1120.
In tempi più recenti, la tradizione popolare della città la volle associare ai fatti della battaglia di Lepanto (1571) contro i Turchi dove si distinse il valore vittorioso dei tropeani.
Aumentano i battiti del cuore quando si riesce a leggere un antico documento che descriva la festa tropeana nelle sue varie fasi, come nell'articolo dell'antropologo tropeano Giuseppe Chiapparo del 1936. Ed è la stessa cosa quando capita di vedere un vecchio filmato che testimonia l'amore che lega la cittadinanza di Tropea a questa Festa.
Una forte emozione l'abbiamo provata quando un amico appassionato di riprese amatoriali ci ha portato alcune sequenze in super 8 della Festa del 1970. La pentolaccia, i ragazzi che si divertono partecipando ai giochi, un punto di forza della festa popolare. Le forze dell'ordine. Il piccolo drappello appartenuto alla gloriosa e mitica banda musicale con sulla pelle dell'ingombrante cassa le roboanti lettere impresse 'Complesso Bandistico Città di Tropea'. Lo sparuto drappello: Cuturello al rullante, Mastro Nuzzo alla Cassa e Di Benedetto (Tataramao) ai piatti. Sembrano ormai ombre che si aggirano senza meta nella storica e laboriosa discesa dei forgiari. La visita del Prof. Nicola Toraldo Serra, con la Nikon che riprende i momenti della Festa. C'è Naccari. Le solite facce degli organizzatori, Cricelli, 'Ndosso, Capitano e Compagni. Le carte veline colorate e le canne che compongono l'architettura della nave di Lepanto che prenderà fuoco a mezzanotte, e sullo sfondo le girandole cariche di artifizi pirotecnici pronti a dare spettacolo. Un piccolo palco farà da grande palcoscenico durante l'esibizione del gruppo musicale (I Freestones?).
Un segmento di storia tropeana che in pochi metri di una vecchia pellicola super 8 riesce a far rivivere i ricordi di un tempo e a dare intense emozioni.
 
 



 

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