Michele Mazzitelli
(1883 - 1969)

(Guido Mazzitelli) Michele Mazzitelli, figlio del medico Davide, nacque a Parghelia il 6 novembre del 1883. Studente, rimasto orfano del padre, con molti sacrifici continuò la facoltà di medicina all'Università di Napoli, laureandosi nel 1910 con pieni voti, lode e stampa della tesi di laurea svolta sul <<morbo di Erb>>. Per due anni fu assistente del Prof. Pansini, titolare di semeiotica medica nella clinica Cardarelli; poi, richiesto dalla Sanità Pubblica, fu inviato nel 1913 a Tripoli di Libia, per dirigere il lazzaretto improvvisato ad Ammagi, ove venivano ricoverati i colpiti dall'epidemia di peste bubbonica, che si era sviluppata nell'interno del paese. In questo lazzaretto, insieme al Prof. Arcangelo Ilvento, dirigente i servizi ospedalieri, il Mazzitelli si occupò delle ricerche anatomo-patologiche e cliniche, con risultati positivi per la cura della peste, riconfermati in seguito nella stessa epidemia di Hong Kong. Con Ilvento egli scopriva l'esistenza di portatori bacillari senza sintomi clinici nel sistema ghiandolare (portatori sani di bacilli pestosi).
In seguito il Mazzitelli, divenuto professore universitario, estese al campo letterario la sua completa conoscenza della peste, rapportandola a quella descritta del Manzoni nei Promessi Sposi, per dimostrare come fossero complete quelle notizie storiche coincidenti con le verità patogenetiche. Ed in particolare il Manzoni con suprema maestria e con assoluta analisi descrisse le manifestazioni cliniche, distribuendo la peste nei suoi personaggi nelle svariate forme ed infliggendola a seconda dei casi, come castigo o mezzo di espiazione.
Fu per moltissimi anni Ufficiale Sanitario di Carrara, membro titolare dell'Unione Internazionale per la lotta contro la tubercolosi, socio dell'Accademia Cappellini di S. Miniato, Corrispondente della Deputazione di Storia Patria per le Antiche provincie Modenesi, socio del Rotary Club. Nella sua carica di Ufficiale Sanitario della città del marmo si distinse per aver portato a risoluzione tutti i problemi igienici della città. D'altra parte aveva ottenuto la libera docenza universitaria proprio in <<igiene>, distinguendosi per una serie grandissima di pubblicazioni scientifiche. Pur essendo Carrara la sua città di elezione, egli amava ritornare a Parghelia e a Tropea, ove aveva ancora la casa con i suoi ricordi antichi del vicino amato villaggio. E sempre s'interessò dei suoi problemi, di quelli della Calabria tutta, scrivendo libri, monografie, articoli, come <<La Calabria nell'indirizzo regionalistico. Nota programmatica d'interesse sanitario e culturale>>, <<La Regione, nel giudizio di Salvemini>>, <<La Calabria in Dante>> e tanti altri lavori.
Amò Parghelia sopra ogni altra residenza e, tramite la cugina Stella, s'interessava del paese, chiedeva notizie per il pavimento del Santuario di Porto Salvo e si vantava di essere stato iscritto alla Cassa Sussidiaria.
In altre pubblicazioni si dedicò a lungo allo studio sulla tubercolosi, per cui fu eletto socio dell'Associazione Internazionale per la lotta antitubercolare presieduta dal Calmette.
Da tutto ciò l'apprezzamento di medico-scrittore e le grandi onoranze che il Comune di Carrara ha voluto attribuirgli. Il 5 settembre 1959, per iniziativa della stampa locale furono tributate grandi onoranze cittadine al Prof. Mazzitelli, con la pubblicazione di un volumetto, edito a cura della Tipografia baldelli e Zanelli di Avenza Carrara. Le adesioni a queste onoranze furono enormi in tutta la Lunigiana. Moriva ad Avenza di carrara dieci anni dopo, nel 1969.
La sua opera letteraria fu vasta, come quella scientifica: scrisse su Giuseppe Mazzini, sullo scultore Carlo Fontana, sulla chirurgia nella Roma antica, su tante questioni di carattere anche politico. Un libro è particolarmente ricordato: <<Penne contro Sopade>>, composto in un anno, subito dopo l'ultima guerra, e che riflette un momento particolarmente difficile della storia d'Italia. In esso Mazzitelli, affiancandosi al Mazzini, al Manzoni, e illuminato dalla severa spiritualità di Benedetto Croce, pare voglia richiamare gli italiani, ma specialmente i giovani, ad avere ancora fiducia nella bontà del consorzio umano, per il quale <<bene operando, sotto l'imperio di savia fraterne leggi, la dignità dell'uomo si esalta, la libertà non ha catene>>.
 


La pagina del manoscritto 'Chronologica Collectanea' (1720) di Francesco Sergio,
dedicata ai medici che operarono a Tropea.

Lettera a
Gilberto Toraldo di Francia

di Michele Mazzitelli
(1950)


Carrara, 9 maggio 1950
Caro Gilberto,
I risultati cui sei pervenuto attraverso le tue assidue ricerche sono un primo passo innanzi alla soluzione assai complessa delle controverse affermazioni nei riguardi dello stato civile dei Vianeo, in mancanza di un atto di nascita o di una fede parrocchiale. Anche se i due fratelli, celebri chirurghi nel saper rifare il naso, si siano chiamati Boiano, non c'è divario coi Vianeo, poichè quest'ultimo cognome sarebbe una volgarizzazione del primo. Non occorre perciò mutar nome al Vicolo Vianeo, e meno ancora aggiungere parola all'epigrafe posta in Ospedale per tramandare ai venturi la data del congresso tenutosi a Tropea nel 1947, per celebrare il IV centenario di quei grandi. Si vedrà poi se, solo a chiarimento, sarà il caso di scolpire Boiano con l'aggiunta <<Vulgo Vianeo>>, per chiarire che con <<Vianeo>> il popolo intendeva indicare i Boiano. E questo per alterazione, storpiatura e contrazione dialettale di tal cognome. Nella questione filologica non voglio entrare, dato che per render ragione del vocabolo violino si può risalire a Nabucodonosor; ma solamente voglio dirti che non vi è Boiano o Vianeo che tenga, per poter negare o solamente infirmare l'universale riconoscimento della priorità di Tropea nell'arte di rifare i nasi - Magia Tropaeensium - per cui la rinoplastica è arte tropeana, così come non si può non riconoscere Troia per patria di Enea o negare che non sia stato Romolo a fondar Roma. La storia dei Vianeo, oggi Boiano, purtroppo, per mancanza di fonti, non si è potuta basare che su tradizioni, per sentito dire, attraverso due dozzine di generazioni, per cui risulta di ventiquattresima mano; mentre adesso si comincia a sapere qualche cosa di vero.
Ad ogni modo non si deve credere che i Boiano, Vulgo Vianeo, non siano stati preceduti nella loro arte. La rinoplastica era nota ab antiquo. Sicuramente però essi l'hanno perfezionata, tanto da far celebre la città loro, per quella loro specializzazione chirurgica impecccabile. Intanto ti sei reso benemerito per gli accertamenti fatti, ora per poter dirimere ogni dissenso bisogna che seguiti nelle tue ricerche conclusive, anche nei riflessi di Maida, dando così materia ad una monografia critica che possa mettere in grado gli autorevoli cultori di storia della Medicina Italiana, (di cui alcuni ritengono tuttavia di origine maidese i Vianeo, eredi del metodo rinoplastico dei Branca di Catania), di fissare il proprio giudizio definitivo sulla personalità autentica dei due rinoplastici tropeani.
Peccato che sia scomparso Modestino Del Gaizo, l'eminente storico della Madicina. Sarebbe stato il più indicato a dirimere la vertenza, tanto era profondo nella conoscenza storica della medicina italiana, massimamente di quella nostra - meridionale - a cominciare della primogenita scuola di Crotone, alla Scuola salernitana. Egli avrebbe voluto che il frontone dell'Università Partenopea fosse tempestata delle statue dei grandi medici del Mezzogiorno e fra questi avrebbe assegnato un posto ai Vianeo, certissimamente.
Mi par di vederlo ancora, il modestissimo Modestino Del Gaizo, nell'atrio dell'Universitù di Napoli, col suo bastone nero, dal manico d'argento, stretto di traverso sotto il braccio, da ostacolare, senza accorgersi, l'entrata nell'alula dove faceva lezione, a interrogarmi la prima volta che mi vide.
- E voi giovanotto, d'onde venite?
- Vengo da Tropea, dalla Calabria.
- Ah sì! Siete del paese dei Vianeo? Paese celebre per la plastica del naso. I fratelli Vianeo erano i primi del mondo per aggiustare i nasi, ed erano proprio di Tropea. Se verrete alle mie lezioni apprenderete tante cose.
Naturalmente non andai che una sola volta, perchè la sua non era materia di esame. Intanto a me, quel cognome Vianeo, giungeva perfettamente nuovo, perchè sapevo solo di Galluppi, e stetti a guardarlo inebetito.
Il Prof. Del Gaizo era allora alquanto anziano ed è morto da trent'anni, ed io ero recluta. Di conseguenza quell'interrogatorio è di mezzo secolo fa.
Con i più cordiali saluti. Tuo
Michele Mazzitelli
 
 
TROPEAMAGAZINE  -   42^ TORNATA
I FRATELLI VIANEO 
E l'autoplastica italiana
INDICE
Presentazione di Salvatore Libertino  |
 | 'Il tesoro della vita umana' di L. Fioravanti 
|  'Miscellaneorum medicinalium decades denae' di G. B. Cortesi   |
| Baroni e Feudatari nel Napoletano di G. Parisio |
| I Vianeo di Tropea e la Chirurgia dei sec. XV e XVI  di A. Frangipane |
Il Convegno di Tropea di A. Manna  |  Atti del Convegno del 1947
Magia Tropaeensium di M. Mazzitelli  |  Il Convegno di Tropea di G. Pizzuti |
Lettera a G. Toraldo di Francia di M. Mazzitelli |
I Vianeo di Maida e l'invenzione della plastica di A. Parisi
| La Rinoplastica e una gloria tropeana misconosciuta Di G.Toraldo di Francia
 |  Maida patria natale dei Vianeo di F. Pascuzzi  |
In margine all'articolo 'Maida patria natale dei Vianeo' di G. Turchi  | 
 | Ancora sui Vianeo, San Francesco e Maida di A. Parisi  |
 | Sull'arte di accorciare i nasi di D. Tripodi |
| I viaggiatori del Cinquecento e la rinoplastica di L. Monga
La ricostruzione del naso prima del 600 di P. Santoni Rugiu |
Dati biografici dei Vianeo di F. Rombolà  |
I Vianeo e Tagliacozzi di S. Marinozzi  |
Rubare fa bene alla scienza: la rinoplatica nel '500 di M. Rizzardini  |