Particolare della bugnatura del castello di Briatico Vecchia

LA DESCRIZIONE DI
BRIATICO VECCHIO
NEL 1600
 

di Francesco Pugliese


Briatico Vecchio è un sito di straordinario valore culturale, uno dei più importanti della provincia di Vibo Valentia e non solo di essa.
In più occasioni abbiamo percorso gli impervi sentieri per raggiungere lo spettacolare colle, dove del tutto abbandonati, sfidano il tempo i resti dell'antica Briatico.
Ogni volta affascinati da una visione di singolare varietà e suggestione, da panorami aspri e luminosi, da una vegetazione antica che resiste agli annuali incendi, dai misteri del castello e dalle ardite torri difensive che sembra vogliono fermare anche le frane, dai pezzi di case e di chiese che dopo il terremoto sfidano il tempo e l'incuria dell'uomo.
Ogni volta con la stessa domanda. Perchè? Perchè questo straordinario patrimonio, denso di fascino, storia, misteri, significati è abbandonato a se stesso? Perchè non esiste nemmeno un cartello che ne indichi l'esistenza e la strada per raggiungerlo? Perchè nessuno si preoccupa di salvaguardarlo dagli incendi? O di ripulirlo dai rovi? Perchè nessuno cura i sentieri che ancora, malgrado tutto, consentono di arrivarci?
In altri termini, perchè non si tutela e non si valorizza questa ricchezza? Domande scomode, probabilmente, ma che è necessario porsi. Perchè Briatico vecchio potrebbe essere occasione per creare posti di lavoro. Per arricchire l'offerta turistica dell'area. Per farne un luogo di studio, simbolico di quanto hanno fatto i terremoti nella storia della Calabria e a sostegno della prevenziome antisismica.
Considerato con le dovute proporzioni e diversità, potrebbe essere, a suo modo, una piccola Pompei per la zona. Sì, perchè Pompei, unica al mondo, è rimasta così per l'opera di un immane disastro naturale, l'eruzione del Vesuvio, così Briatico è rimasta tale per effetto del terribile terremoto che sconquassò la Calabria nel 1783. Credo sia un caso unico: in genere dopo i terremoti le necessità ricostruttive non lasciarono nulla di quanto restava dopo le scosse. A Briatico è successo, perchè la ricostruzione è avvenuta nel sito attuale, perchè le strade di accesso al colle furono rese pressochè inagibili dallo stesso sisma e neppure le pietre dei ruderi furono trasportabili per nuove edificazioni.
Credo si dovrebbe iniziare da una semplice, e finanziariamente non impossibile ripulitura il primo passo per tutelarlo e valorizzarlo sotto tutti i profili.
Il documento che da qui in avanti riproduciamo, pubblicato nel lavoro già citato, in questa rivista, è la dettagliata descrizione fisica, economica e sociale di Briatico alla metà del 1600, opera del notaio, Pietro Gallarano, l'abbiamo rinvenuto a Napoli, nell'archivio Pignatelli. Consigliamo di rivisitare Briatico vecchio portandosi appresso questo documento.

"Apprezzo= di Briatico del 1631

<<... faccio fede io notare Gio: Pietro Gallarano di Napoli, come li mesi passati, e proprio nel mese di luglio 1631 mi conferì; in Calabria Ultra, e proprio nella Terra di Briatico, quale Terra con i suoi Casali fu da me apprezzata, e fatto detto apprezzo fu consignato; (...)

Briatico in Calabria Ultra

Stà la Terra posta in luogo eminenti edificata sopra un Monti di pietra dolce, che gli potia far muraglia naturale; però per maggior securtà, e fortezza sopra detta pietra è murata di muraglie artificiali, con torrioncelli di convenienti grossezza attorno, che viene a essere la Terra predetta forte, e con poca gente; si può difendere da' nemici, et è distanti dalla marina un miglio circa; attorno detto Montetto sono pastinati alle sue falde diversi frutti, seu giardini bellissimi, però per la carestia di genti per non esserno governati stanno maltrattati, et al piano di detto Montetto vi cegne un fiumicello da due parti, et attorno detto Montetto, seu Terra sono altre montagliole di buonissimo terreno, dove sono territorji piani, vigne, oliveti, frutti et altro, che oltre la vista di mare tiene bellissima vista di colline, territorji, valli, et altro attorno.
S'entra in detta Terra da due parti, una stà verso Mezzogiorno e l'altra verso occidenti, però quella che stà verso Occidenti stà fabbricata causa delle guardie, che fanno della pesti, e vuole, che s'entri solo per detta porta verso Mezzogiorno, qual è fortissima per avere un altra contraporta più sopra.
Le strade di detta Terra sono quasi tutti penninose inselicati di selci, che a tempo di pioggie si mantengono asciutti.
Le case di detta Terra sono di buonissimo magisterio coverti a nostra usanza napolitana, e di tegole, e pare da fora una grossa Terra, però da dentro per essernoci pochi abitanti è assai desolata, e si vede, che ci mancano assai genti, e quelle poche genti, che sono molti uomini civili che vivono d'entrati nobilmente, vi sono doi Dottori, un Medico, un Spetiale, tre Barbieri, cinque Sartori, doi Scarpari, un fabbricatore, faticatori, bracciali, Massari, et altri poveri per esser la Terra predetta assai strutta ut sopra, mà compariscono così gli huomini, come le Donne d'honorevoli vestiti, tengono, et usano civile conversazione per quello che apertamente si può conoscere, e considerare, sono persone astute, trafficanti, pieni di malizia, e tengono corrispondenza tanto nelle città del contorno, quanto per le parti trafficanti del presenti Regno.
Si conosce la terra predetta d'estati esser poca bon'aria delle faccie scolorite degli huomini, e donne dalla scarsezza delli vecchi, dalla malinconia degli habitati, quale stà assai scarsezza, e quasi senza fanciulli, che a mio giudizio la terra predetta è più presto per deteriorare, che augumentare. Verùm la Terra predetta è abbandonatissima di buoni, e perfetti vini, frutti, pesci, di grani, et ogli in grandissima quantità, che da grani, et ogli provede assai Terre del contorno, et ogli una buona parte di Napoli, et anco abbondante di bambace, di sete, e prima era abbondante di zuccari, però al presenti li pastini di detti zuccari sono persi per carestia di genti; però si potiano rifare; abbonda anco la Terra predetta d'animali, di casi, di caccie, e d'ogni altra cosa, ch'è' necessaria al vitto umano.
La Terra predetta, e Casali conforme l'ultima numerazione era di fuochi novecentosettantasei, però al presente conforme la relazione che il sindico, et eletti hanno fatta al Regenti Iappia, è fuochi cinquecento quaranta nove inclusi li preti, e genti franca; perciò dicono sia scarsata detta terra per la causa delli pagamenti fiscali, che più di quello che devono, e non tengono entrati universali, mà compliscono à quello che deveno, con pagarno à tanto per onza sopra loro robbe, territorij, et animali, et la resta, seu faticatore, che non possede robbe, dicono, che almeno paga ducati venti l'ano che per la gran bontà del Duca di Montelione lor signore resistono, mà se ci fosse genti bastante, et avessero animali per poter lavorare e governar li territorij, li quali sono di bonissima qualità, detta terra renderia assai più di quel che rende.
Sono in detta terra più, e diverse Chiese, cioè la Chiesa Catedrale sotto titolo di santo Nicola, che stà nel mezzo della Terra, dove è l'Abbate, seu Rettore con dieci sacerdoti, et altri chierici, che officiano li divini officij, e ministrano li Santissimi Sacramenti, e vivono commodamente d'entrati.
Vi è un Monastero di donne sotto titolo di raccomandati dell'ordine di Santa Chiara, dove al presenti risiedono quaranta Monache parti dell'istessa Terra e parti delle Terre convicine, quali vivono santamenti, e con molta divozione.
Vi è un Monastero di Frati Domenicani sotto titolo della S.ma Annuntiata, tengono bella Chiesa con diverse Cappelle, organo, con altri paramenti necessarij, con Convento grande, et inclaustro bellissimo, vi risiedono sei Padri, quattro di messa a dui Laici, e celebrano li divini officij conforme l'obligo loro, e vivono commodamente d'entrate.
Vi è la Chiesa, seu cappella della Madonna S.ma del Carmine, dove risiedono dui padri di Messa e dui laici, quali similmente vivono commodamente d'entrate.
Vi è anco una Cappella con beneficio de juspatronato, dove stà il Cappellano con la sua entrata, et è obligato celebrarci tre messe la settimana, e così anco un altra Cappella beneficiata, che il Cappellano è obligato celebrare due altre messe la settimana. Là vi è un altra Cappella di San Pietro, e Paolo, et il Cappellano è obligato celebrare quattro messe la settimana; vi è l'Ospedale di Pellegrini e povari forastieri, dove hanno comodità di letti, e stantia per l'amor di Dio, e vivono lor beneficij, e detto clero sta sottoposto al vescovo di Melito.
Per sotto detta Terra vi corre il fiume predetto, quale va alla marina, che di detta acqua ne adacquano i territorij, poi per canale di fabrica è portata nel luogo della Costera nella Mortellara, che serve per conciare le coire dove è spesa grande di fabbrica per le coire di detta costera, e Mortellara.
Vi è anco un altra Casa grande, seu fondaco con spartimento di tavole, che sopra servono per camere per habitare, et è solito servire per fundaco, seu taverna, vi sono anco due altre case dove tengono li stigli li Pescatori, che pescano in detto luogo. Vi è anco sopra uno scoglio dentro mare in isola vicino terra un bel Castellotto, chiamato la Rocchetta, con ponti a levatore ben fatto e forte con le sue saiettere, calati, balestiere, parapietti et altro, con quattro stantie sotto, e quattro sopra quale è fortissimo, che à tempo di Turchi, o altri nemici con poca genti si può difendere.
Detto luogo è Carricaturo, dove si tiene, e si può tener traffico di carriare ogli, grani, casi, bambace, sete et altro, che la terra predetta abbonda, e tiene, e fa in quantità.
Sono in detta terra li sottoscritti Casali.
Dalla parti di Tropeia verso occidenti vi è il casale detto Santo Leo di fuochi quattordici, e sta a vista di detta terra, Santo Costantino di fuochi tretasette.
Potenzone di fuochi quarantasei.
Monderano di fuochi ventiuno.
Dalla parti di Mesiano verso Mezzogiorno
Il Casale di Santo Marco di fuochi quarantasei
Santo 0 di fuochi ventitre
Dalla parti di Melito verso settentrione
Il Casale di Cassaniti di fuochi quarantaquattro
Favelloni di fuochi cinquanta
Scicuni di fuochi dieci
Dalla parti di Monteleone verso Oriente
vi è il Casale di Condidoni di fuochi quindici
Pannaconi di fuochi quarant'otto
Masinco di fuochi ventiquattro, e Pennonise de fuochi ventisette, et la terra di Briatico è di fuochi centoquaranta quattro, nelli quali fuochi s'includono li fuochi de' Preti, Chierici, e franchi, che in tutto sono fuochi cinquecentoquarantanove, come si è detto di sopra.
La Terra predetta, così per mare, come per terra distanti dalla città di Napoli da miglia trecento in circa. Da Catanzaro, dove è la Regia audienza miglia quaranta, da Montilione miglia sei, dal Pizzo miglia otto, da Tropeia miglia otto, et da Paula miglia settanta, et da Messina in Sicilia miglia sessanta, e confina con il territorio di Montilione, con li territorij di Melito, di 0 et con li territorij di Tropeia, e tiene Territorij fertilissimi di circuito di miglia dicidotto in circa.
Ritornando alla terra predetta di Briatico nelli parti più eminenti si ritrova l'habitazione e Castello che possiede l'utile Signore di essa, nel quale s'entra per ponti a levatore, e stà murato di forti e grossa muraglia, guardato da tre grossi torrioni, forse à modo di baluardi, e uno del quale nel fianco di esso stà edificata un altra torre, quale stà à cavaliero di tutto il Castello, dove stà un Orologio, con campana, però è guasto.
L'habitazione dentro il detto Castello consistenti in uno intrato coverto con cortiglio grande, in piano del quale vi è una bella cisterna, vi è stalla grande per sedici Cavalli, vi è Cocina grande, con ogni comodità di focolari, e forni, vi è Cantina grande. Dispense, Camere in quantità creati per tener robbe con ogni buona commodità.
E salendo per la grada maggiore se ritrova l'appartamento maggiore et habitazione quale consiste in una sala grande, loggia pal. 60 e 40 in circa con reposto di tavola ben fatto et ad un braccio à man dritta sono sei camere in piano, da dove s'esce in una loggia, con alberi attorno fatti ad uso di baluardi.
All'altro braccio sono sei altre Camere, con altri camerini, dove similmente s'esce in un'altra loggia fatta sopra d'un altro di detti torrioni, quali Camere sono grandi, belle, intempiati di buonissima fabrica, che il proprietario di detta terra può habitare commodamente, e sicuro.
Sopra detto castello sono pezzotti di artigliaria di bronzo di conveniente grossezza, et uno 0 di ferro, e dentro la dispensa sono tre vasi per tener oglio.
Può il Barone industriarsi d'ogli, che si fanno in gran quantità, di seti, di bambace, di grani, di casi, può tener animali con grandissimo suo guadagno, et utile ai Vassalli.
Ha il Barone la giurisdizione di prime, e seconde cause, mero, e misto imperio, gladij potistati arbitrariis, et altro spettanti a detta Baronia proventi cosi civili, come criminali delle predette cause sono dell'Università di detta terra di Briatico, mà detta Terra, et Università è obbligata dare di provisione al Capitano di detta terra, quale eligge di essa ducati novantasei l'anno, e tiene l'infradetti beni, e corpi d'entrata.
Due molini ad acqua, che stanno vicino la Terra dalla parti di Tropeia quali stanno affittati a Luis'Antonio Casatella per ducati 150 l'anno.
La Mastrodattia la tiene affittata Cola Maria Moranti per ducati 150 l'anno.
La Bagliva con lo fundaco della corte stà affittata a detto Cola Maria per altri ducati 150 l'anno.
La Rocchetta con la Costera Battendreri di Mortelle, fundaco, seu taverna, e due altre case di pescatori stanno affittate per 140 ducati l'anno;
Però il proprietario di detta Terra s'hà riservato quando vuole andare à pescare, o à spasso li sia data la stantia di detta Rocchetta per resedersi quelli giorni che anderà a spasso.
La tonnara al presenti non stà sffittata, però se potia affittare ducati 150 l'anno.
Mà quando il Barone aiuta alla spesa, che ci vuole per fare detta tonnara renderia assai più poichè oltre l'affitto tire il guadagno, e parte delli tonni, che si pigliano e potia essere assai e poco il guadagno conforme la fortuna e il passaggio delli tonni.
Giardino sotto le mura della Terra, dove sono fichi, amendole, et olive, s'affitta al presente ducati quindeci l'anno.
Censi ordinarij che esigge il Barone della Terra e Casali importano ducati cento trent'uno, e grana 4 l'anno; però dicono che ne relassa ogni anno all'erario ducati venti per quelli che sono inesigibili, e restano ducati 111.
Per causa di detti censi, che esigge il Barone tocca la quartaria del prezzo delle robbe che si vendono, dove sono sottoposti a detti censi quando s'alienano.
Le frondi di 0 e Mayali
Le frondi del giardino detto 0
Le frondi del giardino dello fundico dette frondi si vendono a diverse persone per ducati 150 l'anno.
Massimamente se vendono assai più.
Grani che da fertile ed infertile si sogliono percepire dalli territorij che tengono affittati diverse persone.
Da diversi Massari del Casale di Pannacoli per l'affitto delli territorij detti la Pietra e per l'affitto del territorio detto del Faleo.
Da diversi Massari di Lavina per l'affitto del territorio detto Grossecina.
Da diversi Massari di Cessaniti per l'affitto del territorio detto Santo Stefano e per il territorio detto La Mesa.
Per l'affitto delli pascoli di Santo Sebastiano quale tene in affitto Oratio de Lise.
Per l'affitto che tengono li Massari di Cessaniti del territorio detto Mayreli, e per la cultura del territorio detto delle Case.
Per l'affitto, e cultura, che tengono li Massari di Manderano, e Sanmarco.
Per l'affitto, e cultura del giardino detto 0 e per il territorio detto la Castellara e per li territorij di Schiavelli quali sono quattro pezzi e per il territorio detto Laria quale stà à Penacoli, e per il territorio detto Calcara quale stà à favella, e per il territorio detto Sofani, e per il territorio detto Bauita nel casale di Potenzone, e con il territorio detto Ortominori.
Et il censo di tomola 28 di grani, quali pagano diversi particolari.
Quali territorij si seminano la metà un anno, e l'altra metà l'altro anno, conforme è solito seminarsi li grani, detti territorij, cioè la metà di essi hanno soluto rendere tomola ottocento de grani, però al presente, e gli anni passati per mancamento di genti, che non seminano, e per mancamento di bovi non rendono più che cinquecento tomola di grano, incluso detto censo di tomola ventiotto l'anno, quali grani tirandoli a carlini dieci il tumolo conforme vale alla scogna importano l'anno ducati cinquecento.
Le olive delle maiali di detto S. Sebastiano del Potenzoni, e S. Costantino, detto 0 con l'oliveto di Cassanito, et con il trappeto dentro la terra, per vera informazione pigliata da huomini degni di fede rendono d'oglio sottosopra gli anni fertili, et infertili duecento ducati l'anno.
La vigna che stà incontro la Terra con l'altra vigna, e pastini nuovi fatti accanto, quale al presente non rende, considerato la spesa ci vuole in governale le tiro per ducati ottanta l'anno.
Un giardino, seu orto sotto le mura del Castello con il jus delle carceri, così de animali, come d'huomini, considerato à quanto di ragionevole si deve considerare, lo tiro per ducati trenta l'anno.
Acqua per adacquare li territorij, dove si semina la bambace verso la Costera s'affitta ducati quindici l'anno.
Gli heredi di Annibale Satriano pagano di censo per lo subfeudo di certo territorio, che possedono ducati cinque e mezzo l'anno.
Da gli heredi di Carlo Campasano esigge il Barone di censo salme vinti di vino l'anno che à carlini quindeci la salma vale alla vendegna importano ducati 30.
Dagli eredi di Terentio Caracciolo de Pennacolo si esiggono altre salme sedici di vino di censo alla stessa ragione, ducati 24.
Detti censi me li hà dati in nota Francesco Barletta al presente Erario, e Capitano di detta terra di Briatico cosi dice haverli esatti.
Quali entrate ut sopra fanno la somma di ducati mille, e novecento quattro, e grana 14 dalli quali dedotti ducati sessantaquattro, si paga l'adoho alla Regia Corte, restano d'entrate nette ducati milleottocento ventisei e grana 14.
Et avendo havuto mira alla qualità di detta Terra, aria, sito, carricaturo, vicinanza della Marina, quantità di territorij, numero e qualità de Vassalli, abbondanza di genti, bontà di vini, di caso, pesce, d'ogli, e quantità di sete, e bambace.
Et anco havendo havuto mira alla buona qualità del Castello, habitazione, e fortezza di essa, et alla sicurtà della Terra, alla giurisdizione, che tiene il Barone senza li proventi delle prime cause civili..., alle grand'industrie d'ogli, e sete può fare il Barone, et havendo avuto mira che oltre l'adoho, si pagano li donativi alla Regia Corte, alle spese vogliono per accomodare le molina, e batteria di martelle Rocchetta Castello, et considerato minutamente quanto si deve considerare 0 Terra per ducati quarantacinquemilia seicento settant'uno alla ragione di quattro per cento.
Il Castello, et habitazione l'apprezzo per altri ducati cinquemila sono in tutto 50.671.

Data Neapoli die 7 0 1631

(Tratto da Francesco Pugliese, Per la storia di un paese di Calabria, Zungri, Calabria Letteraria Editrice, 1991)
 

 
 
BRIATICO  VECCHIA
I N D I C E

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