Premio Letterario
Giuseppe Berto
XIX Edizione - 2007
 
 
 
 



 
 

Francesco Pecoraro con Dove credi di andare (Mondadori)  per la sezione italiana
e Morten Ramsland con Testa di cane (Feltrinelli) per la sezione straniera
sono i vincitori della
XIX edizione del Premio Letterario "Giuseppe Berto"
 

           


PROCLAMATA LA CINQUINA DEI FINALISTI
Milano, 25 maggio 2007 – Renato Gasparetti con I due villaggi (Santi Quaranta), Maurizio Temporin con Il tango delle cattedrali (Rizzoli), Francesco Pecoraro con Dove credi di andare (Mondadori), Elena Varvello con L’economia delle cose (Fandango) e Brunella Schisa con La donna in nero (Garzanti) – per la sezione italiana – e Mikhail Shishkin con Capelvenere (Voland), Olivier Adam con Scogliera (Minimum fax) e Morten Ramsland con Testa di cane (Feltrinelli) – nella sezione straniera -  sono  i finalisti della XIX edizione del Premio Letterario Giuseppe Berto.
E’ questo il risultato a cui è arrivata la giuria del premio, composta da Giuseppe Lupo (presidente), Mauro Baudino, Goffredo Buccini, Andrea Cortelessa, Paolo Fallai, Laura Lepri, Giorgio Pullini, Marcello Staglieno e Gaetano Tumiati, che ha preso in esame un totale di 101 opere per la sezione italiana e 14 per quella straniera.
I finalisti sono stati annunciati oggi nel corso di una conferenza stampa di presentazione della  edizione 2007 del ”Berto”, svoltasi in mattinata  a Milano, presso il Centro Nazionale Studi Manzoniani. All’incontro con gli organi di informazione  hanno presenziato Rita Fazzello, Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Mogliano Veneto (Treviso), Giuseppe Lupo, Presidente della Giuria, Lucio Verbeni, Segretario generale del Premio, Paolo Ruffilli, Direttore artistico “Penne giovani”, Giulia Russo, Assessore al Turismo e agli Affari Sociali del Comune di Ricadi (Vibo Valentia), e Paolo Morabito, delegato dal Sindaco di Ricadi (Vibo Valentia), per il Premio Berto.
«In entrambe le sezioni – ha spiegato il presidente della giuria Giuseppe Lupo – prevale una tendenza al genere intimista, autobiografico. L’esperienza personale come filo conduttore della narrazione appare quindi prevalente, indipendentemente dall’età anagrafica dell’autore. Il Premio Berto, che guarda per vocazione alla realtà delle opere prime, registra questa tendenza come una vera e propria cartina di tornasole rispetto a ciò che caratterizza oggi il contenuto a cui si ispirano le nuove generazioni di scrittori».
«Questa edizione più di quelle precedenti – ha sottolineato Laura Lepri, scrittrice ed editor, giurata del Premio Berto – assume, per quanto riguarda la sezione italiana, i connotati di anello di congiunzione fra la serie A della letteratura  e le cosiddette categorie minori, cioè quel ricchissimo  universo di piccoli editori, a volte persino editori a pagamento. Nelle 101 opere prese in esame è infatti prevalente la presenza di queste case editrici, che rappresentano sempre più spesso il primo punto di contatto con la scrittura “vera” per molti autori».

I VINCITORI
Mogliano Veneto (Tv), Sabato 9 giugno 2007
Francesco Pecoraro con Dove credi di andare (Mondadori) per la sezione italiana e Morten Ramsland con Testa di cane (Feltrinelli) per la sezione straniera sono i due vincitori della XIX edizione del Premio Letterario Giuseppe Berto.
Questo è il verdetto a cui è giunta la giuria composta da Giuseppe Lupo (presidente), Mauro Baudino, Goffredo Buccini, Andrea Cortelessa, Paolo Fallai, Laura Lepri, Giorgio Pullini, Marcello Staglieno e Gaetano Tumiati.
I due autori sono stati proclamati vincitori oggi nel corso della cerimonia ufficiale che si è svolta alle ore 18.30 in piazza dei Caduti a Mogliano Veneto (Tv). Alla premiazione erano presenti Rita Fazzello, Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Mogliano Veneto, Manuela Berto, moglie del grande scrittore moglianese, Giulia Russo, Assessore al Turismo e agli Affari Sociali del Comune di Ricadi (Vibo Valentia), Paolo Morabito, delegato dal Sindaco di Ricadi (Vibo Valentia) per il Premio Berto, e i giurati.
Francesco Pecoraro ha prevalso in volata sugli altri quattro finalisti della sezione italiana - Renato Gasparetti con I due villaggi (Santi Quaranta), Maurizio Temporin con Il tango delle cattedrali (Rizzoli), Elena Varvello con L’economia delle cose (Fandango) e Brunella Schisa con La donna in nero (Garzanti). Morten Ramsland ha invece superato la concorrenza di Mikhail Shishkin con Capelvenere (Voland), Olivier Adam con Scogliera (Minimum fax).
"Devo ancora realizzare di aver vinto un premio letterario - ha detto Francesco Pecoraro, vincitore della sezione italiana - un anno fa neppure immaginavo che avrei pubblicato un libro. Questa raccolta di racconti è una sorta di mappa di una generazione che vive una crisi, appunto generazionale, che è anche, se non soprattutto, coincidente con una crisi storica, epocale, che ha a che fare con le trasformazioni che il Paese vive in tutte le sue parti.
Questo forse può essere il filo che lega i racconti di 'Dove credi di andare': quelli come me, le persone che stanno attorno ai sessant'anni, vivono questi cambiamenti con grande difficoltà. L'impressione è che con la caduta delle ideologie e con l'affermazione del pensiero liberale occidentale, ci sono troppe cose che sono andate a fondo. E qualche cosa, forse, andrebbe recuperata".
"Sono molto felice per questo premio" - ha dichiarato Morten Ramsland, vincitore nella sezione straniera, che dice di aver tratto ispirazione, nello scrivere 'Testa di Cane' soprattutto da Salman Rushdie e dal suo approccio giocoso alla scrittura.
"Il mio è un libro in cui viene tracciata la storia, costruita come un miscuglio a metà fra gli aspetti umoristici e quelli bui, di un ambiente familiare le cui caratteristiche principali sono quelle di sprigionare calore e forza dei sentimenti. In 'Testa di Cane' la figura centrale è quella di un uomo, il nonno, con un passato oscuro: contrabbandiere, finisce poi in un campo di concentramento nazista da cui esce segnato da cicatrici profonde, tra cui l'alcolismo. C'è molto di non detto e, appunto, di oscuro in lui, storie e situazioni che si tramandano generazione dopo generazione".
La cerimonia di proclamazione dei vincitori è stata seguita da un brindisi, conciso con l'arrivederci alla XX edizione, che nel 2008 sarà ospitata dal Comune di Ricadi.

PROFILI VINCITORI E MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

Francesco Pecoraro, Dove credi di andare, Mondadori

Nato a Roma nel 1945, Francesco Pecoraro è al suo primo libro: una raccolta di racconti in cui i protagonisti sono uomini. Uomini non più giovani, ma che con l'età non hanno imparato molto. Ingegneri, intellettuali, avvocati, funzionari, manager, artisti; uomini fuori tempo quando giocano a tennis, quando devono portare a termine un'opera, quando sono alle prese con una amante giovane, quando non si rendono conto di essere oramai fuori gioco, senza neppure capire quale sia il gioco. Uomini destinati ad una sconfitta imminente, ma non rassegnati.
Dai racconti di Pecoraro, aspri, amari, apparentemente senza sconti e senza speranza, si sprigiona una cupa, potente vitalità, una densità emotiva che provoca lacrime di sgomento e un urlo liberatorio dopo uno scampato pericolo.

Motivazione
È severa, la prosa di questi sette racconti. Asciugata, s'immagina, dall'essere stata esposta alle asprezze della vita associata, per il lungo tempo che ha preceduto l'esordio del loro autore (Vivi nascosto, suona il classico motto che dà il titolo a uno di essi). Carne tonica, questa prosa, tesa sulle ossa robuste d'un ragionare ininterrotto, ancorché mai ostentato. Proprio questo ragionare - la motivazione, cioè, ostinatamente cercata per ogni minimo gesto narrativo - fa sì che, in poche occasioni come questa, si mostri a giorno la differenza sussistente, in ogni letteratura degna di questo nome, fra contenuto e tema. Se il contenuto di questi racconti può far capo a un'osservazione latamente sociologica (la crisi dell'uomo di mezza età, è stato giornalisticamente sintetizzato) il loro tema è un altro e lo si trova declinato, infatti, anche in regimi stilistici diversi (all'essiccata referenzialità della maggior parte degli episodi fa riscontro lo stream of consciousness, quasi, di Farsi un Rolex o l'allegorico onirismo di Happy hour).
Il loro tema è il conflitto, dichiarato o meno: sia esso fra le generazioni (come nella visione infernale del primo e più articolato dei racconti) oppure, in senso che si potrebbe definire fenomenologico, fra una coscienza organizzatrice e l'universo da interpretare. È il contenuto, questo, dei due racconti metalinguistici: nei quali cioè la tenace ricerca di un pittore attardatamente astratto si fa evidente metafora della volontà formale di chi scrive. Specie Il match rinnova con notevole forza un tòpos prestigioso, quanto arduo da rivitalizzare, quale l'ossessione dell’artista: il suo duello, appunto, con la materia.
Ma il vertice della raccolta è costituito dall'ultimo racconto della serie, Uno bravo. Dove ancora una volta in questione è un disegno minuziosamente astratto - stavolta tatuato però, segno dopo segno, sulla faccia di un protagonista destinato a pagare questo gesto, in termini esistenziali, alquanto caro: «Ha sottolineato quello che voleva, ha modificato qui e là. Si è cancellato per ricostruirsi sotto forma di decorazione, disegno, pura grafica. Da natura s'è fatto artificio». Non c'è nulla di naturale nella scrittura; nulla di gratuito e, dunque, nulla di pacifico. Ogni vera scrittura è allora, nei confronti del prossimo, una provocazione. Un'aggiunta proditoria al reale: un'aggressione.
 



Giuseppe Berto

Nel campo letterario, il "Berto" si è attestato come un prestigioso "trampolino di lancio"; lo testimoniano i nomi dei vincitori delle scorse edizioni:
Paola Capriolo, Michele Mari, Luca Dominelli, Sandro Onofri, Maurizio Salabelle, Paolo Mauresing, Edoardo Angelino, Maria Luisa Magagnoli, Francesco Piccolo, Helena Janeczek, Elena Stancarelli, Evelina Santangelo, Giuseppe Lupo.
Ad organizzare, con il contributo della Regione Calabria, congiuntamente il Premio G. Berto sono il Comune di Mogliano Veneto (TV) e quello di Ricadi (VV), ovvero la città natale e la località calabrese che fu l'ultima residenza dell'autore di best sellers come "Il cielo è rosso" e "Il male oscuro", scomparso nel 1978.
Alternativamente, le due località, gemellate nel 1986, accolgono la Cerimonia di Consegna. Molte sono le iniziative collaterali alla Cerimonia del Premio, che cade annualmente ai primi del mese di giugno, quali mostre d'arte, convegni, retrospettive cinematografiche, concerti, pubblicazioni.


Mogliano Veneto: sede del Comune


PREMIO LETTERARIO
GIUSEPPE BERTO
EDIZIONE XIII - 2001
PREMIO LETTERARIO
GIUSEPPE BERTO
EDIZIONE XIV - 2002
PREMIO LETTERARIO
GIUSEPPE BERTO
EDIZIONE XV - 2003
PREMIO LETTERARIO
GIUSEPPE BERTO
EDIZIONE XVI - 2004
PREMIO LETTERARIO
GIUSEPPE BERTO
EDIZIONE XVII - 2005
PREMIO LETTERARIO
GIUSEPPE BERTO
EDIZIONE XVIII - 2006
PREMIO LETTERARIO
GIUSEPPE BERTO
EDIZIONE XIX - 2007


La famiglia Berto

GIUSEPPE BERTO

Giuseppe Berto nasce il 27 dicembre 1914 a Mogliano Veneto, da un maresciallo dei carabinieri in congedo. Compiuti gli studi nel locale Collegio dei Salesiani e nel Liceo di Treviso, si iscrive alla Facoltà di Lettere dell'Università di Padova, ma ben presto parte volontario per l'Africa Orientale. Rientrato in Italia e laureatosi, ritorna in Libia, dove è fatto prigioniero dagli americani. In un campo di internati, nel Texas, scrive "Le opere di Dio" e "Il cielo è rosso"; quest'ultimo romanzo, pubblicato da Longanesi nel 1947, su segnalazione di Giovanni Comisso, diviene rapidamente un successo internazionale. Escono, poi, "Le opere di Dio" (1948) e "Il Brigante" (1951). Trasferitosi a Roma, comincia ad essere perseguitato da quella nevrosi di cui soffrirà per lunghi anni: in questo periodo escono soltanto "Guerra in camicia nera" (1955) e i racconti "Un po' di successo" (1963 ). Berto tenta, quindi, di liberarsi dalla nevrosi scrivendo "Il male oscuro" (1961), che vince contemporaneamente nel 1964 il Premio Viareggio e il Premio Campiello. Si aggiungono poi il dramma "L'uomo e la sua morte" (1961) "La fantarca" (1965) e il romanzo "La cosa buffa" (1966). Nel 1971 scrive pamphlet "Modesta proposta per prevenire" e il lavoro teatrale "Anonimo Veneziano", ripubblicato come romanzo nel 1976. Con la favola ecologica "Oh, Serafina" vince nel 1974 il Premio Bancarella. Dal dramma "La passione secondo noi stessi", Berto matura l'idea portante del suo ultimo libro "La gloria" (1978). Si spegne a Roma nel novembre del 1978.

Piccola bibliografia

M. David, La psicanalisi nella cultura italiana, Torino, Boringhieri, 1966
N.C. Marabini, Gli anni Sessanta:narrativa e storia, Milano, Rissoli, 1969
O.C. Piancastelli, Berto, Firenze, La Nuova Italia, 1972
P.G. Mancorda, Vent'anni di pazienza, Firenze, la. Nuova Italia, 1972
Q.O.Lombardi,Invito alla lettura di Giuseppe Berto,Milano,Messia, 1977
R.F. Monterosso, Come leggere il "Male oscuro", Milano, Mursia, 1977
S.AA.W. Giuseppe Berto (Convegni '85, 1987), Venezia, Marsilio, 1989


Ricadi: Sede del Comune

IL PREMIO

Il Premio Letterario "Giuseppe Berto" per un'opera prima di narrativa è sorto nel 1988 nel Comune di Mogliano Veneto, dove Berto era nato, e in quello di Ricadi, in Calabria, dove aveva eletto la sua residenza. Attorno, un gruppo di amici ed estimatori: l'Associazione Amici di Giuseppe Berto, critici illustri come Giancarlo Vigorelli, Michel David, Cesare De Michelis; scrittori come Dante Troisi e Gaetano Tumiati che tra l'altro avevano condiviso con Berto oltre due anni di prigionia in Texas durante la seconda guerra mondiale. Scopo del Premio è quello di ricordare e riproporre il nome e l'opera di un scrittore che, nonostante i suoi grandi successi (basti ricordare II cielo è rosso e Il male oscuro), è stato troppo spesso trascurato da una certa critica ufficiale a causa del suo straordinario anticonformismo. Il Premio che porta il suo nome segnala le opere che emergono per assoluta originalità di forma e di schiettezza di ispirazione. "Opere prime", in ogni caso, per mantenere fede alla volontà di Berto che, conoscendo gli ostacoli che si oppongono alla pubblicazione di libri validi, s'è sempre battuto perchè i giovani di talento non ne incontrassero troppi sulla loro strada.


Gemellaggio (10 ottobre 1986) dei Comuni Mogliano Veneto e Ricadi

ALBO D'ORO

Ad anni alterni il Premio è assegnato nella Città di Mogliano Veneto (Treviso) e nel Comune di Ricadi (Vibo Valentia).

1988 Paola Capriolo
La grande Eulalia (Feltrinelli)

1989 Michele Mari
Di bestia in bestia (Longanesi)

1990 Luca Doninelli
I due fratelli (Rizzoli)

1991 Sandro Onofri
La luce del Nord (Theoria)

1992 Maurizio Salabelle
Un assistente inaffidabile (Bollati & Boringhieri)

1993 Paolo Maurensing
La variante di Lunerburg (Adelphi)

1995 Edoarda Angelina
L'inverno dei mongoli (Einaudi)

1996 Maria Luisa Magagnoli
Un caffè molto dolce (Bollati & Boringhieri)

1997 Francesco Piccolo
Storie di primogeniti e figli unici (Feltrinelli)

1998 Helena Janeczek
Lezione di tenebra (Mondadori)

1999 Elena Stancanelli
Benzina (Einaudi)

2000 Evelina Santangelo
L'occhio cieco del mondo (Einaudi)

2001 Giuseppe Lupo
L'americano di Celenne

2002 Giorgio Todde
Lo stato delle anime

2003 Oliviero La Stella
Lo Spiaggiatore

2004 Antonia Arslan
La masseria delle allodole
e
Hugo Hamilton
Il cane che abbaiava alle onde

2005 Ugo Contarello
Una questione di cuore
e
Anita Rau Badami
Il passo dell'eroe

2006 Hamid Ziarati
Salam, maman
e
Benjamin Kunkel, Indecision
 
 


Premio Berto: Giuria

Regolamento e Bando
I Comuni di Mogliano Veneto (Treviso) e di Ricadi (Vibo Valentia) bandiscono il Premio Letterario “ Giuseppe Berto” 2007, XIX Edizione, articolato in due sezioni:

1. premio all’opera prima di un narratore, redatta in lingua italiana;
2. premio ad un’opera di narrativa straniera, di un autore vivente, pubblicata in lingua italiana.

Relativamente al punto 1:
• le opere saranno scelte tra quelle edite per la prima volta in senso assoluto e perciò non dovranno essere né rifacimenti, né riedizioni, né traduzioni. Si intende per opera prima una raccolta di racconti, singolarmente inediti, o il primo romanzo pubblicato in volume e messi in distribuzione nel periodo tra il 1.05.2006 e il 30.04.2007.
Relativamente al punto 2:
• le opere saranno scelte tra quelle edite e messe in distribuzione nel periodo tra il 1.05.2006 e il 30.04.2007 e non dovranno essere né rifacimenti, né riedizioni.

Per entrambe le sezioni non sarà prevista l’assegnazione di premi ex-aequo.

La Segreteria del Premio ha sede presso l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Mogliano Veneto (TV), via Terraglio, n°3.

Per la XVIII edizione del Premio la Giuria è composta da:

Giuseppe Lupo – Presidente
Mario Baudino
Goffredo Buccini
Andrea Cortellessa
Paolo Fallai
Laura Lepri
Giorgio Pullini
Marcello Staglieno
Gaetano Tumiati
 

Il Premio 2007, consistente nella somma di Euro 7.500,00 per ogni sezione, sarà assegnato a Mogliano Veneto -TV- il 9 giugno 2007.
 
 


Ricadi: La casa di Berto a Capo Vaticano
 

La Giuria

Per la XVIII Edizione del Premio la Giuria è composta da:
 

Giuseppe Lupo – Presidente

Mauro Baudino

Goffredo Buccini

Andrea Cortellessa

Paolo Fallai

Laura Lepri

Giorgio Pullini

Marcello Staglieno

Gaetano Tumiati
 
 


Ricadi: Capo Vaticano
 

INFORMAZIONI E CONTATTI
 

PREMIO LETTERARIO "GIUSEPPE BERTO"

Prima opera edita di narrativa in lingua italiana.

Anno di fondazione:
1988

Enti promotori:
Città di Mogliano Veneto - TV
Comune di Ricadi - VV

Luogo e data di premiazione:
Alternativamente a Mogliano Veneto e a Ricadi.
La XIVI edizione si svolgerà a Ricadi (VV).

Premio:
Somma in denaro

Per informazioni
PREMIO LETTERARIO "GIUSEPPE BERTO"
Segreteria del Premio:
Assessorato alle Politiche Culturali
Via Terraglio 3
31021 Mogliano Veneto - TV
Tel. 041 5930802 - 041 5930899
Fax 041 5930899
E-mail: cultura@comune.mogliano-veneto.tv.it  www.comune.mogliano-veneto.tv.it

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