. . . perchè Tropea è Tropea . . .

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Alfonso Del Vecchio, lettera aperta al Sindaco Antonio Euticchio
Alfonso Del Vecchio Egregio Sindaco,
la stampa, registrando la cronaca dei lavori dell'ultimo consiglio comunale, riferisce che qualche consigliere ha evidenziato, ancora una volta, l'assenza di alcuni colleghi, compreso lo scrivente.
Il rilievo è legittimo. Quello che non è accettabile è sindacare il comportamento dei colleghi consiglieri con inopportuni richiami etici in assenza degli interessati.
Se ciò fosse vero sarebbe bastevole ad avvalorare la decisione di non partecipare ai lavori in un consesso dove tutti parlano ma dove nessuno ascolta.
Gli avvenimenti traumatici, vissuti in questi ultimi anni dalla nostra Città, mi consigliano di incanalarmi verso interessi più gratificanti e dalla prospettiva più etica, più filantropica, più umana, più religiosa. Tutto qui. Nessuna dietrologia come quella fatta balenare da alcuni interventi.
In passato la mia collaborazione disinteressata è stata derisa. Il mio era un tentativo, rivelatosi vano, di suscitare umana e vicendevole comprensione.
Ho sbagliato, forse, a non insistere. Avrei potuto evitare qualche "distruzione" in più.
Signor Sindaco, nell'immediato dopoguerra, Luigi Certo, valente scalpellino, lasciò Tropea, con la sua numerosa prole (pare 10 figli), dove era costretto a sopravvivere con risorse insufficienti, salpando verso le Americhe. Molte sono le opere su cui lasciò la sua impronta di straordinario artigiano, che oggi potremmo catalogare quali autentiche opere d'arte: il monumento funebre dei Coniugi Crigna al Cimitero, il frontale della Cappella Vizzone, la stele che regge il busto del Crigna nel cortile del Cottolengo, collocato in posizione non molto dignitosa; la squadratura dei conci tufacei dei pilastri ottagonali nella Cattedrale, la scalinata della Chiesa del SS. Crocifisso su Corso Umberto a Vibo Valentia. Sono andati definitivamente dispersi per furia insensata o per ruberie le colonnine granitiche, lavorate a punta di diamante, che costituivano la recinzione dell'ex Villa Ghirlanda e dei Triangoli, pertinenze del Cottolengo, terreni ceduti in seguito a privati. L'elenco, per ovvie ragioni, è monco, limitato, a causa della mia ricerca insufficiente. Tutte opere, quest' ultime, rigorosamente lavorate a mano libera, frutto di un animo antico e di passione umana. Tra queste, dulcis in fundo, la scalinata dell'Isola, sviluppata, disegnata, squadrata e scalpellata dal nostro Luigi Certo, nel 1933.
Signor Sindaco, di recente la stampa ha riportato una tua dichiarazione: "… la scala dell'Isola è più bella di prima…". Luigi Certo, morto in Argentina ultraottantenne, non sarebbe della tua opinione. Mi permetto di dissentire anch'io. Quella che ci è stata sottratta, Signor Sindaco, era una scala che aveva la sua intimità, una scala vissuta, accogliente, misurata, e nel contempo robusta, adagiata con discrezione su un letto di arenaria che chiedeva ai tropeani ed ai visitatori di essere scoperta prima di aprirsi sulla scenario dell'Isola. La nuova scala è senz'anima, inorganica, smisurata, non in comunione con l'assetto circostante, ma soprattutto priva di umano calore e di fascino. Una toppa, un ripensamento, un pentimento, un atto di contrizione per un delitto consumato; l'ennesimo.
In questa direzione, senza presunzione, senza alterigia, molto umilmente, la mia parola, forse, avrebbe contribuito a non distruggere una delle tante opere che la furia dei terremoti e l'incompetenza degli uomini hanno sottratto alla nostra Tropea.
Me ne rammarico molto. Posso ancora gridare. Sarà inutile. La pratica dell'ascolto, è cosa risaputa, non è tra i punti programmatici degli amministratori comunali. Ti porgo molti saluti cordiali, anche se, come da copione, so che non riceverò riscontro.
Tropea 6 novembre 2008

Alfonso Del Vecchio


(S. Libertino) Per quel che riguarda la sfortunatissima vicenda della scala, sono d'accordo con Alfonso Del Vecchio e mi chiedo a tale proposito dove sono andati a finire i gradini lavorati da Mastro Luigi Certo, che magari si sarebbero potuti riutilizzare.
Speriamo che i responsabili recedano dal mandare avanti a tutti i costi il progetto di realizzazione, nella stessa zona della scala, del famigerato ascensore che non serve a nulla, se il suo fine è quello di trasportare persone coprendo solo l'irrisoria distanza di qualche metro dalla sommità dell'affaccio fino all'altezza di almeno metà percorso della scalinata della bellissima e affascinante discesa a mare.
I lati negativi da valutare sono molteplici. L'aggetto che ingloberà l'ascensore deturperà sia la superficie del terrazzo/affaccio, uno dei più belli d'Italia, sia il tratto finale sottostante significando che altra colata di cemento sarà innalzata proprio in una zona nobile per la storia di Tropea, quella di Porta Vaticana, di cui possiamo ancora ammirare quasi intatte le secolari arcate, in uno scenario unico che vede davanti il Corallone e di lato lo scoglio dell'Isola, due monumenti rupestri, i più ammirati dai visitatori, ma anche pilastri fondamentali della cultura tropeana.

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Presentación

(nov 2008)

Un convegno sul tema 'Fede e Ragione'



(S. Libertino) Una nuova interessante serie di conferenze proposta dall'Associazione culturale 'Anthropos' (Presidente Avv. Ottavio Scrugli) con il supporto dell'Istituto Istruzione Superiore (Dirigente I.I.S. Dr.ssa Beatrice Lento) e degli 'Amici della Fondazione Don Mottola' (Presidente Dr. Albino Gorini), prenderà il via prossimamente e si protrarrà con cadenza mensile fino al mese di febbraio 2009.
Questa volta le conferenze saranno incentrate sul tema religioso 'Fede e Ragione' e verranno tenute da illustri studiosi, alcuni dei quali già noti all'auditorium tropeano. Ecco il programma:

Sabato 25 ottobre 2008 0re 1700
'Il messaggio di Gesù di Nazareth e gli intellettuali del suo tempo'
Prof. Giuseppe Luccisano, già Prof. di Latino e Greco al Liceo Classico di Cittanova (RC)
Sabato 29 novembre 2008 ore 1700
'Il ruolo della donna nel dibattito tra fede e ragione'
Prof.ssa Antonella Folino, Sindaco di Sellia Marina (CZ)
Sabato 13 dicembre 2008 ore 1700
'Il percorso di un credente'
Prof. Alberto Beretta Anguissola, Prof. di Letteratura Francese all'Università della Tuscia di Viterbo
Sabato 31 gennaio 2009 ore 1700
'La morte di Dio nel pensiero filosofico del '900'
Prof. Ludovico Fulci, Prof. di Storia e Filosofia al LIceo Classico G. Cesare di Roma
Sabato 28 febbraio 2009 ore 1700
'Il credente e la laicità'
On. Avv. Rosario Chiriano, già Presidente del Consiglio Regionale della Calabria
Prof. Alfredo Di Grazia, Giudice Onorario

Il Convegno si svolgerà nella sala consiliare del Comune di Tropea.

(nov 2008)

L'ambiguo risorgimento italiano. Convegno a Pizzo



(F. Vallone) Si è tenuto, organizzato dall’associazione Onlus Gioacchino Murat di Pizzo e con il patrocinio del comune di Pizzo, un interessante convegno di studi, avente a tema di riferimento: “Il sogno di Murat: eroi ed uomini, cittadini e sudditi nella complessa realtà di un risorgimento senza fine “. La questione è stata dibattuta da vari studiosi, che hanno posto l’attenzione su aspetti di alto significato e, tuttavia, spesso rimasti inesplorati. Quello prettamente storico, affidato al prof. Saverio Di bella, ordinario all’Università di Messina; quello filosofico-giuridico, affidato al prof. Alberto Scerbo, ordinario all’Università Magna Grecia di Catanzaro; quello economicistico, affidato al prof. Andrea Lanza, dell’Università Bocconi di Milano; quello storico-ambientale, affidato allo storico prof. Agostino Carrabba; quello di costume, affidato al prof. Franco Cortese.
L’incontro si è svolto presso la sala teatro dell’Istituto tecnico-nautico-commerciale di Pizzo, presieduto dalla dirigente Elena De Filippis, la quale, intensificando una relazione forte tra l’istituzione scolastica ed il territorio, ha confermato l’ interesse speciale della scuola verso gli avvenimenti che hanno visto la città di Pizzo coinvolta nella vicenda della cattura e fucilazione del re di Napoli, Giacchino Murat e, per essa, dell’intero risorgimento italiano.
L’organizzazione dell’ evento è stata curata dall’associazione Onlus Murat e, in particolare, dal suo presidente, prof. Giuseppe Pagnotta e dal referente scientifico, Domenico Sorace.
L’incontro, inserito nell’ ambito delle annuali iniziative organizzate per l’approfondimento della figura di Gioacchino Murat, si è avvalso quest’ anno della partecipazione di un nutrito gruppo di storici e cultori provenienti dalla Francia, che hanno fornito alla convention un taglio internazionale e, sul piano della prospettiva, variamente operativo.
IL Prof. Di Bella, trattando il tema del risorgimento lungo che ha intessuto la vicenda italiana, dall’ episodio murattiano del 1815, alla approvazione della Carta costituzionale del 1947, ha sottolineato la funzione non marginale ma, anzi, strategica, dell’ opera del Murat, prodromo indispensabile per le esperienze di aggregazione ed azione successivamente sviluppatesi nel territorio nazionale.
Il Prof. Scerbo ha posto, sul piano filosofico-giuridico, l’accento sul valore costruttivo e, si direbbe, pedagogico delle plurime azioni innovative promosse dal governo murattiano, sia quanto alla modernizzazione della società del regno, sia quanto alla definizione di un più avanzato concetto di stato, nel quale fare albergare il principio immanente alla rivoluzione francese della la sottoposizione costituzionale dello stato e dei suoi regnanti al governo della legge.
Il Prof. Lanza ha, per canto suo, delineato il quadro delle caratteristiche e consistenze economiche del regno di Napoli, prima e dopo l’unificazione italiana, facendo registrare, con l’apporto di dati econometrici e grafici, la ferma regressione che l’ unificazione sotto egida sabauda ha imposto al sistema economico dei territori meridionali.
Il convegno ha avuto seguito con l’ interessante intervento del Prof. Carrabba, il quale ha enucleato, facendo richiamo a precise circostanze e personalità, il livello di inclusione di re Gioacchino Murat nel mondo della Massoneria ed alla prospettiva che tale livello possa aver determinato la decisione del re di localizzare nel nostro territorio lo sbarco.
Infine, il prof. Cortese ha letto un dialogo immaginario, da lui medesimo scritto, incentrato sulla figura aperta e libera del re Murat.
Il convegno avrebbe dovuto nutrirsi di due ulteriori interventi: il primo della prof.ssa Elena De Filippis, che avrebbe dovuto affrontare il tema, affascinante ed ampiamente inesplorato, dell’ethos dell’Italia meridionale, tra utopia e realtà, quale misura e collante dei processi rivoluzionari e risorgimentali. Il secondo di Domenico Sorace, chiamato a fissare storicamente la figura di Murat, come centrale per una moderna ed attendibile definizione di unità istituzionale ed ideale della società italiana. A questi ultimi due interventi, tuttavia, si è dovuto rinunciare per ragioni di tempo, fermo restando che i medesimi troveranno inclusione in sede di pubblicazione degli atti.
Con tale convention, Pizzo si è confermato centro di riferimento per gli studi storici nella nostre regione e città motrice per una più moderna ed avanzata lettura del senso sociale ed istituzionale del periodo risorgimentale.
D’altra parte, l’ approccio proposto dall’ associazione Murat non è stato solo scientifico. A latere, è stato organizzato un concorso di pittura, avente il seguente tema: “1815 – 1948: l’Italia è unita! 2008: l’Italia è unità ?“. Sono state presentate circa 15 opere. Una giuria qualificata ha deciso di premiare, ex aequo, i lavori dei pittori Filippo Natale, Franco Petrolo e Averta. Tutte le opere sono state acquisite dall’associazione Murat, che le inserirà nella pinacoteca tematica realizzata all’interno del Museo Murat, ospitato nel castello aragonese di Pizzo.
E così, dopo la creazione del museo provinciale murattiano e l’ apertura di una biblioteca tematica, Pizzo si accinge ad avere una sua pinacoteca, finalizzata a stigmatizzare la sua vocazione storiografica ed a ricordare gli eventi dell’Europa napoleonica e rivoluzionaria.
Un modo per scrivere pagine di cultura nella memoria delle persone ma, anche, per lasciare tracce visibili e visitabili del lungo e faticoso lavoro che l’associazione, in stretta sinergia ed armonia con il comune di Pizzo, va svolgendo ormai da dieci anni.

Associazione Gioacchino Murat Onlus di Pizzo

(nov 2008)

A Tropea il lancio della Campagna “Uscire dalla violenza si può”
(Luigia Barone) Il prossimo 22 novembre, alle ore 11.00, presso la sala convegni del Museo Diocesano di Tropea, si svolgerà la Conferenza Stampa all’interno della quale verrà presentata la Campagna di sensibilizzazione “Uscire dalla violenza si può” creata in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
La Campagna rappresenta una presa di posizione chiara e decisa contro tutte le forme di violenza ai danni delle donne, con particolare riguardo alla violenza domestica e prevede la diffusione di semplici ma incisive pubblicazioni contenenti informazioni utili, appositamente create e rivolte a donne italiane ed immigrate che vivono situazioni di violenza.
La Campagna è sostenuta dalla Consigliera di Parità della Provincia di Vibo Valentia e da numerosi Comuni ed Associazioni della provincia di Vibo Valentia che verranno elencati nel corso della conferenza stampa.
Nel corso della Conferenza stampa verrà proiettato un’intervista video concessa all’Associazione Attivamente coinvolte dalla trasmissione di Rai Tre Amore Criminale la cui regista, nei prossimi giorni darà conferma della sua presenza a sostegno della Campagna e dell’Associazione Attivamente Coinvolte.
Nel corso della conferenza stampa verrà presentata l’Associazione “Attivamente Coinvolte” Onlus, Associazione ideatrice della Campagna di sensibilizzazione.
L’Associazione che si propone di creare un ponte tra le donne della provincia di Vibo Valentia e la rete dei centri antiviolenza italiani ha quali madrine il Centro Antiviolenza Roberta Lanzino di Cosenza ed i Centri Antiviolenza di Roma gestiti dall’Associazione Differenza Donna Ong.
L’associazione fornirà il seguente il numero telefonico e l’indirizzo mail
Cell: 389/64.64.224 - Mail: attivamentecoinvolte@libero.it
Il recapito telefonico sarà attivo dal 01.12.08 tutti i lunedi e giovedi dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00; le donne vi si potranno rivolgere, trovando accoglienza da parte di operatrici specializzate.
La sede presso la quale verranno fissati i colloqui non viene divulgata al fine di garantire l’anonimato e la riservatezza alle donne che si rivolgeranno alle operatrici dell’Associazione.
In caso di ulteriori informazioni contattare il n. 06.23269049 – 79(Centro antiviolenza del Comune di Roma)
Luigia Barone
Responsabile del Centro Antiviolenza del Comune di Roma
Presidente Associazione Attivamente Coinvolte Onlus

(nov 2008)

Legalità: Studenti di Tropea premiati a Montecatini. Il video della performance



(AGI/13 nov.) Grande soddisfazione del sindaco di Tropea, la cittadina tirrenica sulla costa vibonese, conosciuta come la "capitale del turismo" per il successo. Gli studenti dell'Istituto Superiore di Tropea si sono classificati primi al Campus di Montecatini con un progetto sulla legalità denominato "l'Isola che non c'è". La manifestazione, organizzata dalla provincia di Pistoia, da "Libera" e da altre associazioni, che si è tenuta al teatro Verde ha avuto il suo culmine quando i ragazzi di Tropea si sono messi a comporre sulle loro magliette rosse la frase "Legalità è futuro", attorniati dai compagni con gli abiti folcloristici della loro terra e, accompagnati dalle chitarre, hanno intonato il loro "canto di resistenza". Tra gli altri, erano presenti il presidente di Libera don Luigi Ciotti ed il giudice Giancarlo Caselli che li hanno definiti i "Magnifici ragazzi di Tropea".
"E' un fatto esaltante per i ragazzi e per la città stessa che ci riempie di orgoglio - ha detto il primo cittadino di Tropea, Antonio Euticchio - E' significativo che siano stati questi nostri ragazzi, figli di Calabria, una terra difficile, amara, molto spesso vituperata, oggetto di analisi sociologiche, a conseguire la "laurea" in materia di legalita' con il massimo dei voti". La dirigente scolastica Beatrice Lento, ideatrice del progetto che da cinque anni è diventato il filo di tutta l'attività formativa della scuola e che per la terza volta vince il premio, ha sottolineato che "sia i ragazzi sia i loro insegnanti sono ritornati a scuola carichi di energia, una energia vitalizzante che ha pervaso tutto l'istituto e che ci spinge a proseguire nell'impegno verso la meta della legalità".

Il Video

Campus Montecatini 2008

(nov 2008)

Il grande Torino di Raf Vallone si allenava suonando musica swing?


Una vecchia e curiosa foto del glorioso Torino

(S. Libertino) Parrebbe proprio di sì. Una curiosa e rarissima foto dimostra che la squadra del Torino si allenasse con l'esercizio della musica. Nel documento si vede una nutrita componente della squadra suonare e cantare con fare serio, professionale e forse anche intonato vari strumenti tipici di una classica orchestrina swing. Ciò avveniva durante il precampionato del 1938. Ecco i componenti dell'orchestra. Al piano l'attaccante Raffaele Vallone; al violino l'attaccante Walter D'Odorico; alla chitarra l'attaccante Fioravante Baldi, scomparso qualche giorno prima della fine del campionato del settimo scudetto dei Granata; al sax il difensore Aldo Cadario; al contrabasso il difensore Federico Allasio. Il cantante è l'attaccante Coriolano Palumbo.
Sulla destra si intravede qualcuno, di cui non si conosce il nome, con la bacchetta in mano nel ruolo di direttore d'orchestra: sarà forse l'allenatore, l'ungherese Gyula Feldmann approdato al Torino dopo aver diretto Inter e Milan?
Per avere una visione di assieme dei componenti della squadra del Torino durante i campionati 1937-38 e 1938-39 vi suggeriamo di andare in questo SITO. Mentre per sapere quanti campionati ha vinto il Torino QUI' potrete avere tutte le notizie possibili.
Se poi vorrete rivedere una vecchia intervista RAI di Raf Vallone che racconta la propria appartenza granata e della nazionale, basta cliccare quì sotto.

Intervista di Raf Vallone sul Torino

(nov 2008)



SENZA PAROLE....



Truffa a Ue, sequestrati beni per 70 milioni di euro
(Adnkronos/17nov) Beni per 70 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Catanzaro (Gruppo repressione frodi) a Vibo Valentia e Reggio Calabria'. Le Fiamme Gialle hanno accertato una truffa ai danni dello Stato e dell'Unione Europea che coinvolge 44 persone indagate. Nell'operazione sono state arrestate 3 persone, titolari di una ditta di ceramiche che ha sede a Candidoni (Reggio Calabria) che ha realizzato ma fornito anche fatture false al villaggio turistico ''La Pace'' a quattro stelle vicino Tropea, nel vibonese. La struttura e' stata sequestrata.
Il contributo erogato dallo Stato e dell'Unione Europea e' di 26 milioni di euro mentre ammonta ad altri 31 milioni di euro il giro di fatture false scoperte dalla Guardia di Finanza.
Tra gli indagati risulta anche un docente universitario del dipartimento di pianificazione territoriale dell'Universita' della Calabria. Il professore, di cui non e' stata resa nota l'identita', avrebbe curato il meccanismo della frode insieme ai titolari dell'azienda di ceramiche arrestati dalle Fiamme gialle. Il suo ruolo in particolare sarebbe stato quello di predisporre la documentazione riguardo la fattibilita' del progetto, l'analisi dei costi per l'avvio iniziale, il programma di ricerca e sviluppo. Secondo quanto emerso dalle indagini, il docente avrebbe imposto a studenti e ricercatori la sottoscrizione di documenti non veritieri e trattenuto parte del compenso percepito. Insieme a lui e' stata denunciata per responsabilita' oggettiva anche l'Universita' della Calabria in quanto soggetto giuridico.
Le indagini della Guardia di Finanza del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro che oggi sono culminate nell'operazione ''Symposium'' sono state avviate nel corso del 2006 su delega della procura della Repubblica di Reggio Calabria. Riguardavano la ''Vecchio prodotti in ceramica srl.'', societa' che avrebbe dovuto operare nel settore della fabbricazione di piastrelle per l'edilizia ma che non ha mai avviato concretamente la produzione, con sede legale a Vibo Valentia e sede amministrativa a Rosarno (Reggio Calabria), alla quale nell'ambito del ''Pia innovazione''(pacchetto integrato agevolazioni innovazione) e' stato concesso un contributo pubblico di oltre 26 milioni di euro per la realizzazione di un programma di ricerca e sviluppo precompetitivo ed un conseguente programma di industrializzazione da realizzarsi in Candidoni (Reggio Calabria).
Per gli studi di fattibilita' del progetto, l'entita' dei costi, le date di conclusione del programma di ricerca e sviluppo e di pagamento delle relative spese, il luogo di svolgimento delle attivita' lavorative e l'inerenza dei costi con il progetto si sono rivolti al docente dell'Universita' della Calabria che risulta coinvolto come personaggio di primo piano nella truffa. Secondo gli inquirenti avrebbe predisposto ''copiosa documentazione ideologicamente e materialmente non veritiera'' al fine di ottenere il finanziamento pubblico di 31 milioni di euro di cui 16 milioni gia' percepiti.
Un successivo filone di indagine partito dalla Procura di Palmi e che riguardava la ''Tourist residence srl'' riconducibile alle stesse persone del primo filone ha consentito di scoprire un ulteriore contributo pubblico erogato di oltre 5 milioni di euro per l'ampliamento della struttura turistica ''Villaggio la Pace'' che si trova nel comune di Drapia (Vibo Valentia).

(nov 2008)

Curata la fibrillazione senza aprire il torace
(ANSA/18nov) ROMA - Italia apripista in Europa per la cura dolce della fibrillazione atriale, una delle malattie cardiologiche croniche più diffuse e più serie, che solo in Italia colpisce circa tre milioni di persone. I primi due pazienti, due uomini di 57 e 50 anni, sono stati operati con la nuova tecnica presso gli Spedali Civili di Brescia dal gruppo guidato da Claudio Muneretto, direttore della cattedra di Cardiochirurgia dell'università di Brescia. Gli interventi sono stati eseguiti ieri in successione e oggi "i pazienti stanno benissimo", dice Muneretto.
"Il primo - aggiunge - è stato trasferito immediatamente in reparto e il secondo è stato trasferito oggi. Tutti e due sono già in piedi". L'intervento è stato eseguito sotto la supervisione di Andy Kiser, il cardiochirurgo statunitense che ha inventato la tecnica e che finora l'ha applicata in alcune decine di casi. Dell'equipe che l'ha eseguito fanno parte il responsabile del laboratorio di Elettrofisiologia Antonio Curnis, il responsabile del servizio di Anestesia e rianimazione cardiochirurgica Aldo Manzato e il cardiochirurgo Alberto Repossini. La novità della tecnica, spiega Muneretto, è che diventa possibile eseguire, senza anestesia totale e con un ricovero di sole 48 ore, un intervento che finora richiedeva di aprire il torace, arrestare il cuore e la circolazione extracorporea.
Adesso vengono invece praticati nel torace cinque fori da tre millimetri ciascuno: in due fori vengono introdotte altrettante telecamere, che permettono così al chirurgo di avere una visione tridimensionale; attraverso altri due fori vengono introdotti microstrumenti dal diametro di tre millimetri e nell'ultimo foro viene introdotta la sonda a radiofrequenza che sviluppa energia e calore fino a 70 gradi, generando una sorta di "gabbia" che impedisce la conduzione degli impulsi elettrici anomali che sono la causa della fibrillazione atriale. Nella malattia, infatti, la distribuzione caotica degli impulsi elettrici negli atri causa la totale perdita di contrattilità di questa parte del cuore e determina il rischio di formazione di trombi. In questo modo, secondo Muneretto, è possibile la guarigione completa nel 90% dei casi trattati.
"Di conseguenza - aggiunge - la disponibilità di questa tecnica apre in Europa una via importantissima per la cura della fibrillazione atriale cronica, una malattia invalidante e molto diffusa, per la quale non c'era finora possibilità di cura". Si calcola che questa forma colpisca circa il 7% della popolazione occidentale oltre i 65 anni. La nuova tecnica si annuncia promettente anche nei costi, pari a 5.000 euro, pari alla spesa per soli due anni di cura di un paziente cronico. Le forme croniche della malattia, legate al rischio di accidenti cerebrovascolari, richiedono una terapia anticoagulante per tutta la vita e controlli ematologici ogni 10-15 giorni per scongiurare il rischio di emorragie

(nov 2008)

Il 30 nov. Antonio Piserà presenterà il Gruppo Comunale dei Volontari della Protezione Civile. Seguirà Convegno



(Antonio Piserà, coordinatore comunale GVPC) Il Comune di Tropea in collaborazione con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile presenterà alla Cittadinanza il Gruppo Comunale dei Volontari della Protezione Civile, con una manifestazione che avrà luogo il 30 novembre p.v. presso la Sala del Museo Diocesano della stessa Tropea, alle ore 10.00.
Centro dell’evento sarà il Convegno dal titolo “Protezione Civile: Enti Locali e Volontariato”.
Il tema intende svilupparsi con duplice valenza: analizzare, in primis, il ruolo degli Enti Locali e del Volontariato nell’ambito di Protezione Civile, ma anche sensibilizzare gli Enti Locali per una maggiore diffusione e valorizzazione del Volontariato di Protezione Civile. Sarà altresì presentato il progetto di massima per la realizzazione della nuova sede COM (centro operativo misto). I relatori saranno:

Dr. Giovanni Barone - Dipartimento Nazionale della Protezione Civile: 'Protezione Civile e Volontariato'
Ing. Francesco Fausto – Regione Calabria Protezione Civile Centro Funzionale Multi Rischi: 'Sistema di allertamento della Protezione Civile della Regione Calabria'
Arch. Cristoforo Scordo – Responsabile UTC Comune di Tropea: 'Presentazione Progetto di massima Nuova Sede COM del Comune di Tropea'.

Interverranno, il Presidente della Provincia di Vibo Valentia Ing Francesco De Nisi, i sindaci del Comprensorio, associazioni di protezione civile.
Seguirà inaugurazione della sede del Gruppo Comunale.
La manifestazione è patrocinata da:
· Provincia di Vibo Valentia
· I.S.P.R.O. (Istituto di Studi e Ricerche sulla Protezione Civile e Difesa Civile)
· A.N.C.I. CALABRIA.

(nov 2008)

Tony Reale a Tropea



(S. Libertino) Tony Reale è da tempo immemorabile un grande amico di Tropea e dei tropeani. E di solito non nelle vesti di artista quando passa da queste parti gli piace imboccare strade e stradine e intrattenersi con gli amici di sempre. Negli anni Ottanta è stato assiduo frequentatore del Rebus, un locale à la page che col tempo ha dovuto decretare la fine dei gruppi che una volta ci facevano ballare nelle rotonde sul mare, lasciando il posto ai Disc-Jockey, i nuovi e attuali animatori delle serate estive, e i loro Karaoke.
Ma la tentazione dell'artista è grande. Ai primi di settembre si stanno per tirare le somme a tutto quello che può essere successo durante la frenesia dell'estate. E la parola fine già si intravede dentro un bicchiere di un freddo Alexander. La tentazione è davvero grande, un pò di respirazione bocca a bocca non guasta. E allora il suo amico da sempre Mario Lorenzo mette a disposizione di Tony i locali della Pro Loco davanti al Cafè de Paris, nell'area antistante che da molti visitatori e da qualche giornalista distratto viene chiamata 'sagrato'. Sì perchè la facciata dell'Antico Sedile, sede della Pro Loco, fa pensare ad una chiesa, che in effetti finisce con la sua torre campanaria. E il Presidente Mario Lorenzo non è la prima volta che viene scambiato per il parroco che manca poco a dir messa. L'equivoco, divertente, è alimentato anche dai non pochi avvisi sacri che la Pro Loco rende pubblici nelle proprie bacheche.
Vengono montate le amplificazioni delle voci con accanto il portatile per le basi dei brani. Si fa avanti lo sponsor: Sua Maestà il Principe Francesco con il suo mitico 'King's'. Tony non si lascia pregare due volte e corre spedito al capezzale della moribonda stagione. L'esperienza è grande. E' uno showman molto navigato, che arriva direttamente da “Indietro tutta” con Renzo Arbore, “Un ciclone in famiglia” con Massimo Boldi e “Anna e i 5” con Sabrina Ferilli. Cabarettista, attore, intrattenitore, cantante, ha una capacità d'intrattenimento senza pari. Ce la può fare. Il primo brano, languido, è la celebre composizione di Fred Buongusto: 'Sei bellissima/ col broncio e gli occhi bassi sei bruttissima/ non morderti le labbra come fai/ cosi' sei cosi...'. Poi quello ad effetto, di Gianni Morandi: 'L'orologio batte l'una/ tu sei fuori chissà dove/ giro nudo per la casa/ dimmi tu se questa è vita/ tu che esci con le amiche..'. Il ghiaccio è rotto, il pubblico è interessato, si ferma, ascolta e batte le mani. Ora l'area del sagrato a Tony va stretta. Un balzo, tra i tavoli pieni di gente che consuma ed è col microfono a distanza già sotto l'imperturbabile 'Testa Randi' Pasquale Galluppi. Si scatena, coinvolgendo la folla già calda. E' la volta del brano di Cristiano Malgioglio: 'La mia solitudine sei tu/ la mia rabbia vera sei sempre tu/ Ora non mi chiedere perché/ se a testa bassa vado via per ripicca senza te...', di cui la parte finale la fa cantare all'amico Conte Salvatore Fulco che lascia incustodito il negozio per seguire la serata. E' la volta di due animatissime composizioni di Bruno Cheli, che ha lavorato anche lui con Arbore, in 'Indietro Tutta': 'Voglio una donna. Ho una fame della Madonna' e 'Ti devi decidere' (Ciapa chì, Ciapa là). E' un delirio. E chi lo tiene più? Poi 'Speculation', divagazioni sui segni zodiacali con il divertente rif vocale 'Hihò, hihò, hihò' che viene affidato ad un simpatico spettatore catanese dando vita ad un duetto esilarante. E' quello che state ascoltando e vedendo nel filmato sotto i titoli di testa, a condizione però che siate abbonati alla Rete ADSL.
Una prestazione scintillante e coinvolgente. Una serata indimenticabile, che ha fatto rifiatare per qualche istante una stagione che non c'è più.
Alla prossima!

Continua

(nov 2008)





CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI
'Paolo Serrao e la musica a Napoli nella seconda metà dell'Ottocento'

Arcavacata di Rende (CS),
Aula Magna dell’UNICAL
5-7 dicembre 2008


Venerdì, 5.12.08, ore 15,00

Arcavacata di Rende, Aula Magna dell'UNICAL
Saluti
Prof. Domenico Cersosimo   Vicepresidente della Giunta Regione Calabria
On. Antonio Borrello   Vicepresidente del Consiglio Regione Calabria
Prof. Raffaele Perrelli   Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia UNICAL
Prof. Roberto De Gaetano   Presidente del Corso di Laurea in DAMS
Prof. Massimo Privitera   DAMS UNICAL indirizzo musica
Prof. Gino Crisci   Presidente del CAMS
Prof. Paologiovanni Maione   Società Italiana di Musicologia
Prof. Agostino Ziino   Presidente onorario dell’Ibimus calabrese

Venerdì, 5.12.08, ore 15,30

Presiede: Markus Engelhardt
FRANCESCO ESPOSITO «Chiedo perdono se ci scrivo in italiano»: alcuni dati sulle relazioni musicali fra Lisbona e Napoli nell´Ottocento
LUIGI SISTO
Paolo Serrao, Francesco Cilea, Raffaele Calace e la nascita delle collezioni di strumenti musicali del conservatorio di “San Pietro a Majella”
GAETANO STELLA
La produzione musicale di Pietro Platania negli anni della sua direzione al Conservatorio di Napoli (1885-1902)
PIER PAOLO DE MARTINO
Beniamino Cesi e il rinnovamento del concertismo

Venerdì, 5.12.08, ore 19,00

Arcavacata di Rende, Aula Magna dell'UNICAL
Concerto
Musiche da camera di Paolo Serrao:
Giuditta Davoli - Pietro De Fazio - Pianoforte a 4 mani
Anna Pugliese - Francesco Silvestri - Violino e pianoforte
Caterina Francese - Francesco Silvestri - Soprano e pianoforte

Sabato, 6.12.08, ore 9,30

Arcavacata di Rende, Aula Magna dell’UNICAL
Presiede: Paologiovanni Maione
TERESA CHIRICO
Il Conservatorio di musica di Napoli dall'unità d'Italia: il carteggio inedito con il Ministero della Pubblica Istruzione
ANTONIO CAROCCIA
Serrao e il Real Collegio di musica di Napoli
FRANCESCO CARUSO
“Gli anni napoletani di Paolo Serrao”: la sua carriera all'interno del Conservatorio di Napoli
LOREDANA PATI
Paolo Serrao alla “Scuola pianistica” di Lanza
FEDERICA NARDACCI
Musicisti della scuola napoletana. Carlo Conti, maestro di Paolo Serrao
CARLA DI LENA
La formazione del pianista a San Pietro a Majella nel XIX secolo: la presenza dei classici nei programmi di studio

Sabato, 6.12.08, ore 15,30

Arcavac Presiede: Giancarlo Rostirolla
GIORGIO SANGUINETTI
Paolo Serrao come teorico e maestro
PAOLO SULLO
Paolo Serrao, maestro di contrappunto
JESSE ROSENBERG
Trascrizioni e Musiche Strumentali Originali di Paolo Serrao
ANTONIO ROSTAGNO
La composizione orchestrale di Serrao
LORENZO MATTEI
Fonti pugliesi per il Serrao 'sacro'

Domenica 7.12.08, ore 9.30

Arcavacata di Rende, Aula Magna dell'UNICAL
Presiede: Francesco Paolo Russo
GIUDITTA DAVOLI
Senza scena: l'opera ottocentesca nelle parafrasi e fantasie per pianoforte a quattro mani di Paolo Serrao
LUCIO TUFANO
Tra dramma e melodramma, tra storia e mito: il «Pergolesi» di Quercia e Serrao (1857)
FRANCESCO BISSOLI
Una lettura dell'opera La Duchessa di Guisa
CARLA ORTOLANI
Un successo abruzzese: Gli Ortonesi in Scio
TIZIANA AFFORTUNATO
Le opere teatrali di Paolo Serrao nei periodici napoletani del secondo Ottocento: primi esiti di una ricezione 'difficile'
ENRICA DONISI
Tre sconosciuti allievi di Paolo Serrao e le bande musicali dell'ex regno borbonico
MARILENA GALLO
GIUSEPPINA MONTAGNESE
Guido Serrao: la musica come eredità.

Le fonti musicali di Paolo Serrao, sia a stampa che manoscritte, utilizzate dai musicologi per le loro relazioni e dai musicisti per i loro concerti, provengono principalmente da:

- Archivio diocesano di Giovinazzo (BA)
- Archivio diocesano di Molfetta (BA)
- Biblioteca di archeologia e storia dell'arte – Fondo Vessella – di Roma
-Biblioteca musicale governativa del Conservatorio di musica “S. Cecilia” di Roma
-Biblioteca del Conservatorio di musica S. Pietro a Majella” di Napoli
-Mediateca del Parco della Musica di Roma

Si ringraziano i responsabili delle stesse per averne facilitato l'accesso.

Comitato scientifico
Markus Engelhardt
Paologiovanni Maione
Annunziato Pugliese
Francesco Paolo Russo
Agostino Ziino

Comitato organizzatore
Giuditta Davoli
Anna Larocca
Maria Elena Murano
Eugenio Muto
Nunzia Procida
Carmela Ranieri

Segreteria organizzativa
Istituto di Bibliografia Musicale Calabrese
Telefax: 0963 65491
349.5524226 - 328.662288 - 338.3109684
e-mail: ibimuscalabrese@libero.it

REGIONE CALABRIA
Presidenza della Giunta
Presidenza del Consiglio

Università della Calabria
Facoltà di Lettere e Filosofia

C.A.M.S. Centro Arti Musica e Spettacolo

Istituto di Bibliografia Musicale Calabrese

Con il patrocinio della Società Italiana di Musicologia



Roma - Paris: in tre minuti...



(S. Libertino) Italia e Francia. due paesi diversi, la stessa passione per il cinema.
Dieci registi, cinque italiani e cinque francesi, racconteranno la loro capitale attraverso un film di tre minuti girato con il telefonino.
Scegli la coppia di film italo-francese che preferisci, votali e potrai vincere uno dei 2 telefonini Nokia N95 o uno degli altri premi in palio.
La Francia lancia un'iniziativa di ampio respiro invitando, nel secondo semestre 2008, in occasione della sua Presidenza del Consiglio dell'Unione Europea, i suoi 26 partner a presentare il meglio del loro patrimonio e della loro creazione.
Questa "Stagione Culturale Europea" ha per obiettivo di mettere in evidenza la vitalità creativa delle culture europee, nonchè la forza identitaria di un patrimonio in gran parte comune.
Centinaia di manifestazioni sono presentate ovunque in Francia per rendere accessibile ad un vasto pubblico questa Europa della creazione e del patrimonio. L'operazione "Roma-Paris in tre minuti" costituisce il "tandem" franco-italiano della Stagione Culturale Europea.

Collegati con il sito www.romaparisintreminuti.com per vedere i films e per vincere i premi.

www.romaparisintreminuti.com

(nov 2008)


Effemeridi tropeane.....



(repubblica.it/28nov) E' andata a riscuotere alla Poste la pensione di reversibilità del marito ed ha appreso di essere morta. La brutta sorpresa è capitata ad una pensionata di 77 anni, D.B., residente a Tropea, una cittadina turistica sulla costa vibonese. L'imbarazzo non è stato minore per l'addetto allo sportello postale, che la conosceva benissimo, e che ha cercato di calmarla, invitandola per recarsi all'Inps con un certificato di esistenza in vita poichè nello spazio di pochi giorni sarebbe stato tutto risolto.
"Abbiamo seguito subito il consiglio - dice il figlio della donna, Domenico - Ma siamo a fine mese e non si è visto uno spiraglio. Anzi le cose si sono complicate in quanto gli addetti ai lavori mi dicono cose contrastanti. L'ultima versione è che il problema dipende da Roma e che, se tutto va bene, il problema sarà risolto col nuovo anno. Stando al numero verde dell'Inps, mia mamma sarebbe deceduta nel 2006".


(repubblica.it/28nov) Tre dipendenti dell'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia sono stati denunciati dai carabinieri della Compagnia di Tropea con l'accusa di truffa aggravata e falso ideologico. Si tratta di un assistente sociale M.O. 52 anni; di un medico psichiatra, M.L., di 59 anni, e di un operatore sanitario, S.B., di 57.
I fatti contestati sarebbero avvenuti nei mesi di agosto e settembre scorso dove i tre prestano servizio in seguito ad una serie di accertamenti sul posto di lavoro da parte dei militari dell'Arma che li hanno trovati piu' volte assenti senza giustificato motivo. Uno dei tre è stato trovato nella sua bottega, intento a dipingere una tela.

(nov 2008)


San Michele al Tagliamento: presentazione del libro 'Dulce et Decorum est pro Patria Mori'



(S. Libertino) L'Amministrazione Comunale di San Michele al Tagliamento, L'associazione Gruppo Il Timént rendono noto che sabato 13 Dicembre 2008 alle ore 1030 presso il Teatro Verdi di San Michele al Tagliamento si procederà alla Presentazione del libro:

DULCE ET DECORUM EST PRO PATRIA MORI
Il territorio del basso Tagliamento e i Caduti del Comune
di San Michele durante la Grande Guerra 1915-1918

Interverranno alla Presentazione:
il giornalista Maurizio Marcon, Direttore de 'Il Timént'
il Generale di Divisione Enrico Pino, Comandante del Comando militare Esercito 'Veneto'
l'ing. Adolfo Zamboni, Ricercatore storico della Grande Guerra.
Alla manifestazione, che sarà preceduta alle ore 0930 dalla solenne Commemorazione dei Caduti e dalla Celebrazione per il 90° Anniversario della fine della Grande Guerra presso il Monumento di San Michele vecchio, presenzieranno il Sindaco Giorgio Vizzon e l'Assessore alla Cultura Federica Dalla Torre.

INVITO

(dic 2008)


Una cosentina di successo al TG1 di Unomattina


La giornalista Maria Gabriella Capparelli

(F. Vallone) Lei si chiama Maria Gabriella Capparelli, è nata a Cosenza nel 1974, parla italiano, inglese, spagnolo, tedesco e calabrese ed oggi è uno dei televolti più nuovi e più interessanti del panorama televisivo e della redazione Rai del TG1 di Unomattina. Bella, affascinante, tutta calabrese e, anche e soprattutto, molto brava. Con i suoi servizi giornalistici, sempre più acuti, interessanti e carichi di un inedito mix di umanità e passionalità, la cosentina Maria Gabriella si è fatta più volte notare in ambito nazionale ed internazionale.
Dopo aver lavorato nel 2004 e 2005 nella redazione di "Dossier" del Tg2 è passata nella redazione della fortunata rubrica, dello stesso Tg2, "Costume e Società" e alla redazione Esteri della stessa testata. Nel 2006 e 2007 ha lavorato nella redazione cronaca ed economia del TG1 poi Maria Gabriella viene chiamata nella redazione del Tg1 della trasmissione, contenitore quotidiano, "Uno mattina". Ma al di là della sua interessante e brillante carriera giornalistica e televisiva la storia di Maria Gabriella Capparelli nasce qualche anno prima, proprio in Calabria, con tanto serio studio alle spalle e un susseguirsi di impegni e successi culturali. La sua, sin dall'inizio, è prima di tutto passione. Una vera e propria passione per le lingue estere, per quelle dei detentori delle diversità, degli ultimi, di chi è stato costretto ad emigrare o immigrare per necessità, e per quelle della sua Calabria, per i dialetti. È stata docente a contratto alla Ssis (Modulo Analisi contrastiva), indirizzo Lingue straniere, all'Università della Calabria. Dopo aver vinto una borsa di studio sulla lingua e la storia del popolo Rom la Capparelli ha successivamente collaborato alla redazione del Dizionario dialettale calabrese, edito dalla Casa Editrice Laterza di Bari, a cura di John Trumper ed ha tenuto un ciclo di venti conferenze sul dialetto calabrese con una brochure sulla mappa dei dialetti calabresi. È una delle autrici del libro "Sulle orme di Attanasio Calceopulo" a cura di Gian Piero Givigliano, edito da Due Emme, Cosenza. Si è occupata delle fonti e degli indici tematici del libro "Alarico", Le nuvole, Cosenza. Ha pubblicato tra l'altro la "Carta geostorica dei fitotoponimi nell'Alto Jonio cosentino" (indagine storico-linguistica), su "I Quaderni di linguistica"di Herder di Roma.
Quando risiedeva in Calabria ha svolto una intensa attività giornalistica presso l'emittente televisiva regionale "Teleuropa network". Ha collaborato anche con "Il TrovaLavoro" (settimanale di economia e lavoro), "Il Quotidiano della Calabria", "La Provincia" e l'Agenzia di stampa Giordanelli di Cosenza. È stata una delle cinque autrici della prima "Enciclopedia dei paesi della Calabria", in dieci volumi, 5000 pagine, di Chelone editore di Cosenza. È autrice del supplemento a "Il Quotidiano della Calabria", "I Sentieri del gusto" ed è curatrice del libro sul tema dell'emigrazione "Bastimenti", pubblicato da Editoriale Progetto 2000 di Cosenza, presentato in prima nazionale alla Fiera del libro di Torino nel 2002 e alla Pace University di New York.

(dic 2008)

Enzo Taccone con le sue Bamboline fa il bis



(S. Libertino) Solo qualche mese fa si era svolta con un successo senza precedenti la Mostra delle Bamboline di Enzo Taccone in quel di Milano sotto il Patrocinio dell'Amministrazione Comunale Milanese.
A decretare il successo della Mostra aveva contribuito all'inaugurazione la partecipazione del Gruppo Folk Città di Tropea che ha raccolto una folla di visitatori e curiosi, in gran parte calabresi che vivono in Lombardia.
Ancora una volta i Milanesi e i lombardi calabresi avranno l'opportunità, questa volta in pieno clima natalizio e sotto l'alto Patrocinio della Provincia di Milano, di rivedere la Mostra delle Bamboline di Enzo Taccone, organizzata dall'Associazione culturale 'Gruppo Folk Città di Tropea'.

'LE BAMBOLINE DI TUTTO IL MONDO RIUNITE IN UN UNICO ABBRACCIO DI PACE'

La Mostra farà vedere una parte della vasta collezione di Enzo Taccone, che si compone di più di 800 pezzi. Solo 260 bamboline (pezzi originali e unici), ma che rappresenterano tutto il mondo.
La mostra si svolgerà dal 15 al 20 dicembre presso la Casa della Pace e sarà inaugurata lunedì 15 dicembre alle ore 1700.
INFO
Casa della Pace - Via Ulisse Dini 7 - 20142 Milano.
Tel 02 847477.236 - casadellapace@provincia.milano.it

LOCANDINA

(dic 2008)

"Buone Notizie e Pronta Risposta", il libro di Vincenzo Davoli il 7 dicembre sarà presentato alla Tonnara di Pizzo




La copertina del libro e il francavillese Tenente Domenico Servelli caduto durante la Prima Guerra Mondiale

(F. Vallone) Quando spedivano a casa una cartolina o una lettera, alla fine, anche i soldati francavillesi, come tutti i soldati, scrivevano una frase: "Buone Notizie e Pronta Risposta". Un uso ritualizzato realizzato con evidente calligrafia incerta, che rinviava a tutto un universo di significati. Ed è a questo mondo che Vincenzo Davoli ha orientato il sensibile sguardo con la profondità dello studioso e con tanto rispetto umano.
"Buone Notizie e Pronta Risposta", proprio questa frase è diventata il titolo dell'opera di Vincenzo Davoli, evocativa di tante storie personali e drammatiche vissute in un contesto tragico quale fu quello della prima Guerra Mondiale con le tante vicende amare e dolorose.
Il volume ricostruisce e presenta le biografie dei militari segnati sulla lapide del monumento ai caduti di Francavilla Angitola, ma ricorda e commemora anche altri dieci caduti francavillesi, morti nel tragico periodo del primo conflitto Mondiale.
Oltre ai caduti di Francavilla nel volume vengono poi ricordati alcuni ufficiali e soldati originari di altri paesi, di Pizzo, Filadelfia, Serra San Bruno, Monteleone e Sambiase, tutti legati da un sottile filo rosso.
Il libro, dedicato alla memoria del Caporale Francesco Maria Porchia, caduto il 2 ottobre 1918 in Francia, nonno materno dell'autore, è un'indagine metodica e meticolosa di Davoli che ha effettuato un vero e proprio scavo tra atti, documenti d'archivio, testi, ma prima di tutto ha voluto visionare lettere e cartoline, le testimonianze epistolari che sono sopravvissute al tempo e si è avvalso di tanti racconti orali, di memorie personali di antichi parenti che si stanno purtroppo sfuocando nelle nuove generazioni che ne detengono oggi i ricordi tramandati.
Da questa ricerca ne viene fuori un lavoro inedito, storico, documentario ed esaustivo. La Grande Guerra è lo sfondo centrale da cui partono le piccole storie, sempre uniche e irripetibili, che sono quelle dei tanti soldati caduti nell'anonimato, nel silenzio. Davoli ricostruisce le piccole grandi esperienze che sono state vite umane, storie di sedici francavillesi, storie di un paese che agli inizi del 900 rispecchiava le condizioni sociali italiane che rinviavano a disagi e sofferenza, con i contadini analfabeti, con la terra, la famiglia, e gli altri più fortunati, più ricchi e agiati. Le differenze si notavano anche sulle divise. Su alcuni si cucivano i gradi di ufficiali di complemento, gli altri andavano ad essere uccisi nelle prime linee senza comprendere il perché di quella assurda mattanza. I primi ebbero il conforto della corrispondenza epistolare mentre i secondi morirono in silenzio, in modo anonimo e mai celebrati con odi e solennità. L'opera del Davoli è una sintesi di elementi la quale consente per alcuni dei suoi protagonisti un'indagine introspettiva che ne svela tutta la sensibilità umana, l'amore e il sentire e percepire la vita. Ma poi c'è anche la morte, il sacrificio, la drammaticità dei fatti, la tenerezza del ricordo sulle lapidi dalle lucide scritte dorate e argentate. Tante sono le vicende che commuovono il lettore, come le tante sono le storie raccontate che parlano di arrivederci e di addii, come la partenza per l'America della vedova del soldato Buccinnà assieme al figlio o la morte dovuta al gas del soldato Antonino Condello.
Il prossimo 7 dicembre, alle ore 10.30, presso la sala conferenze della Tonnara di Pizzo, il volume verrà presentato a cura della Pro loco e da Arcipesca F.I.S.A. di Pizzo in collaborazone con la rivista Monteleone e il Centro Sistema Bibliotecario di Vibo Valentia. Presente l'autore, relazionerà Felice Muscaglione con gli interventi di Gilberto Floriani e Giuseppe Cinquegrana.

(dic 2008)

Le intense emozioni di una vecchia pellicola super 8



Due fotogrammi significativi del filmato della Festa della Croce del 1970

(S. Libertino) E' innegabile che si tratti della festa più antica della Calabria, quella del Tre della Croce. La 'Festa dei tropeani' nell'antichità è stata sempre associata al culto della Santa Croce istituito nel secolo IV da Papa Silvestro I (314-335) facendolo ricadere il giorno del 3 maggio, con il titolo 'In Inventione (ritrovamento) Sanctae Crucis'.
L'11 aprile 1971, con Decreto della Sacra Congregazione per il Culto Divino, la festa della "Inventione" fu eliminata dal calendario generale, ma restò ferma nelle patrie memorie della gente che, come quella tropeana, legava ad essa particolari momenti della propria storia.
Fu Sant'Elena a scoprire la Santa Croce in quel di Gerusalemme e a portarne a Roma nel 326 la prima reliquia, al rientro del pellegrinaggio in Palestina. Nello stesso anno Elena morì ed il figlio Costantino volle costruire a Roma, in sua memoria, una chiesa in cui custodire la sacra reliquia della croce, che oggi si chiama Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Per molte comunità la data del 3 maggio è dedicata a Sant'Elena, protagonista del ritrovamento della Santa Croce.
Le origini del culto della Croce a Tropea si perdono nella notte dei tempi. Pare che la Festa fosse in auge già nel 1120. In tempi più recenti, la tradizione popolare della città la volle associare ai fatti della battaglia di Lepanto (1971) contro i Turchi dove si distinse il valore vittorioso dei tropeani.
Aumentano i battiti del cuore quando si riesce a leggere un antico documento che descriva la festa tropeana nelle sue varie fasi, come nell'articolo dell'antropologo tropeano Giuseppe Chiapparo del 1936. Ed è la stessa cosa quando capita di vedere un vecchio filmato che testimonia l'amore che lega la cittadinanza di Tropea a questa Festa.
Una forte emozione l'abbiamo provata quando un amico appassionato di riprese amatoriali ci ha portato alcune sequenze in super 8 della Festa del 1970. La pentolaccia, i ragazzi che si divertono partecipando ai giochi, un punto di forza della festa popolare. Le forze dell'ordine. Il piccolo drappello appartenuto alla gloriosa e mitica banda musicale con sulla pelle dell'ingombrante cassa le roboanti lettere impresse 'Complesso Bandistico Città di Tropea'. Lo sparuto drappello: Cuturello al rullante, Mastro Nuzzo alla Cassa e Di Benedetto (Tataramao) ai piatti. Sembrano ormai ombre che si aggirano senza meta nella storica e laboriosa discesa dei forgiari. La visita del Prof. Nicola Toraldo Serra, con la Nikon che riprende i momenti della Festa. C'è Naccari. Le solite facce degli organizzatori, Cricelli, 'Ndosso, Capitano e Compagni. Le carte veline colorate e le canne che compongono l'architettura della nave di Lepanto che prenderà fuoco a mezzanotte, e sullo sfondo le girandole cariche di artifizi pirotecnici pronti a dare spettacolo. Un piccolo palco farà da grande palcoscenico durante l'esibizione del gruppo musicale (I Freestones?).
Un segmento di storia tropeana che in pochi metri di una vecchia pellicola super 8 riesce a far rivivere i ricordi di un tempo e a dare intense emozioni.

Continua

(dic 2008)

È nata Esperide rivista della Cultura artistica in Calabria
(F. Vallone) È nata. Si chiama Esperide ed è la nuova rivista, freschissima di stampa, della “Cultura Artistica in Calabria”, che si vuole occupare di storia, documenti e restauro. Nel suo primo numero, nelle sue 140 pagine in bianco e nero, numerose tavole a colori e circa duecento illustrazioni, tanti scritti, tutti molto interessanti e approfonditi. Direttore responsabile della neonata rivista è Mario Panarello mentre la redazione, coordinata da Monica De Marco, risulta composta da Dario Pontieri, Michele Romano, Umberto Romano e Antonio Tripodi. La rivista, come presentato nell’editoriale, “nasce all’interno del Centro Studi Esperide Onlus, con sede a Pizzo, un centro nato grazie agli sforzi congiunti di un gruppo di studiosi con alle spalle una consolidata esperienza di ricerca, spinta sino ad investire l’intero territorio regionale con l’intento di promuovere lo studio, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale della Calabria”.
Esperide vuole essere un utile strumento messo a disposizione di quanti portano avanti studi e ricerche relative alla cultura artistica espressa dalla regione o in essa innestata tramite i canali dell’importazione di opere e dalla circolazione di maestranze. Il taglio dei contributi è di tipo strettamente scientifico, rigoroso, unito però a chiarezza espositiva e di un ricco corredo iconografico per una fruibilità più immediata anche ai non addetti ai lavori. La cadenza della pubblicazione è semestrale, ciascun numero sarà articolato in tre sezioni: la prima dedicata all’approfondimento di tematiche di storia delle arti figurative e dell’architettura, la seconda alle indagini documentarie e la terza a problematiche di tutela e di restauro, con particolare riguardo ad esperienze ed interventi già portati a compimento.
Nel primo numero in libreria, tra i vari approfondimenti pubblicati, quello su “L’inventario di palazzo Peronaci a Serra San Bruno” di Mario Panarello; “Scalpellini di Calabria” di Antonio Tripodi; “Gli affreschi della cappella di Sant’Agostino nel castello di Corigliano” di Maria Grazia Roperto; “Il recupero del palazzo marchionale di Aieta” di Olivia Bruno; “Lo zodiaco della cappella del Purgatorio in Tortora” di Monica De Marco e Biagio Moliterni; “I Marincola di Petrizzi: una piccola corte ducale alla periferia del Regno” di Dario Pontieri;” Fonti e documenti per una biografia di Girolamo Varni”della stessa Monica De Marco A completare il numero una serie di recensioni e segnalazioni di volumi, opere pubblicate in Calabria su tematiche riguardanti l’archeologia, l’architettura, l’arte e la cultura più in generale.

(dic 2008)

George Harrison (Liverpool, 25 febbraio 1943 – Los Angeles, 29 novembre 2001). Ricordiamolo! Hare Krishna!



. . My sweet lord, my lord, my lord I really want to see you Really want to be with you Really want to see you lord But it takes so long, my lord . .

Presentati gli atti del Convegno sul Terremoto 1908 svolto a Parghelia nel 2005
La copertina del libro (S. Libertino) Venerdì 28 novembre scorso, alle ore 18.30, presso la Sala Convegni del Centro di Studi Storici e Sociali del Comune di Parghelia, in Via Trento, è stato presentato il volume 'La Calabria e i terremoti', a cura di Luciano Meligrana e Vito Teti, Reggio Calabria, Falzea Editore, 2008. Sono intervenuti Graziano Ferrari, Dirigente di Ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione di Bologna e Gianluca Valensise, Dirigente di Ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione di Roma.
Erano presenti, tra gli autori, Antonio Bagnato, Giuseppe Fonseca, Emanuela Guidoboni, Maggiorino Iusi, Luigi M. Lombardi Satriani, Luciano Meligrana, Giovanni Sole, Vito Teti e Antonio Tripodi.
L’evento è stato organizzato dal Comune di Parghelia, dal Centro di Antropologie e Letterature del Mediterraneo, Dipartimento di Filologia dell’Università della Calabria e dal Centro di Studi Storici e Sociali del Comune di Parghelia.
Il volume raccoglie il testo delle relazioni tenute l’8 e il 9 settembre del 2005 nel corso del convegno su 'La Calabria e i terremoti'. Si è voluto in quell’occasione ricordare il tragico evento che, cento anni prima, aveva distrutto quasi totalmente Parghelia e molti altri centri del Vibonese e della Calabria in genere. I diversi contributi intendono ripercorrere la storia degli eventi sismici in Calabria con un approccio multidisciplinare, che consente, da un lato, la considerazione del terremoto come punto di maggiore evidenza e di emblematica rappresentazione dei gravi, endemici problemi della regione e rende anche possibile, dall’altro, valutare lo sconvolgimento psicologico, le trasformazioni culturali, la disgregazione del tessuto sociale che sempre, inevitabilmente, tali devastazioni determinano. Il momento della riflessione si accompagna alla volontà di segnalare i rischi che corre il territorio calabrese, anche a causa di più recenti devastazioni.

Il volume, ricco di una nutrita documentazione fotografica, è in vendita (Euro 17,00) nella libreria di Caterina Demaria al Duomo di Tropea.
Oppure in Rete

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Relazione di Vito Teti

Relazione di Antonio Bagnato

(dic 2008)

Pescatori salvano una tartaruga marina
La tartaruga marina salvata (WWF/10/12) E' accaduto a Tropea nel giorno dell'Immacolata. Per il WWF, il gesto dimostra una sempre maggiore attenzione, da parte di pescatori e diportisti, verso i problemi di conservazione di questa specie minacciata.
I pescatori di Tropea si sono resi protagonisti ancora una volta di un gesto di sensibilità nei confronti della fauna marina protetta, in particolare delle Tartarughe marine che, anche in questo periodo, frequentano le nostre acque. Proprio il giormo dell'Immacolata, infatti, l’equipaggio del peschereccio Sant’Antonio, di ritorno da una battuta di pesca, ha avvistato a circa un miglio al largo della nota località turistica, un grosso esemplare di tartaruga marina appartenente alla specie Caretta caretta, fermo sulla superficie e letteralmente avvolto da alcuni metri di filo di nylon.
Issata a bordo con le dovute cautele, i pescatori si sono accorti che il lungo bracciolo di palangaro usciva proprio dalla bocca della tartaruga che, evidentemente, aveva ingoiato anche un grosso amo; da qui la decisione di allertare immediatamente il comandante dell’Ufficio Locale Marittimo di Tropea, Maresciallo Giuseppe Colloca, che disponeva il trasporto del rettile in evidente difficoltà presso la Capitaneria di Porto di Vibo. Qui l’animale è stato preso in consegna dagli esperti del Progetto Tartarughe del WWF e, con una staffetta, prontamente inviato presso il centro di Recupero della Riserva marina di Isola di Capo Rizzuto, dove sarà operato e, successivamente, restituito al “suo” mare dopo le cure del caso, così come è avvenuto in innumerevoli occasioni.
Il WWF ricorda infatti come quest’anno, proprio dalla zona di Tropea, i recuperi di Carette in difficoltà siano aumentati notevolmente grazie alla maggiore disponibilità di pescatori e diportisti sempre più attenti verso i problemi di conservazione di questa specie minacciata.
E’ ancora vivo il ricordo di un magnifico esemplare di oltre 60 kg la cui liberazione, nelle stesse acque dove era stato recuperato due mesi prima, è stata seguita da decine di turisti entusiasti.

Il Portale del WWF

Il sito di WWF Calabria

(dic 2008)

L'Isola del Signor Fritz



Nel presepe sulla sinistra si vede lo scoglio dell'Isola di Tropea

(S. Libertino) A proposito di presepi, l'amico scrittore Antonio Cotroneo, burghitano puro sangue che risiede a Vienna, ci ha voluto passare una piacevole notizia. Il Signor Fritz, austriaco, che da almeno tre anni trascorre le vacanze a Tropea, è il presidente delll´associazione dei presepi austriaci con sede a Mannesdorf. Lui ha fatto un presepe calabrese con l´Isola... Questo presepe è una meraviglia e tutti i visitatori rimangono entusiasti, anche perchè riconoscono la chiesetta dell'Isola di Tropea che il Signor Fritz ha ricostruito fedelmente con tavolette, colla e colori.

Il sito del Signor Fritz

obmann@krippe-mannersdorf.at

(dic 2008)

Nel 162° anniversario della scomparsa di Pasquale Galluppi. Alcune considerazioni



La cappelletta di famiglia della casa natale del filosofo Pasquale Galluppi

(S. Libertino) Quando il 13 dicembre 1846 scomparve a Napoli il filosofo Pasquale Galluppi, "pochi in vero hanno potuto scendere al sepolcro circondati da più sincere ed universale amicizia: pochi hanno potuto godere i mortuari fiori di una eloquenza estemporanea più maschia: ma fu dato a pochissimi di essere deposti sulla funebre bara, e tratti sulle spalle nel Tempio da uno stuolo di giovani uomini, colti, generosi, interpreti sinceri della Calabria loro patria precipuamente interessata alla gravissima perdita" (Luigi Maria Greco, nella sessione necrologica del 10 gennaio 1847 presso l'Accademia Cosentina).
La salma, dapprima tumulata in un modesto loculo nel cimitero di Poggioreale, fu traslata, dopo quasi cinquant'anni, il 4 maggio 1924 nel Recinto degli Uomini Illustri, accanto a quella di Settembrini, Croce, Mercadante, Jerace, Pisacane, Edoardo Ruffa (figlio del poeta tropeano Francesco)....
Un quotidiano napoletano dell'epoca si sofferma molto sulla cronaca della cerimonia:

'I resti mortali alla presenza del Direttore dei Cimiteri comm. Abbbate, del funzionario Ercolino, dei nipoti Donato, Pasquale, Ansaldo e del pronipote Amedeo, furono racchiusi in duplice cassa di zinco e noce e quindi sollevati a spalla dai nipoti e da un gruppo di studenti calabresi, furono trasportati nel loculo fatto costruire dall'Aministrazione comunale presso le tombe di Augusto Vera ed Antonio Tari.
Il loculo costruito su disegno pregevole dell'Ing. Carlo Cacciapuoti, è stato rivestito da pregevoli marmi su esecuzione degli artisti Pasquale Mercadante, Giovanni Badolati e Signoriello Giovanni.
Alle ore 1000 alla presenza di innumerevoli intervenuti, tra i quali si notavano un gruppo di signore e numerosi parenti e studenti universitari, nonchè molti calabresi residenti in Napoli, ha avuto luogo la consegna del loculo alla famiglia.
L'assessore dei Cimiteri prof. Antonio Reale a nome dell'Amministrazione comunale ha pronunziato un nobile discorso.
Egli ha rievocato con alata parola la grande figura del filosofo ed educatore. Ha parlato dell'interessamento del Comune a che i resti mortali avessero degno ricetto nella zona di quegli Uomini che con la dottrina e con le elette virtù sono di esempio ai posteri.
Termina augurando che la figura dello scienziato, che onorò l'Italia sia posta in quella altissima luce che essa merita. Ha parlato quindi il nipote dell'Illustre Estinto colonn. Ansaldo Galluppi che a nome dei discendenti tutti ha ringraziato l'assessore Reale, l'Amministrazione comunale, il rettore Zambonini, il direttore comm. Abbate e l'impiegato Ermanno Ercolino che spontaneamente cercò il modesto loculo del grande filosofo.
Alle ore 13 la cerimonia ebbe termine'.

Su interessamento del Rotary International - 210° Distretto - Club di Tropea-Nicotera e del Centro Studi Galluppiani (Teologo Francesco Pugliese), la salma del filosofo fu traslata il 14 giugno 1980 a Tropea, nella Cappella dei Galluppi presso la Cattedrale.
Tutto sembrava da quel momento che il filosofo Galluppi, nella città natale, avesse trovato finalmente la pace dell'anima sua e una auspicata maggiore 'visibilità', garanti il Rotary, il Centro Sudi Galluppiani e anche il Comune che molto si adoprò in questa manovra scellerata. Ma non lo fu. La modestissima lapide, che ancora aspetta di essere accolta in un mausoleo (almeno questi erano i proponimenti degli Enti promotori) è stata sempre tenuta nascosta da uno stranissimo paravento, al buio più completo, senza una traccia di un qualunque possibile ricordo da parte di chicchesia e molto lontano da commemorazioni o tributi che nel 1980, al momento dell'ultimo viaggio dei suoi miseri resti, i promotori invece avevano giurato e promesso davanti ai parenti che rappresentavano in quella storica circostanza la nobile casta del Filosofo.
Nemmeno l'Amministrazione Comunale per tutto questo tempo ha mostrato un barlume di sensibilità civica patriottica culturale per commemorare la figura di Pasquale Galluppi, di cui è divenuto finanche ingombrante il monumento di Piazza Ercole (circola voce di un ennesimo trasferimento), sul quale non è stata mai deposta una corona.
In occasione del 162° Anniversario della scomparsa, un appello alle autorità responsabili di questo scempio è dovuto per richiamarli al loro dovere istituzionale.
Finiamo con le parole del prof. Peppino Lo Cane, il quale confessò anni fa di provare vergogna ad accompagnare gli studiosi partecipanti al Congresso Galluppiano annuale (che da molti anni non si fa più) davanti alla tomba del Filosofo nella Cattedrale:
'A Galluppi rimane il non piccolo merito di aver dato agl'Italiani una coscienza filosofica. Le varie edizioni delle sue opere, stampate tra l'altro, a Napoli, Messina, Firenze, Torino, Milano, Livorno, invasero l'Italia, contribuendo notevolmente alla formazione d'una coscienza unitaria, a partire dal piano culturale'.
Di seguito, ci piace commemorare la figura del Filosofo tropeano con la comunicazione 'Presenza del Filosofo Pasquale Galluppi in Tropea' del teologo Francesco Pugliese al III Congresso di Studi Galluppiani svolto a Tropea durante i giorni 28, 29 e 30 maggio del 1987. All'epoca il teologo era Presidente del Centro Studi Galluppiani e volle quindi introdurre i lavori con questa conferenza dal contenuto non prettamente 'filosofico' ma tendente a presentare ai partecipanti un ritratto del Galluppi "nella sua dimora naturale e nella sua vita abituale".

Continua

Pasquale Galluppi

(dic 2008)

A Beirut è nata JASAD la prima rivista araba dedicata al Corpo e al Sesso



(S. Libertino) JASAD (CORPO in Arabo) è una rivista trimestrale culturale in lingua araba, senza precedenti nella regione araba, specializzata nelle arti, nelle scienze e nelle letterature del Corpo. Fondata nel 2008, il suo primo numero è uscito nel mese di dicembre.
Il poeta tedesco Novalis ha scritto che l'unico vero tempio in questo mondo è il corpo umano. In realtà, JASAD ha lo scopo di riflettere il corpo in tutte le sue rappresentazioni, i simboli e le proiezioni nella nostra cultura, il tempo e le società, e spera, così facendo, di contribuire a rompere il tabù oscurantista (come la rottura delle manette del suo logo vuole trasmettere), attraverso l'opera libera di scrittori, ricercatori e artisti.
JASAD è pubblicata a Beirut, nel Libano, in lingua araba, e distribuito ai lettori in tutto il mondo attraverso le librerie e / o corriere rapido tramite un sistema di abbonamento annuale. Gli abbonamenti sono aperti dallo scorso 1° novembre.
JASAD è a colori e di alta qualità di stampa, di dimensioni 22 x 28 cm, e si compone di diverse sezioni e colonne, che vanno dal reportage, testimonianze e articoli, saggi, traduzioni, che coprono tutti i settori del cinema, della letteratura, delle arti, del teatro, della scienza, ecc. E, naturalmente, una vasta gamma di foto, illustrazioni e dipinti che ruotano intorno all'asse del corpo.
Il fondatore e redattore capo della rivista libanese è la poetessa e giornalista Joumana Haddad.

Il Website di JASAD

Presentazione in video di Joumana Haddad

(dic 2008)

'Briatico nella Storia', oggi la presentazione del volume



La copertina del volume e l'autore Padre Maffeo Pretto

(F. Vallone) Il 19 dicembre, alle ore 17.30 presso la sala congressi del Centro di formazione professionale Anap Calabria di Briatico verrà presentato il volume di padre Maffeo Pretto dal titolo "Briatico nella Storia" pubblicato da Editoriale progetto 2000 di Cosenza.
Interverranno ai lavori l'editore Demetrio Guzzardi e Giuseppe Costanzo, del Centro Studi Scalabrini della Calabria. Presente l'autore del libro, Padre Maffeo Pretto, con le conclusioni dei lavori affidati al vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo.
Padre Maffeo Pretto, scalabriniano, missionario per i migranti, responsabile del "Centro Scalabrini", direttore della fornitissima biblioteca del centro, svolge attività di insegnamento semestrale di Antropologia culturale e religiosa presso l'Università Urbaniana di Roma. È fondatore degli "Amici della Calabria" che si sono costituiti Laici Scalabriniani alcuni anni fa.
Oggi l'Associazione continua con ricerche sul campo ed ha l'esigenza di pubblicare e far conoscere le ricerche fatte nel passato che toccano i settori dell'antropologia culturale, dello studio dei fenomeni malavitosi, dell'economia, della devianza sociale, della religiosità popolare, del folklore e della superstizione, delle migrazioni.
Per quanto riguarda il prezioso lavoro di Padre Maffeo c'è da dire che non è stata opera facile "sono, infatti, pochissimi ed occasionali gli accenni a Briatico che si possono trovare nelle fonti storiche letterarie, cioè nei resti scritti che il passato ha lasciato di se stesso e che ci permettono di ricostruirlo. Ernesto Pontieri, un grande storico del medio Evo, nel 1954, in occasione del I Congresso storico calabrese, affermava: 'Il ricercatore che, sotto uno stimolo qualunque, intenda interrogare il medioevo della Calabria, proverà le più grandi delusioni se crederà di poter rispondere a tutti i suoi quesiti e problemi consultando in gran copia fonti scritte, che forse sognerà curate in impeccabili edizioni critiche, oppure scovandole negli archivi magari mediante le più svariate fatiche. Al contrario, egli avrà non di rado la sensazione che quel mondo storico parli di più alla sua intuizione e alla sua immaginazione attraverso le cose circostanti, se saprà perspicuamente interrogarle, che non al suo intelletto sul fondamento positivo delle testimonianze scritte, tanto grave è la penuria di quelle arrivate fino a noi'.
Questi limiti sono molto più gravi per le fonti riguardanti la storia locale e particolarmente per il periodo più antico di un piccolo paese come Briatico. I monumenti sono stati inghiottiti dai molteplici e rovinosi terremoti. Tanti resti del passato di Briatico sono sepolti dalla sterpaglia che copre il pianoro sul quale è sorto e si è sviluppato Briatico vecchio. Esistono però alcuni frammenti di fonti storiche scritte che ci permettono di intravedere, anche se in maniera incompleta, i primi tempi del nostro Briatico; sono documenti scritti in greco che trattano di altre cose e incidentalmente fanno qualche riferimento al nostro paese. Sono frammenti preziosissimi che vanno attentamente studiati per spremere ogni loro contenuto che deve essere inquadrato nel contesto storico a cui si riferiscono".

(dic 2008)

Scossa di terremoto tra Sicilia e Calabria
Sismografo (RaiNews/17dic) Una forte scossa di terremoto è stata registrata dagli strumenti dell'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia tra la Sicilia e la Calabria.
La scossa è stata nettamente avvertita dalla popolazione. La scossa di terremoto avvertita questa sera dalla popolazione in Sicilia e Calabria ha avuto come epicentro un tratto di mare a 40 km a largo di Paola, in provincia di Cosenza. La magnitudo registrata dagli strumenti, rende noto il dipartimento della Protezione Civile è 5.0.
L'epicentro del sisma è stato individuato a 220 km di profondita'. Dalle verifiche effettuate non risultano al momento danni a persone o a cose.

(dic 2008)

Consorzio Cipolla Rossa, no a concorrenza sleale
Cipolla Rossa di Tropea (giornalecalabria/19dic) “A quasi un anno dalla nascita del Consorzio di Tutela della Cipolla Rossa di Tropea Calabria, la produzione che ha un giro d’affari di oltre 15.000 euro, viene messa in crisi da una sleale e spietata concorrenza da parte di aziende e grossisti di malaffare che la spacciano con dei prodotti similari di origine incerta”. È quanto viene denunciato in un comunicato stampa dal Comitato direttivo dello stesso Consorzio che dopo lunghi anni ha ottenuto la certificazione Igip (Denominazione di Origine Protetta e Indicazione Geografica Protetta).
“La motivazione di fondo della problematica - si fa rilevare - sta nel fatto che l’utilizzo della denominazione “Cipolla Rossa di Tropea Calabria” deve essere impiegata solo da quelle aziende che si adeguano a tutta una serie di regole dettate da un Piano di Controllo di cui si fa garante uno specifico Organismo accreditato dal Ministero.
La dizione “Cipolla Rossa di Tropea Calabria I.g.p. può essere utilizzata, pertanto, solo dalle imprese localizzate nell’area medio alta tirrenica calabrese vocata alla produzione, a patto però che i diversi operatori si assoggettino al Disciplinare di Produzione regolato dal piano di Controllo approvato dal Ministero nel mese di marzo del corrente anno. Senza questi requisiti - afferma il consorzio - l’utilizzo della denominazione è improprio e pertanto sanzionabile poiché è incerta l’origine del prodotto, il tutto a discapito delle aziende produttrici e confezionatrici che operano nel rispetto delle regole e anche del consumatore finale che viene tratto in inganno in quanto il prodotto che va ad acquistare, pur essendo etichettato con lo stesso nome, in realtà non è Cipolla Rossa di Tropea Calabria.
In sede di Direttivo, per far fronte a questa problematica congiunturale - continua la nota - è stata costituita una Task Force, una cabina tecnica di regia, il cui coordinamento è stato affidato al Dr. Simone Saturnino, che ha come componenti titolari di imprese produttrici e confezionatrici, tutti aderenti al Consorzio di Tutela e all’Organismo di Controllo. Questo nucleo operativo ha la funzione di monitorare sui mercati nazionali la regolare commercializzazione ed etichettatura del prodotto, comunicando seduta stante il Dossier delle anomalie rinvenute, con allegata documentazione probante, all’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari del Ministero all’Agricoltura, che andrà a svolgere nel breve periodo le verifiche ispettive di rito, servendosi sia delle proprie strutture periferiche regionali che della collaborazione di altri organi ispettivi, quali il Comando Carabinieri per la Sanità (NAS), i Nuclei di polizia tributaria della Guardia di Finanza, l’Arma dei Carabinieri e il Comando Carabinieri delle Politiche Agricole”.

(dic 2008)

Treni, interrotta la linea Salerno-Reggio Calabria: ancora disagi tra Nord e Sud.
Dal tardo pomeriggio di ieri un tratto è chiuso in Calabria. Due ore in più di viaggio.

(L. S./21dic) Problemi per i tanti italiani che, in questi giorni, lasciano Roma e il Nord per andare a passare le feste di Natale nei loro luoghi d'origine con i familiari. Da ieri pomeriggio, infatti, ci sono problemi sulla linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, per i danni provocati in Calabria dal maltempo.
L' interruzione è completa, per i lavori di ripristino, della linea tra Vibo e Mileto, con deviazioni e ritardi per tutti i convogli tra Sicilia/Reggio Calabria e centro-nord Italia. Lo annuncia un comunicato delle Ferrovie dello Stato.
L'interruzione, prevista per 36-48 ore, dovrebbe protrarsi anche nella giornata di oggi. Tutti i treni in transito saranno deviati lungo la linea via Tropea, con allungamenti di percorrenza di circa 100-120 minuti. Durante l'interruzione, Trenitalia (Gruppo Fs) potenzierà i presidi di assistenza ai viaggiatori nelle stazioni di Lamezia Terme, Paola, Villa San Giovanni e Reggio Calabria.



(dic 2008)




TROPEA in Campo.... dei Fiori



Oggi, Vigilia di Natale, a Potenzoni si apre la "grotta dei mille presepi" di Casa Calzone




Una piccola selezione dei presepi in mostra a Potenzoni

(F. Vallone) Potenzoni, la piccola frazione di Briatico, è, oggi 24 dicembre, luogo che ospita la "Tenda" di padre Lorenzo, è il paese dalle tante risorse agricole e culturali. Dopo essere stata denominata "il paese dell'Infiorata", dopo essere stata, nei lontani anni Quaranta, patria incontrastata dei giganti processionali, diventa, da oggi, anche il paese del presepe artistico. Si apre questa mattina, alle ore 10.30, presso il giardino di casa Calzone, la grotta che ospita, in modo temporaneo, centinaia di piccoli presepi costruiti con occhi di canne e in altri mille altri modi.
Sono presepi costruiti, esclusivamente in modo artigianale dalla stessa famiglia, Antonella, Franca e Daniela Calzone, Caterina e Concetta Anile, con una tecnica che è diventata, in questi anni, un vero e proprio inconfondibile stile presepistico, preparano bellissimi allestimenti scenografici. Sono davvero tanti, ogni anno, coloro i quali, da tutta la provincia ma anche dal resto della regione, arrivano a Potenzoni non solo per visitare la mostra ma anche per cercare di portare a casa un piccolo esclusivo presepe firmato Calzone. Quello che colpisce di questi piccoli grandi capolavori è che sono realmente dei pezzi unici sapientemente elaborati con una fantasia compositiva senza precedenti. I paesaggi del presepe dei Calzone oggi si offrono alla vista, si lasciano insinuare dallo sguardo più attento, creando profondità di rupi e timpe, si inerpicano viuzze tra case arrampicate lasciando continue e infinite sorprese di scorci e visioni.
I presepi di Potenzoni rappresentano i nostri paesi del Sud, paesi aggrappati, paesi conchiglia, un mucchio di case e di chiese abbracciate alla montagna. Sono i nostri paesini abbandonati, con ruderi di templi antichi, colonne e altri reperti che convivono con le povere case dai lucidi tetti rossi, grandi castelli abbandonati che sovrastano piccoli paesi antichi fumanti di comignoli e povertà, e poi ancora stretti vicoli, scalinate inerpicate e profonde grotte. In questi scenari da fiaba dove ognuno di noi si potrà, per qualche momento, immergere o rifugiare, tanta vita si sviluppa e converge, come da tradizione millenaria, alla grotta della natività. Oggi, in uno scenario quasi magico, a Potenzoni si apre "la grotta dei mille presepi" e le pergamene istoriate guideranno il visitatore dalla strada del paese alla grotta-ipogeo decorata di tutto punto da arbusti di rossi corbezzoli e inondata da paglia e da una luce tutta speciale.

(dic 2008)
E' on line la 47^ Tornata di TropeaMagazine

Diamo uno sguardo al sommario della nuova Tornata di novembre '08.
Si tratta di un numero unico, tratto da 'Vibo Provincia' (giugno 2000), dedicato a Briatico Vecchia, uno dei tanti paesi rasi al suolo dal terremoto del 1783 e poi abbandonati e ricostruiti nello stesso territorio.
Un vero e proprio convegno sul tema con interessanti contributi di studiosi, storici, antropologi che ci rendono al corrente di quello che era Briatico prima di quel terremoto.
Dopo la presentazione di Antonio Ricottilli, Franco Vallone si sofferma su 'Testimonianze e ricordi', Maffeo Pretto ci intrattiene su 'Briatico nei più antichi documenti in lingua greca', Domenico A. Prostamo ci informa sulla 'Storia feudale di Briatico', mentre Francesco Pugliese ci parla de 'La descrizione di Briatico Vecchio nel 1600'. E' poi la volta di Filippo Ramondino con l'interessente studio 'Le chiese dell'antica Briatico dopo il Concilio di Trento', Antonio Tripodi con la ricerca d'Archivio 'Avvenimenti della storia e della cronaca', Domenico La Torre con 'Il cammino del tempo e delle memorie'.
Conclude il poeta Antonino Anile con due sonetti dedicati a Briatico.
Buona Lettura a Tutti!

www.tropeamagazine.it





I Soprannomi a Tropea

(S. Libertino) Ora siamo a quota 673 ! Grazie a Antonio Vizzone che continua a inviarci nuovi sopranomi, gli ultimi sono 14, e grazie a Noretta Maccarone che ce ne ha fatti pervenire addirittura 23.
Sono stati aggiunti quindi:
di Antonio Vizzone: Bais, Celesti, Cuntattu, Cina, Coramina, Nonnina, Peppi da Custigna, Pararu, Sasà, Scagghiola, Spagnola, Tambutu, Vrasciola, Zzinnati.
Di Noretta Maccarone: A Pinna, Attila, Cartina, Fellini, l'Orba, Mulinara, Maga, Mbilenati, Ncionna, Occhiuzzu, Pasutu, Pezzilanavecchia, Pipirei, Pistuni, Polì, Pruppu, Rocchellina, Sanguetta, Sciarpa, Spolverinu, Testa i Morti, Tiritonna, Tunnara.
Non ci resta che salutare e ringraziare gli amici Antonio e Noretta.
I Soprannomi a Tropea


. . . a grande richiesta . . .


Il Can Can di Enzo

(S. Libertino) Gente che viene, gente che va e gente che resta al Cafè de Paris, che nel cuore dell'estate e del centro storico di Tropea diventa permanentemente quartiere generale di chi rimane a combinarne di tutti i colori. Davanti al solito crodino con le olive ascolane e davanti all'impassibile 'Testa Randi' di Pasquale Galluppi, Enzo mi dice ''Oggi pomeriggio alle cinque all'Affaccio del Cannone mi vesto da ballerina del Moulin Rouge e ballo il Can Can con lo sfondo dell'Isola''. E lui è uno che è rimasto. E' uno di quelli che ne combinano di tutti i colori. Ed è uno che quando lo dice lo fa. Non posso mancare all'appuntamento. Metto sotto carica le pile della telecamera e mi preparo spiritualmente all'evento.
Lo trovo in un larghetto deserto e silenzioso, attiguo all'affaccio, molto appartato tra un groviglio di tavoli e di sedie, che si animerà da lì a poco all'ora di cena. Vicino a lui c'è Lucia, la sua compagna, che l'aiuta a vestirsi. Sembrano essere nel camerino dietro le quinte pronti, in attesa di una chiamata, ad apparire sul palcoscenico. Le calze, le scarpe, la giarrettiera, la gonna coloratissima e vaporosa proprio come quella delle ballerine del Moulin Rouge, la parrucca con una penna sgargiante e appariscente che svetta sopra la testa.. Tutto vero. Beh, il seno è finto, di ovatta abbondante.
Posso rinunciare a filmare la vestizione? Assolutamente no. Appostato dietro un cespuglio ne seguo da lontano la ritualità. Ogni gesto. Ridono anche loro. Un cagnolino all'ultimo piano del palazzo che sovrasta la piazzetta interrompe col suo abbaiare ad intermittenza il silenzio che diviene sempre più inquietante.
Enzo ora è pronto. Ma prima di uscire al largo tra la gente, vuole fare la prova. Imbocca la via dell'abate Sergio, passa davanti al portone della Casa di Carità. Ninetta (dirigente della Casa), nell'androne, si accorge del CANCAN e grida ''Ma che state combinando?...'' Enzo si allontana verso il Monastero della Pietà e incomincia a ballare, a muovere le gambe, a roteare il corpo, come una ballerina del Moulin Rouge, sempre attaccato con le mani ai lembi della gonna che si alza scoprendo maliziosamente le gambe, la giarrettiera e le calze di seta. Lo tengo sempre d'occhio dietro la telecamera.
Enzo si muove senza musica e penso che in sede di doppiaggio del filmato la scelta sarebbe caduta sicuramente sul brano di Jacques Offenbach, il classico CANCAN. Vicino a lui passa una donna che guarda sbalordita l'abbigliamento lascivo e le sue turpi evoluzioni. Lui aprendo le braccia le fa ''Non avevo nient'altro da mettere''.
Dopo questa specie di anteprima, Enzo si dirige verso l'affaccio da dove già si riesce a percepire il vocio della folla. Finalmente si trova al centro della ribalta. Ormai è tardi ai ripensamenti. Con le mani si attacca ai lembi della gonna peccaminosa che si alza sempre di più e comincia a sgambettare lungo le inferriate dell'affaccio. Dietro di lui il mare, l'Isola, la spiaggia, il riverbero del sole, davanti una folla di gente che sorride. Qualcuno si preoccupa e chiama ad alta voce il figlioletto rimasto a cavallo sul cannone, ha paura. Anche in Francia, dove era nato alla fine dell'Ottocento, CANCAN veniva associata alla parola 'scandalo'. Ma credo che il fine ultimo della manfrina di Enzo è proprio quello di far semplicemente sorridere la gente. Anche per quello non ha cercato di fare la spaccata.
E' tutto ciò che vedrete nel filmato. Ciao a tutti.

Continua


Il dott. Folco SpoletiFolco Spoleti
medico e galantuomo

(S. Libertino) L'assitenza sanitaria a Tropea è antichissima come antichissimo è l'Ospedale, al momento l'istituto cittadino più antico ancora operante. Sarebbe sorto prima del 1200 per iniziativa dei nobili Bonsaulis e Benedetto Guoarnes nei pressi della Cattedrale. A seguito dell'ampliamento di questa fu riedificato e collocato fuori le mura nei pressi del sito dell'attuale Convento dei Cappuccini. Ecco perchè l'attuale toponomastica dedica la scesa del Convento all''ospedale civile'. L'area ospedaliera nella prima metà dell'Ottocento era vasta e poteva contenere un grande numero di 'infelici'. Tre erano i saloni destinati agli uomini ed uno alle donne. Un'ala era riservata a ricovero dei poveri vaganti senza tetto. L'Istituto era molto rinomato per la guarigione delle malattie sifilitiche e si riteneva che ciò potesse accadere grazie al rilevante contributo della salubrità del mare. Nella seconda metà dell'Ottocento è stato riammesso nel centro storico, sempre con affaccio a mare, accorpandolo nell'antico Monastero delle Monache di Santa Chiara, eretto nel 1261, di proprietà del nobile Ignazio Toraldo di Francia, di cui attualmente porta il titolo, avendolo mantenuto anche se negli anni Ottanta è stato ricostruito in un comprensorio moderno ancora nei sobborghi della città.
A Tropea quindi da ben otto secoli l'attività ospedaliera, anche se con ritmo e tono discontinui, è stata sempre assicurata, originariamente sotto il patrocinio della Mensa Vescovile, essendo l'Ospedale ritenuto un luogo pio, e nei tempi moderni delle istituzioni governative locali. Nei suoi ranghi ha annoverato medici insigni, a cominciare dai Guarna, famiglia appartenente alla Scuola Salernitana, nella cui casa, dove anche le donne venivano avviate all'arte di Esculapio, la scienza medica si respirava a pieni polmoni. Tale famiglia nel 1344 si stabilì definitivamente a Tropea, dove continuò ad esercitare la professione per varie generazioni.

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Bar, Pizzeria, Cucina Casereccia, Trattoria
'Il Normanno' di Mileto (VV) di Gianni e Clementina Garoffolo


'I Vecchiarerj', un segreto custodito da oltre settant'anni
dalla Trattoria 'Il Normanno' di Mileto

(S. Libertino) Mileto è un centro agricolo del Monte Poro che conta 7.000 abitanti, a 12 Km da Vibo Valentia e a 21 dal mare, trafficatissimo perchè tagliato a metà dalla Nazionale S/S 18 nel tratto che originariamente si chiamava 'via Popilia', l'antica via consolare che congiungeva Roma a Reggio Calabria.
Pieno di storia e cultura, è stata capitale dei Normanni e attualmente è sede vescovile. Il museo civico di arte sacra con annessa una sezione archeologica contenente reperti d'età normanna è molto frequentato da visitatori di ogni paese. Nei dintorrni è stata individuata 'Villa Sicca', dove fu ospitato più volte Cicerone dal suo caro amico. Per il suo stretto e profondo legame con il passato e le tracce ancora evidenti di tali testimonianze, Mileto è stata definita 'città del mistero'.
A Mileto, come allora, si vive bene soprattutto perchè si mangia bene e di gusto i prodotti genuini della tradizione locale. Non per niente si organizzano ogni anno tre sagre a base di carne (22 agosto), di trippa (7 settembre), di pollo (a Paravati, 17 agosto).
In effetti, la cultura del cibo e la tradizione dei sapori contadini è il fil rouge che corre attraverso le cucine delle famiglie militesi e dei ristoranti o trattorie che sorgono in città e nel vasto territorio.
Abbiamo fatto visita alla trattoria 'Il Normanno' di Gianni Garoffolo. Ci ha stupito non solo per l'antico mistero che si insinua all'interno dei locali ed aleggia nelle sale, dai soffitti tappezzati con sacchi di juta originali un tempo colmi di mercanzie provenienti dall'Africa coloniale, piene di antiche foto di famiglia e di ricevimenti nuziali, di documenti incorniciati che attestano l'inizio dell'esercizio negli anni Trenta, ma anche per il mistero più palpabile e che prende per la gola, legato alle pietanze proposte ai commensali dalla Signora Clementina. Pasta fatta in casa. Filej, tagliatelle e gnocchi al sugo di capra, alla salsiccia e ai fiori di zucca, alla 'normanna' (peperoni, funghi porcini, pomodoro), pasta e fagioli o ceci. Costolette di agnello arrosto o impanate e fritte, baccalà fritto, trippa di vitella al pomodoro, spezzatino, svariate zuppe di legumi (fagioli, ceci, lenticchie), antipasti e assaggi di prodotti contadini, dalla ricotta alla soppressata, dalla nduja alle braciole di melanzana. Vino genuino. Gelati artigianali, tartufi, crostate. Sui vetri della porta d'ingresso è un tripudio di citazioni da parte dalle migliori guide: Gambero Rosso, Osterie d'Italia 'Slow Food', Touring Club, L'Espresso, Michelin, Gambero Rozzo, Arcigola, A Tavola, La Repubblica, Due Ruote, Panorama, Mangiarozzo, ecc...

Continua

Il sito de 'Il Normanno'




Solidarietà a Franco

(O. Giofrè) Vi comunico che sabato 15 novembre prossimo, alle ore 10,30, nella sala consiliare del Comune di Ricadi, si terrà un incontro per la difesa della libertà e della democrazia e per esprimere solidarietà e vicinanza a Franco Saragò e alla sua famiglia, nonché a tutti quelli che hanno subito vili attentati come quello perpetrato ai danni dell’amico Franco nella notte del 10 novembre scorso che per puro caso non si è tradotto in tragedia.
A tal fine vi invito a non mancare in nome della solidarietà e della vicinanza che Legambiente e la società civile intende esprimere a Franco, che con impegno, abnegazione e coraggio ha sempre condotto dure battaglie in difesa dell’ambiente e della legalità.
Legambiente, i simpatizzanti e gli amici non possono di certo mancare! P.S.: in allegato bozza del manifesto.
Saluti
Osvaldo Giofrè – Vice Presidente del Circolo di Ricadi
335.5987400

Manifesto




I Liristi della Taranta

NOME DEL GRUPPO: I Liristi della Taranta
CITTA' D'ORIGINE: Spilinga (VV)
Il Gruppo di Musica Popolare “I Liristi della Taranta” è nato nel 2007 da un idea di Franco Pontoriero, grande cultore ed amante della musica popolare di ricerca.
Il nome "I LIRISTI DELLA TARANTA" è tutto un programma in quanto include le due parole chiavi: Lira e Taranta.
La LIRA calabrese è uno strumento tradizionale caratteristico di alcune zone della Calabria: area della LOCRIDE ed area del MONTE PORO (località situata tra Vibo Valentia, Tropea, e Nicotera e dalla quale provengono tutti i componenti del gruppo).
La TARANTA o Tarantella è la danza tipica del Sud Italia ed è il ritmo principale che caratterizza la maggior parte del repertorio del gruppo.
Gli intenti dei Liristi della Taranta sono:
ricercare, rielaborare e divulgare CANTI e RITMI popolari della tradizione;
riscoprire, rivalutare e divulgare l'uso e la conoscenza di STRUMENTI POPOLARI DI UN TEMPO quali: Lira Calabrese, Chitarra battente, Pipita, Organetto, Tamburello, Friscaletto ecc.
Il REPERTORIO comprende:
TARANTELLE;
PIZZICHE;
TAMMURRIATE;
brani della tradizione popolare Calabrese, Napoletana, Pugliese e Siciliana;
tarantelle inedite musicate da Franco Pontoriero, il cui testo è stato estrapolato da proverbi e filastrocche della letteratura calabrese;
canzoni dal contenuto storico quali: Giuseppe Musolino (scritta da Franco Pontoriero), Salvatore Giuliano, Baronessa di Carini, Li Turchi su arrivati... (scritta da Franco Pontoriero);
canzoni in dialetto grecanico;
canzoni in dialetto albanese;
Progetto Storia.
COMPONENTI:
FRANCO PONTORIERO, lira, chitarra battente, voce;
FRANCESCO MANGIALAVORI, chitarra classica, chitarra battente, voce;
PINO PAGNOTTA, basso elettrico;
MICHELE PONTORIERO, fisarmonica, organetto;
NICOLA MARTINO, percussioni;
SIMONE MANGIALAVORI, pipita, friscaletto;
DANIELA PONTORIERO, flauto, ottavino;
GIUSY GRILLO, voce.
La provenienza dei componenti del Gruppo è Spilinga, Ricadi e San Calogero e Vibo Valentia.
INFO:
Contattare Prof. Franco Pontoriero 0963-65240 - 333.6748484
francoponto@libero.it
www.myspace.com/iliristidellataranta

Home Page del Gruppo

Myspace.com/iliristidellataranta

Gruppi Musicali




A Reggio saranno celebrati i 60 anni di Tex Willer, eroe dei fumetti

(S. Libertino) Giovedì 20 novembre alle ore 16,00 presso la Biblioteca Comunale "Pietro De Nava" in Reggio Calabria, il Circolo Culturale "L'Agorà" organizza una giornata di studi sull'eroe della Bonelli, Tex Willer dal titolo "I miei primi sessant'anni".
Dopo una breve introduzione di Gianni Aiello, presidente del sodalizio organizzatore, la parola passerà ad Antonino Megali, socio dell'associazione reggina.
Tex è un personaggio dei fumetti creato da Gian Luigi Bonelli ed Aurelio Galeppini nel 1948, pubblicato, a tutt'oggi dalla Sergio Bonelli Editore, in formato tascabile.
E' diventato negli ani uno tra i più venduti fumetti italiani.
Gli albi, come tutti i fumetti della Bonelli, sono rigorosamente in bianco e nero, ad eccezione del numero 100 e dei suoi multipli. Questa regola pluridecennale viene infranta nel settembre del 2008 con l'uscita del numero 575 (Sul sentiero dei ricordi) per celebrare il sessantesimo "compleanno" del personaggio.
Tex è spesso accompagnato nelle sue avventure dai suoi tre pards: Kit Carson, Kit Willer, Tiger Jack.
Insieme viaggiano per le estese praterie americane a difesa di tutti gli onesti cittadini contro i fuorilegge.
Classico esempio di eroe positivo, senza macchia e senza paura e disposto pur di far trionfare la giustizia anche a violare la legge, Tex ha dalla sua una caratteristica precipua: nervi d'acciaio che gli consentono in ogni circostanza e in ogni pericolo di valutare la situazione e trovare una via di uscita.

Circolo Culturale L'Agorà




Gruppo Folk Città di Tropea

NOME DEL GRUPPO: Gruppo Folk Città di Tropea
CITTA' D'ORIGINE: Tropea
L'Associazione ONLUS ‘Gruppo Folk Città di Tropea’ nasce nel 2000 dal contributo di un team giovane con numerosi anni di esperienza nel campo del folklore calabrese e animato dal desiderio di praticare, studiare e diffondere musiche e danze popolari, per mantenere vivi gli usi, i costumi e le tradizioni di un tempo.
La danza praticata è la “tarantella”, un ballo frenetico delle regioni del Sud Italia ma non mancano canzoni dialettali, con appropriate rappresentazioni coreografiche, che richiamo l’amore per la propria terra, il fidanzamento, l’emigrazione, la tradizione popolare, i mestieri, come la pesca o la vendemmia, unitamente a scenette divertenti.
Luana Lorenzo a Alghero (Nov. 2008)Il vestito tipico è quello del ‘700, per gli uomini pantaloni e gilet nero di velluto con camicia bianca e la fascia e il foulard azzurro come il mare di Tropea. Mentre quello della donna è molto ricco, con gonne di seta, camicia chiara, foulard a frange, grembiule e molti gioielli. Il tutto è impreziosito dallo ‘spadino’, la forcina conficcata nei capelli, che simboleggia il pegno del fidanzamento.
Il gruppo partecipa assiduamente a spettacoli e prende parte a Festival o Raduni del Folklore di portata nazionale e internazionale. E’ stato presente per 2 volte in Canada e a Legnano, Milano, Senigallia, Cattolica, Agrigento, San Giovanni in Fiore, ed in varie piazze della Calabria. Ha realizzato ai raduni nazionali della Federazione Italiana Tradizioni Popolari (FITP) spettacoli di laboratorio teatrale. Ha contribuito all'organizzazione e partecipato alla 'Mostra delle Bamboline' di Enzo Taccone nel 2007 a Tropea e nel 2008 a Milano. A novembre 2008, la coppia Luana Lorenzo e Enzo Taccone ha rappresentato ad Alghero (SS) la Calabria per la realizzazione del calendario del 2009 sul folklore nazionale.
COMPONENTI:
Michele Simonelli, Presidente, chitarra, cantante
Andrea Addolorato, Vice Presidente, tesoriere ballerino
Rossella Simonelli, segretaria, ballerina
Concetta Lorenzo, coreografa, cantante, ballerina
Enzo Taccone, presentatore, armonicista, tamburello
Claudio Simonelli, magazziniere, percussionista
Dalila Nesci, archivista, ballerina
Adele Padula, assistente tesoriere, consigliere, ballerina
Benedetta Collia, consigliere, ballerina
Mario Epifanio, consigliere, ballerino
Anna Lisa Lorenzo consigliere, ballerina
Maria Addolorato, cantante, ballerina
Katia Iannello, cantante, ballerina
Pino Fusca, cantante, tamburello
Francesco Certo, chitarrista
Angelo Fusca, fisarmonica
Diego Nesci, fisarmonica
Domenico Lorenzo, rullante, ballerino
Federica Addolorato, ballerina
Francesca Addolorato, ballerina
Cristina Cacciante, ballerina
Francesco Collia, ballerino
Umberto Collia, ballerino
Serena Collia, ballerina
Roman Kalaciov, ballerino
Pietro Montoro, ballerino
Alberto Romano, ballerino
Andrea Saturno, ballerino
Antonio Vinci, ballerino
INFO:
Indirizzo del gruppo:
Via Francesco Barone 27
89861 Tropea (VV)
Telefono: 339/3779049 - 329/5640560
Home Page: www.gruppofolkcittaditropea.spaziofree.net
e-mail: folktropea@email.it

Home Page del Gruppo

calabriacalabria.mp3

Gruppi Musicali




Il Coro Polifonico 'Giosuè Macrì' cerca voci nuove

"Si racconta che molti anni fa, in un monastero, tutti i monaci si ammalarono di depressione e stanchezza. Decisero di dormire di più ma peggio che mai. Provarono a mangiare carne, loro che erano vegetariani, ma nessun miglioramento. Alla fine il medico che li curava scoprì che poco prima della malattia il loro abate aveva ridotto le ore di canto e suggerì di ritornare a cantare tanto e più di prima. Dopo qualche mese i monaci erano di nuovo in ottima salute e di buon umore. Il canto creava un'euforia che permetteva loro di sentirsi beati di giorno e di notte"
Con la profonda convinzione che cantare in coro è strumento di socializzazione e di cultura, il CORO POLIFONICO DON GIOSUÈ MACRÌ ha sempre offerto a tutti l'occasione di fare l'esperienza dello stare insieme in "armonia" e letizia, cantando e divertendosi.

Il coro polifonico "Don Giosuè Macrì"
Cerca voci nuove
(principalmente maschili)
da inserire nel proprio organico

Cerchiamo persone appassionate di musica e che amano cantare. Non occorre un'impostazione lirica, né conoscere la musica o saper leggere gli spartiti. Non sono necessarie particolari capacità vocali o precedenti esperienze in campo musicale.
Forniamo strumenti ed ausili didattici (spartiti, compact disk e guide per le diverse classi vocali) per poter imparare i vari brani del nostro repertorio, sacro e profano, offrendo così ai nuovi arrivati la possibilità di colmare il divario di preparazione con i vecchi coristi.
Offriamo l'opportunità di conoscere nuova gente e anche di viaggiare, partecipando a rassegne, concorsi e manifestazioni nazionali ed internazionali di canto corale.
Chiediamo impegno, costanza, passione e disponibilità a partecipare con assiduità alle prove e con serietà ai concerti e soltanto un modesto contributo economico per le spese.
Per informazioni gli interessati potranno contattare i seguenti numeri telefonici:

3479273149 - 096361738 - 3472909982
Il Coro Polifonico 'Giosuè Macrì' all'Anfiteatro del Porto (19 lug 2008) in 'FUNICULÌ FUNICULÀ'




L’addio di don Luigi Merola ai fedeli della chiesa di Sant’Agrippino ai Mannesi a Forcella


Mafia, il clero ritorna in prima linea

(Cristina Bassi per Panorama.it) Oggi la Chiesa calabrese è scesa in campo contro la criminalità organizzata: in una lettera aperta i parroci della delle diocesi di Soriano, Mileto, Nicotera e Tropea hanno chiesto agli uomini della ‘ndrangheta di “convertirsi, deporre le armi e non portare la morte nei nostri paesi”. Qualora la situazione dovesse persistere, proseguono nell’appello che sarà diffuso nelle parrocchie domenica prossima, “reagiremo per amore della libertà, stando sempre dalla parte di chi soffre; di chi sta con la schiena dritta e non si piega; dei commercianti e degli imprenditori onesti che non fanno affari con le organizzazioni mafiose”.
I sacerdoti calabresi sono, in ordine di tempo, gli ultimi di una lunga serie che il grado di “prete coraggio” se lo è guadagnato sul campo. Soprattutto con il lavoro di anni, fatto in silenzio. Ma anche, purtroppo, per essere nel mirino di coloro che vogliono combattere: i mafiosi. Spesso vivono sotto scorta, ma non mollano la presa. Vivono seguendo l’esempio di sacerdoti simbolo come don Pino Puglisi, ucciso a Palermo nel 1993, e don Peppino Diana, caduto a Casal di Principe nel 1994.
Sono molti i religiosi in prima linea contro la criminalità organizzata. Per lo più lavorano con i giovani dei quartieri difficili, togliendoli dalla strada, spiegando loro che la mafia non è l’unico futuro e cercando di farli studiare. Ma alle cosche non va giù che un prete si occupi di certe cose. Per loro la Chiesa non può avere un ruolo sociale, deve limitarsi alla liturgia.

Continua




New York. L'intervento del vicepresidente del Consiglio Regionale Antonio Borrello
all'Italian Academy, presso la Columbia University



Il Consiglio regionale della Calabria a New York
per un convegno sul terremoto del 1908

(Luigi Palamara per MOL/21nov2008) “Una iniziativa quanto mai opportuna, in una sede prestigiosa quale l’Italian Academy, che rappresenta per noi un’occasione di grande interesse, sia per riconfermare i legami di amicizia e reciprocità tra i popoli, sia per rinnovare quello spirito di solidarietà e mutualità che si manifestò un secolo fa sulle rive devastate dello Stretto e ha costantemente caratterizzato, via via intensificandosi, i rapporti col popolo d’America.” Lo ha dichiarato, nel corso del suo intervento di saluto ieri a New York, il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Borrello partecipando al convegno internazionale “Un secolo dopo il terremoto dello Stretto: la gestione dell’emergenza dalla solidarietà all’efficienza” che si è tenuto all’Italian Academy, presso la Columbia University, con la partecipazione del Consiglio regionale della Calabria.
La presenza dell’Assemblea regionale calabrese all’evento americano è stata chiesta espressamente al presidente Giuseppe Bova dal Console Generale d’Italia a New York, Ministro plenipotenziario Francesco M. Talò, promotore dell’iniziativa, il quale ha caldeggiato l’invito rimarcando come l’iniziativa newyorchese “rappresenti una sede di grande prestigio per rendere omaggio a tutti coloro che morirono o persero i propri cari a causa del terremoto”. “Ma New York – ha aggiunto il diplomatico – è anche la città ideale per raccontare all’opinione pubblica la capacità dimostrata dagli italiani nel ricostruire le proprie città, l’emigrazione verso gli Stati Uniti provocata anche dal disastro, nonché l’eccellenza raggiunta dal nostro Paese nella gestione delle crisi”.
Intervenendo in apertura del simposio, il vicepresidente Borrello - che a New York è stato presente insieme al consigliere Franco Pacenza -, ha rievocato lo spaventoso terremoto del 28 dicembre di cento anni fa: “La concatenazione di scosse telluriche d’inaudita intensità e del maremoto – ha ricordato – provocò un’ecatombe: Reggio, Messina e altri 164 comuni calabresi e siciliani vennero distrutti. Il conto delle vittime, certo approssimato per difetto, raggiunse quota 20.000 solo sul versante calabrese. Una catastrofe, insomma, che arrivò a suscitare addirittura l’idea della fine storica dei principali centri colpiti”. Ma ha anche sottolineato che “quell’immane tragedia richiamò l’attenzione dell’opinione pubblica e dell’azione di governo sull’estremo lembo dello Stivale. E anche aiuti e solidarietà internazionali, visto che la Marina Americana fu una delle prime forze ad intervenire in soccorso delle popolazioni colpite”.
All’evento italo-americano il Consiglio regionale ha partecipato anche con una esposizione di pannelli con immagini d’epoca – rare foto della collezione dello studioso reggino, Professor Agazio Trombetta, raffiguranti le macerie di Reggio all’indomani del terremoto, i “baraccamenti americani” realizzati con gli aiuti degli Stati Uniti e una planimetria della città con una decine di strade intitolate a Stati degli Usa e a benefattori americani.
Nell’auditorium di New York l’Assemblea regionale ha portato anche un video con un repertorio “a volo d’uccello” con le incomparabili bellezze della Calabria di oggi: dallo Stretto al Pollino, dal lungomare di Reggio alle rapide del fiume Lao, dal castello federiciano di Roseto a Gerace, Tropea, Villaggio Mancuso, Le Castella, Scilla, ecc.
“Siamo un popolo dal territorio fragilissimo – ha affermato, concludendo il suo intervento il vicepresidente Borrello dalla tribuna dell’Italian Academy – , che ha saputo però riaffermare la sua presenza e il suo ruolo con dignità, volontà e tenacia diventate proverbiali per i calabresi. Anche perché tante, forse troppe volte, proprio in queste qualità, abbiamo dovuto confidare nel corso della nostra antica quanto tormentata vicenda storica.”

Italian Academy




Una "Dance Band" degli Anni Venti

NOME DEL GRUPPO: Non aveva un nome
CITTA' D'ORIGINE: Tropea
ANNI: 1920
Nacque nel clima dell'immediato dopoguerra. L'orchestra, di estrazione dilettantistica, si esibiva durante le ricorrenze familiari e le riunioni tra amici. Riproduceva il repertorio delle orchestrine da ballo che furoreggiavano all’epoca sui due versanti dell’Atlantico. Giuseppe Corrao, considerato un virtuoso di violino, suonava molto bene anche il violoncello e di lui erano molto apprezzati i duetti improvvisati con il Conte Ottavio Scrugli al piano. Molti brani del repertorio erano tratti dalla canzone napoletana.
COMPONENTI: dalla prima fila, da sinistra a destra, nella foto:
Caracciolo, chitarra;
?, chitarra;
Messina, chitarra;
Pietro Muzzupappa, mandolino;
? (Maestro della Banda), clarino;
Giuseppe Corrao, violino;
Michele Corrao, cantante;
Eugenio Ciccareli, cantante.

Gruppi Musicali




Gaetano Bagnati. Sant'Emidio protegge la Città di Tropea (Museo Diocesano di Tropea)

Sottoscritto tra Regione Calabria ed Enti attuatori
le convenzioni per l’Apq Beni e Attività Culturali

(Regione Calabria/25nov) Sottoscritte a Catanzaro, tra Regione Calabria ed Enti attuatori, le convenzioni per la realizzazione del IV atto integrativo dell’Accordo di Programma Quadro in materia di Beni e Attività Culturali.
Il vicepresidente della Giunta Domenico Cersosimo ha parlato di “accordo rilevante sotto il profilo della politica culturale della Regione”.
L’Apq è stato sottoscritto di recente a Roma tra la Regione Calabria, il Ministero per lo Sviluppo Economico ed il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Gli interventi riguardano il sistema museale e quello dei teatri calabresi con un investimento complessivo di oltre 12 milioni di euro. I musei oggetto dell’Apq sono: Magna Grecia di Reggio Calabria, Ferriere di Mongiana, Diocesano di Tropea, Civico Biblioteca Castello di Crotone, San Giovanni di Catanzaro, Polo Museale Rendese di Rende, Casa della Cultura di Palmi, Civico di Taverna, Altomonte, Cittanova e Cetraro, Archeologico di Lamezia Terme, Provinciale di Catanzaro, Sant’Agostino di Cosenza, struttura museale Santa Severina, Demologico di San Giovanni in Fiore. I teatri sono: Politeama di Catanzaro, Rendano di Cosenza, Umberto e Politeama di Lamezia Terme, Sistemi Teatri dell’Università della Calabria.
Per il vicepresidente Cersosimo si tratta di “un investimento importante costituito da fondi nazionali e regionali che consentirà di mettere a frutto il lavoro che ci ha visti impegnati per molti mesi. La Regione ha redatto un bando per individuare programmi per il recupero funzionale, l’adeguamento strutturale, la riqualificazione ed il miglioramento di alcune strutture museali e teatrali presenti nel territorio regionale. Gli interventi sono venti: sedici rivolti ai musei e quattro ai teatri. Entro novanta giorni dalla firma - ha specificato il vicepresidente - gli enti attuatori dovranno presentare al dipartimento regionale i progetti definitivi ed entro trentasei mesi dovranno essere completati. I termini - ha detto infine Cersosimo - sono importanti perché è necessario che la spesa pubblica rispetti i tempi prestabiliti, affinché i beni realizzati siano resi fruibili per la collettività”.

Continua





“Hypergonar”: il 2 dicembre la IX Edizione del Festival del Corto di Reggio

(S. Libertino) Martedì 2 dicembre p.v. alle ore 10,30 presso la Sala Conferenze del Palazzo della Provincia, in Piazza Italia, si svolgerà, la nona edizione del festival del cortometraggio “Hypergonar”, l’Ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Reggio Calabria in collaborazione con il Circolo Culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria.
Nella palinsesto della nuova edizione verranno inseriti diversi prodotti multimediali indirizzati all’universo femminile , realizzati anche da donne e nella manifestazione odierna la donna ne diventa protagonista.
Infatti nella manifestazione di martedì 2 dicembre verranno inseriti diversi prodotti multimediali realizzati da autrici, quindi nel corso della manifestazione sarà dato spazio all’universo femminile e saranno proiettati lavori realizzati da donne e, naturalmente, saranno anche visionati cortometraggi dove la donna diventa protagonista.
Il programma sarà composto da un dibattito, dove saranno presenti figure istituzionali ed esperti del settore cinematografico, e da una proiezione dei lavori partecipanti.
Il festival denominato “Hypergonar” da sempre si propone di far conoscere nel campo della cultura cinematografica i giovani artisti con la presentazione dei loro lavori attraverso il cortometraggio.
Sin dal primo appuntamento, datato 2000, la manifestazione ha offerto momenti emozionanti anche grazie alla partecipazione della cittadinanza e delle componenti sociali della città ma anche la partecipazione di registi, giornalisti del settore cinematografico, che hanno supportato la manifestazione: grazie a questa sinergia di intenti il progetto è ancora oggi in continua espansione.
L’appuntamento annuale che riesce a riscuotere una buona risposta di critica che di pubblico ha lo scopo di sopperire alla totale mancanza di strutture sul territorio reggino che non permettono ai giovani artisti di poter esprimere le loro capacità creative, per poter soddisfare quindi le aspirazioni artistico-culturali sia dei singoli artisti che della collettività.
L’iniziativa è rivolta al mondo dei giovani artisti che non hanno la possibilità di far conoscere i loro prodotti e quindi il festival che noi ci apprestiamo ad organizzare rappresenta una giusta “vetrina” di questi giovani talenti che usano la telecamera come un prolungamento del proprio corpo.
Altra caratteristica della manifestazione è quella della non competitività ma anche quello di essere un osservatorio a tutto campo sul video indipendente ed autoprodotto, un tentativo di indagare la produzione audiovisiva contemporanea e quindi quello di essere una vetrina anche per i giovani registi dell’Area dello Stretto e della provincia di Reggio Calabria che altrimenti non avrebbero la possibilità di far conoscere e rendere visibili i loro lavori.
Da sempre, il baricentro del festival del cortometraggio “HYPERGONAR” poggia sul rapporto di stima e fiducia con gli autori, che sempre più dimostrano curiosità per una formula che privilegia la visibilità e l’apertura al dialogo su tutto il resto.
Altro obbiettivo è quello di far conoscere la provincia di Reggio Calabria nel campo della cultura cinematografica anche con la realizzazione del sopra citato festival del cortometraggio.
Ritornando alla manifestazione in questione sugli oltre sessanta lavori pervenuti sono stati selezionati i seguenti:
STATI UNITI: “My name is Lisa” di Ben Shelton;
ARGENTINA: “Acassis” di Francisco Campos Lopez;
FRANCIA: “Showrel” di Luoise Bagnal;
UNGHERIA: “Esmolet”, “Az ot bor” di Nora Kovacs;
ITALIA: “Pianeta Uomo” di Cinzia Palumbo; “Sarò Chiara” di Claudio Pisano; “Il dubbio” di Elena Decaneto; “Io sono Chiara” di Isabella Maccarone; “Swowreel” di Michelangelo Gregori; “Tana Libera” di Vito Palmieri.

Circolo Culturale L'Agorà





Calabria Logos: 'Ripartiamo dalla ricerca'.

(S. Libertino) Anche quest'anno è ripartita l'attività dell'Associazione Culturale "CALABRIA LOGOS", di Cosenza, all'interno della quale opera l'omonimo gruppo di musica etnica.
Reduce da una stagione estiva abbastanza soddisfacente, avvenuta grazie all'interessamento di tanti comuni calabresi, il Gruppo si propone ora di ripartire dalla ricerca. Ricordiamo alcune località che hanno ospitato la formazione musicale cosentina con il lavoro "Ancora Sud", scritto e diretto da Carlo Grillo.
Tra le prime tappe c'è Polistena (RC) in una Rassegna etnica dall'eloquente titolo "Abballàti abballàti". Poi è la volta di Nocera Terinese (CZ) nel Festival etnico "La notte della tarantola" sulla scia della più fortunata "Notte della Taranta" che si organizza ogni anno a Melpignano. A seguire, Campana (CS), Savelli (KR), Bocchigliero (CS), e Cariati (CS) in una Rassegna ancora una volta di stampo etnico dal titolo "Luna e lumera".
Ancora serate in lungo e in largo nel territorio calabrese tra cui Carfizzi (KR), Crucoli (KR), Pazzano (RC). Merita sottolineare la felice partecipazione alla Rassegna Itinerante dal titolo "La battente nei luoghi della memoria" organizzata dal Comune di Cariati e che ha coinvolto diversi comuni partners del progetto tra cui: Campana, Cirò Marina, Crucoli, Bisignano, Calopezzati, Cirò Superiore.
Il gruppo tornato in sede ha ripreso il proprio lavoro di ricerca che si esplica attraverso diversi campi di azione. E' attivo da qualche anno un Laboratorio artigianale per la costruzione di tamburelli e tammorre. Il costruttore è Antonio Grillo, che è anche la voce solista del gruppo. Inoltre all'interno dell'Associazione è sorta una sala di incisione per la realizzazione di prodotti musicali di chiara radice etnica e popolare. Vi è poi la gestione di un sito internet che richiede senz'altro tanta applicazione a giudicare dalle innumerevoli pagine ospitate all'interno di esso in cui ci sono informazioni di tipo musicale, ambientale, monumentale, turistico, gastronomico ..."di tutto e di più" sulla Calabria, che consigliamo di visitare.
"Il nostro lavoro - ci spiega Carlo Grillo - si articola in due fasi ben distinte ed una fase intermedia. La prima è di riscoperta delle tradizioni popolari calabresi, la seconda di rivalutazione. Nella prima fase svolgiamo opera di ricerca sul campo cercando di raccogliere più informazioni possibili dalla viva voce di persone appartenenti al mondo contadino e a quello agro-pastorale. Attraverso strumenti audio-visivi, registriamo canti eseguiti con strumenti tipici calabresi quali la chitarra battente, l'organetto, la zampogna o con le sole voci, come nel caso di quei canti processionali che ancora sono presenti in molte manifestazioni religiose. Inoltre, raccogliamo ogni tipo di testimonianza che ci sembra valida ai fini della spettacolarizzazione: da quei racconti di vita paesana, che hanno per protagonisti personaggi caratteristici in cui è possibile scorgere una inconsapevole teatralità, alle vere e proprie farse carnevalesche. Nella fase intermedia cerchiamo di rielaborare tutti i dati raccolti a tavolino con l'intento di costruire un programma in cui ci siano molti echi del passato ma anche l'impronta della nostra personale esperienza che è la stessa di molti musicisti contemporanei. Nella seconda fase detta di "rivalutazione" - conclude il rappresentante del gruppo - proponiamo al pubblico uno spettacolo di tipo ricreativo-culturale che fa indubbiamente divertire ma vuole anche far riflettere".
Chi ha già assistito ad una esibizione dei Calabria Logos ha potuto gustare un tipo di repertorio misto: canti tradizionali che si mescolano a brani inediti dove il testo dialettale è la componente fissa a voler testimoniare che, laddove i canti non fossero tradizionali sono sicuramente di ispirazione popolare.
Fanno parte del gruppo oltre a Carlo Grillo (chitarra classica, battente e voce), Antonio Grillo (voce solista e tammorre), Carlo Mercuri (flauto e sax), Fausto Guido (fisarmonica), Gennaro Sciarrotta (tamburelli e tammorre), Christian Beraldi (basso), Elena Tosi (corista), Carmela Ciardullo (voce narrante). Con la partecipazione delle danzatrici Rosalba e Francesca che si cimentano nelle tarantelle, tammurriate e pizziche.

                                                                                                                                                         
CALABRIA LOGOS





Caro Juke Box....

(S. Libertino) "Rotolo" a Tropea era una parola magica. Oltre a fabbricare ottime gassose, il mitico Rotolo aveva portato tra noi lui, il Juke Box, che abbiamo adottato subito, a prima vista, come un fratello.
E fu attraverso quell'elegante cassa acustica, sempre lustra e luccicante, dal braccio d'argento e dai mille automatismi - che la facevano apparire meno macchina e più ...umana - che abbiamo conosciuto i motivi americani, inglesi ma anche italiani appena usciti dalle Case Discografiche.
E poi in estate, caro JB, come lavoravi alla "Pineta", al "Lido", nei Bar.... mentre ballavamo il Twist, il Rock, lo Shack, il Surf.... e inviavamo - scegliendo i brani che più si prestavano - maliziosi messaggi d'amore alle ragazze.
Ma ti pagavamo anche bene, ricordi..."caro" JB... Quante canzoni, quante emozioni....
Vogliamo sentire qualcuno di quei brani.....? Ed allora cosa aspettate... scegliete, come ai vecchi tempi, cliccate..... ...chiudete gli occhi.... e....tu, caro JB, facci ancora sognare..!!!!

Continua





D´Agostino e Lavorato giurati ai più prestigiosi festivals del documentario

(F. Vallone) "Un´importante conferma dell´apprezzamento per la nostra opera diffuso tra gli addetti ai lavori", così commenta Arturo Lavorato il fatto di essere stati scelti, lui e l´inseparabile partner Felice D´Agostino, a giudicare le opere documentarie in concorso al Festival dei Popoli e al Torino Film Festival. Dopo ben tre anni di presenza ininterrotta nei principali festival nazionali e internazionali, primo fra tutti proprio quello di Torino, i due registi calabresi, che quest´anno non avevano nessun nuovo lavoro da proporre, sono stati promossi al ruolo di giurati.
"La direzione di entrambi i festival aveva rivolto l´invito ad entrambi, - racconta Lavorato - ma non potendo occupare due posti nelle giurie ci siamo divisi. Io sono andato a Firenze per il Concorso Internazionale Lungometraggi del Festival dei Popoli, mentre Felice è andato a comporre la giuria del Concorso Nazionale Documentari del Torino Film Festival".
Il Festival dei popoli si è chiuso il 22 novembre scorso, dopo aver regalato agli avventori una settimana di grande cinema. Oltre alle opere in concorso infatti si sono realizzate importanti retrospettive sul cinema Lituano, su un´autrice di riferimento europeo come Claire Simon, o incontri emozionanti come quello col grande vecchio del cinema italiano Tonino Guerra, che ricordiamo indimenticabile sceneggiatore di maestri come Antonioni, Tarkowsky, Anghelopulos...
"Il Festival dei Popoli è uno dei più vecchi tra i festival del documentario europei. Si può dire che abbia fatto la storia, vedendo a suo tempo la partecipazione di titani come Jean Rouch. Il concorso di quest´anno è stato davvero sorprendente per la varietà e la qualità dei film arrivati da tutto il mondo: Francia, Cina, Corea, Algeria... è stato anche imbarazzante trovarsi a giudicare maestri indiscussi del documentario europeo come Raymond Depardon o il lettone Herz Frank, coi suoi 82 e ancora tanta energia creativa da mettere in campo!
Inoltre è stato davvero un onore partecipare a una giuria internazionale, composta oltre che da me da tre registi di fama internazionale, un lituano, una cinese, e una francese, nonché dal direttore del festival di Pamplona".
La Giuria Internazione della 49° Rassegna del Festival dei Popoli, composta da Xiaolu Guo (Cina), Arturo Lavorato (Italia), Carlos Muguiro (Spagna) Audrius Stonys (Lituania), Marie Vermillard (Francia), dopo aver visionato i 17 film in concorso, ha deciso di assegnare i seguenti premi:
PREMIO AL MIGLIOR DOCUMENTARIO (€ 10.000) a:
"Holunderblüte" di Volker Koepp (Germania): "Per la qualità dello sguardo nel rendere poeticamente la relazione intima e sincera tra il cineasta, i personaggi e il paesaggio. Il suo cinema rivela la vita che nasce e continua a creare nuova vita in un luogo dimenticato dalla storia".
PREMIO ALLA REGIA (€ 5.000) a:
HERZ FRANK per il film "Muzigais Meginajums/Perpetual Rehearsal" (Lettonia/Israele): "Per l´ininterrotto viaggio cinematografico verso l´animo umano, alla ricerca della passione vitale e dell´essenza della creazione. Per la libertà e la vitalità espresse nel film e portate avanti lungo l´intero percorso artistico di questo grande maestro".
PREMIO PER IL MIGLIOR FILM ETNO/ANTROPOLOGICO (Targa "Gian Paolo Paoli") a:
"La Vie Moderne", di Raymond Depardon (Francia): "L´intima conoscenza dei personaggi, l´empatia e la padronanza dell´arte cinematografica ci consentono di accedere, al di là del silenzio, ai sentimenti profondi delle persone filmate. Ci rivela l´esistenza di un mondo che sta scomparendo in cui la parola non è l´unico modo di comunicare e che finalmente riusciamo a sentire".
MENZIONE SPECIALE a:
"Fondamenta delle convertite" di Penelope Bortoluzzi (Italia): "Per lo sguardo sensibile ed umano rivolto alla vita delle detenute. Per aver documentato la speranza e la luce che brillano anche nella più profonda oscurità della vita umana".
MENZIONE SPECIALE a:
"L'Empreinte" di Guillaume Bordier (Francia): "Per la ricerca stilistica e la capacità di cogliere lo sguardo del soggetto filmato interpellando continuamente lo spettatore".
La giuria ha concluso il suo lavoro con la seguente dichiarazione:
"E´ stato un vero privilegio partecipare alla Giuria del Concorso Internazionale di questa edizione del Festival dei Popoli che ha celebrato la diversità e la vitalità del cinema documentario. Vorremmo congratularci con il Direttore Artistico e il Comitato di Selezione per la qualità delle opere scelte. L´anno prossimo il Festival dei Popoli celebrerà il suo cinquantenario come un´istituzione che difende il film documentario come strumento di conoscenza e forma d´arte: I NOSTRI MIGLIORI AUGURI!"

E passiamo ora al Torino Film Festival, una kermesse che con la sua specificità costituisce in Italia una triade insieme al festival di Venezia e a quello di Roma. La premiazione ha concluso l´evento appena sabato scorso, tra i clamori e l´attenzione mediatica che la direzione di Nanni Moretti ha guadagnato al festival negli ultimi due anni.
Così commenta la sua esperienza Felice D´agostino: "contentissimo di aver fatto parte della giuria di italiana.doc insieme a Francesco Di Pace, direttore della settimana della critica della Festival di Venezia e a Mariangela Barbanente, documentarista e sceneggiatrice che riesce a spaziare dalla televisione al documentario d'autore. La scelta non è stata facile visto la qualità degli altri lavori ammessi al concorso dai sempre bravi selezionatori ed è arrivata a notte fonda dopo lunga serata di discussioni."
"Personalmente essere stato selezionato tra i giurati è un riconoscimento importante che viene indirettamente riconosciuto ai lavori che con Arturo Lavorato siamo riusciti a realizzare in questi ultmi quattro anni."
"Questa edizione del Festival si è dimostrata più ricca (soprattutto grazie all'inserimeto di una sezione non competitiva di documentari intenazionali) e partecipata di quella dello scorso anno (e non soltanto per la presenza di due grandi personaggi del cinema mondiale come Oliver Stone e Roman Polansky) con i biglietti d'ingresso che spesso finivano addirittura ore prima delle proiezioni."
La Giuria di ITALIANA.DOC del 26° Torino Film Festival, composta da Mariangela Barbanente, Felice D´Agostino, Francesco Di Pace, assegna i seguenti premi:
Miglior documentario italiano, in collaborazione con Persol (euro 10.000) a:
NAPOLI PIAZZA MUNICIPIO di Bruno Oliviero (Italia/Francia, 2008, 55´): per la sua capacità di cogliere con uno sguardo cinematografico caleidoscopico le tante anime e contraddizioni di una città, attraverso il racconto di uno dei suoi luoghi più simbolici.
Premio speciale della Giuria (euro 5.000) a:
RATA NECE BITI (NON CI SARÀ LA GUERRA) di Daniele Gaglianone (Italia, 2008, 170´) : perché affronta con coraggio e passione i conflitti ancora aperti in una zona devastata dalla Guerra civile, con un linguaggio che tenta di restituire la sospensione di un tempo teso tra una memoria che riemerge e un presente che non scorre.

Felice D'AgostinoFelice D’Agostino (Tropea, 1978). Laureato in Storia e critica del cinema presso l’Università degli studi di Firenze, collabora e lavora dal 2000 con Suttvuess come operatore, montatore e regista. Da sei anni svolge, insieme ad Arturo Lavorato ed Angelo Maggio, un'attività ricerca e documentazione audiovisiva sulle feste religiose popolari in Calabria. Attualmente impegnato insieme ad Arturo Lavorato nella creazione di un archivio audio-visivo sulle Lotte contadine nella Piana di Gioia Tauro. È autore di "La notte del Gufo" (2003), "La gente dell’albero" (2004) e "Vattienti" (2004). Vive e lavora tra Roma e la Calabria.



Arturo LavoratoArturo Lavorato (Vibo Valentia, 1974). Laureato in discipline demo-etno-antropologiche alla facoltà di lettere presso l'università La Sapienza. Frequenta con profitto un master in Teoria e analisi qualitativa presso la facoltà di scienze della comunicazione sempre a Roma. Dal 2000 svolge la propria attività di montatore, operatore di ripresa e regista presso la cooperativa di produzione e postproduzione Suttvuess, della quale è presidente. E' autore, insieme a Felice D'agostino e Angelo Maggio, de "La gente dell'albero" e "Vattienti", due documentari etnografici riguardanti, rispettivamente, il culto arboreo che si svolge ogni primavera presso il paese di Alessandria del Carretto, nel pollino calabrese, e il culto penitenziale di autoflagellazione che si realizza ogni Pasqua a Verbicaro, piccolo centro del cosentino. Insieme a Marco Marcotulli ha realizzato "A zappa pisa...", un documentario sulla vita contadina ambientato a Palmi e basato su interviste biografiche. Vive e lavora tra Roma e la Calabria.

Festival dei Popoli

Italiana.doc



Il dipinto della chiesa di San Nicola della Marina in Tropea
che raffigura San Nicola, Santa Domenica e la Madonna di Romania.



Il culto di San Nicola e il dipinto della Chiesa di San Nicola in Tropea

(S. Libertino) Pochi giorni ancora e avrà inizio la Santa Novena in onore di San Nicola, che si festeggerà in tutto il mondo il 6 dicembre, ma non a Tropea dove in passato, fino a qualche tempo fa, era uno dei santi più venerati. Di Nicola di Mira non si hanno per certi nè il luogo nè l'anno di nascita. Gli agiografi per quanto riguarda il paese natale propendono per Pàtara di Licia, mentre la data di nascita viene collocata tra il 260 ed il 280. Pare sia stato uno dei 318 partecipanti del Concilio che si tenne a Nicea nel 325. E' certo invece che la morte lo abbia colto a Mira il 6 dicembre dell'anno 343. Per il forte zelo con il quale diffondeva la fede cristiana Diocleziano lo fece imprigionare ed esiliare. Nel 313 Costantino lo restituì alla libertà. Il culto si diffuse dapprima in Asia Minore. Continui erano i pellegrinaggi dei devoti che si recavano in qualsiasi periodo dell'anno presso la sua tomba, posta fuori dell’abitato di Mira. Numerosi codici greci e latini ne fecero progressivamente diffondere la venerazione in Occidente attraverso il mondo bizantino, a partire da Roma e dal Meridione d'Italia, allora soggetto a Bisanzio. La diffusione del culto nel mondo occidentale prese le mosse nel 1087, sotto il dominio normanno, con la spedizione navale partita dalla città di Bari con lo scopo di impadronirsi delle spoglie del Santo che nel 1089 vennero poste nella cripta della Basilica eretta in suo onore. Nell'impresa i marinai baresi anticiparono quelli veneziani, anche loro interessati alle ossa di Nicola. Una volta ritornati a Bari, posero la prima pietra della Basilica nel luogo dove i buoi che trainavano il carico dalla nave si fermarono irrevocabilmente. Gli animali sono ricordati nella decorazione della Basilica, nelle statue che li rappresentano ai lati del portale maggiore. Ai 62 marinai è invece dedicata una strada nella città vecchia. Secondo la tradizione, Nicola aiutò tre ragazze, il cui padre non potendo sposarle per mancanza di dote, aveva deciso di mandarle a prostituirsi. Per tre notti gettò dalla finestra nella loro stanza sacchetti di denaro che costituirono le doti delle fanciulle, salvandone la purezza.

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La brava presentatrice di Raitalia Paola Grassia.


Su RAITALIA
Tournée - 15 agosto 2008 - Tropea e Altomonte

(Raitalia) In questa quinta puntata, gli ormai "di casa" Mauro Marino e Paola Grassia portano tutti i telespettatori di Tournée a conoscere la Calabria prendendo in esame due luoghi territorialmente e totalmente differenti ma contemporaneamente spettacolari.
L'affascinante Tropea con il suo trasparente mare blu e la pregevole cittadina di Altomonte posta in una zona collinare della Calabria dove ogni anno ha sede un classico dei Festival estivi Italiani: il Festival Euromediterraneo.
Lungo la Calabria passiamo da quota zero delle coste bianche e turchesi che si fondono con l'arte e la storia in un colore solo ed in una cittadina sola dal nome di Tropea ad un altitudine di quota diversa dove visitiamo Altomonte che nel contempo contempla storia, cultura e Spettacolo.
Nell'ambito del Festival Euromediterraneo di Altomonte abbiamo modo di gustare i momenti salienti dello Spettacolo Sogno di una Notte di Mezza Estate di W. Shakespeare riadattato dalla brillante regia del maestro Giorgio Albertazzi nostro ospite insieme agli altri interpreti, tra i quali Serena Autieri, Enrico Brignano, Giampiero Ingrassia, nonchè un nutrito e vivacissimo Corpo di Ballo.
D'estate lo spettacolo vero e il territorio più bello sono solo su Raitalia e solo su Tournée!

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Entriamo nella 'Baracca' di Reginaldo e sediamoci con lui
davanti al fuoco del camino. Adesso ci racconterà la 'faragula'
della sua vita e quella della sua terra.


SUD come SUDORE

(R. D'Agostino) Trent'anni fa un mastro forgiaro m'insegnò la musica, spiegandomi la sincope e l'acciaccatura, mentre forgiava sull'incudine un ferro di mulo.
Poi, siccome di mestieri ne ho cambiati tanti, ho incontrato un falegname che conosceva il latino e il greco antico, un muratore che conosceva la geometria, un campanaro che sapeva la fisica, un fornaciaro con nozioni di chimica, un imbianchino poeta, un intagliatore filosofo.
Il sarto, il calzolaio, il bottaio, l'arrotino, l'ombrellaio, il lattoniere, lo stagnino, lo scalpellino, il castratore, l'intarsiatore, il mugnaio, il frantoista, il cantastorie, il puparo, il santaro, il bastaro, il sellaro, il tappezziere, il tessitore, il potatore, il pirotecnico, il carbonaio, ecc.. Questi uomini erano la vita del Sud.
Essi sono la storia.
Fedeli alla loro terra, essi esprimono la realtà della condizione umana e se non si estinguono nel passato hanno il profondo significato di speranza nella vita. La conoscenza del proprio lavoro o meglio della propria 'arte' ha dato a questi uomini una dignità che li rende pari e non soggetti ad alcuno nel contesto sociale: prova ne sia che se un medico non conosce il proprio mestiere c'è sempre un Mastro Ciccio che lo chiama 'macellaio'; se un uomo di governo non è all'altezza della sua carica, come spesso accade, ci sarà Massar Antoni per chiamarlo 'coglionazzo'; quando quel Papa, predicatore di pace, benedisse le armi, Piscinpuppa disse: 'simo futtuti'.

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Reginaldo D'Agostino



Un'antica immagine della 'Madonna del Presepe' che si venera
al Santuario della Madonna dell'Isola



Sacra Statua Sanctae Mariae, ad Presepe sive S. Mariae de Insula

(S. Libertino) Sono gli Evangelisti Luca e Matteo per primi a descrivere il luogo santo della Natività che i latini chiameranno 'presepium', con un preciso riferimento alla mangiatoia o al recinto che ospitò la venuta al mondo di Cristo.
Prende corpo così lungo il corso dei secoli e della storia la tradizione religiosa di ricostruire durante il periodo natalizio in casa e nelle chiese la rappresentazione dell'evento a seconda delle varie simbologie e interpretazioni che via via di più si sono attagliate alla molteplice realtà geografica popolare.
La mangiatoia perchè non c'era altro posto disponibile, gli angeli che annunciano l'evento ai pastori, simbolo dell'umanità redenta, i magi che vengono dall'oriente, guidati dalla stella cometa, per adorare il bambino che sapevano già re. Gli stessi pastori carichi di regali, un omaggio dovuto alla regalità del bambino che nasce. Il bue e l'asinello che hanno una connotazione politica sociale religiosa simboleggiando il popolo ebraico e pagano. Nasce così e prende forma nel mondo e nella storia l'idea del Presepe che addirittura nel 1223 San Francesco d'Assisi a Greccio se lo inventa vivente con l'aiuto della popolazione. Una tradizione antichissima quindi che giunge fino ai nostri giorni, quando nelle alture di cartapesta, non lontano dalla grotta, si vede ruotare un trenino elettrico con accanto la statuina di Silvio Berlusconi vestito da capostazione, invenzione questa degli artisti pastorai di San Gregorio Armeno a Napoli. Mentre nel presepe che viene esposto a Tropea nella chiesa di San Michele (Purgatorio) si possono ammirare antichi pastori che riproducono personaggi tropeani veramente esistiti nell'Ottocento/Novecento.
Non tutti sanno che la statua di Santa Maria dell'Isola, proveniente dall'oriente ai tempi dell'iconoclastia, che si venera nell'omonimo piccolo santuario sulla sommità dello scoglio, icona turistica calabrese, all'origine era denominata Beata Maria ad Presepe. Ce lo riferisce l'Abate Sergio nel suo manoscritto, datato 1720, sulla storia di Tropea e dei tropeani. Questo perchè la statua, prima di arrivare all'altare maggiore della chiesa, era stata situata in una grotta, a metà percorso della salita sullo scoglio, e associata poi alle altre statue di San Giuseppe e del Bambinello, che la tradizione popolare volle chiamare anche 'Sacra Famiglia', dispensatrice di molte grazie, la cui festa cade il 15 agosto e l'8 settembre. Ma da almeno due anni, da quando un editto comunale ha interdetto lo scoglio alle visite perchè pericolante (fatta eccezione in occasione delle periodiche fiction televisive) non si fa più la processione a mare del 15 agosto, anche se le tre statue della 'Sacra Famiglia' si trovano nella chiesa del Rosario per cui sarebbe possibile far partire con un pò di buona volontà la Processione da Mare Piccolo per rispettare e perpetuare un'antichissima tradizione popolare, ricca di fede e cultura.


Sacra Statua Sanctae Mariae, ad Presepe sive S. Mariae de Insula



Trupiani


Ndivinagghi Trupiani

(S. Libertino) Ai tempi di quando non c'erano ancora i palinsesti televisivi ed il cinema era un lusso da condividere nelle piazze durante le feste più importanti dell'anno, si ricorreva agli indovinelli per inventarsi piacevoli passatempi con l'intento di stare insieme. Con questo gioco che oggi chiameremmo "di società" si garantivano veri e propri momenti di aggregazione familiare. Al termine di un pranzo intorno alla tavola affollata di parenti, davanti al focolare nelle fredde serate invernali o in quelle calde estive, seduti fuori casa, negli slarghi del centro storico o sopra gli affacci della rupe da dove si poteva cogliere il fresco di un venticello che attraverso il varco tra una collina e l'altra riusciva a passare ed arrivare in paese fino a lambire i palazzi nobiliari.
La disputa si apriva dichiarando il tema degli 'Ndivinagghi, e poi era la volta dei partecipanti che proponevano a turno le composizioni fatte di poche strofe, rimate o non, che racchiudevano significati nascosti dal sapore antico. A seguire, l'attesa che qualcuno precedesse gli altri dando la soluzione esatta degli indovinelli. Si dava vita ad una sorta di gara tra familiari e amici, nel saperli risolvere e nel raccontarne di nuovi. Si passavano intere serate dedicate agli indovinelli a tema stabilito o a tema libero. Veri e propri componimenti brevissimi, a volte telegrafici, con un senso compiuto da decifrare, che di lì a poco poteva rivelarsi banale, scontato o inaspettatamente significativo e importante.
L'indovinello calabrese generalmente è pieno di doppi sensi, ossia è caratterizzato dalla presenza di una o più metafore che lasciano intendere una risposta che si rifa ad organi o attività sessuali, mentre poi quella giusta rimanda ad oggetti comuni o ad innocenti attività del vivere quotidiano. Ciò per deviarne la soluzione e nel contempo per divertire l'uditorio.

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Ndivinagghi Trupiani 2





A Natale andiamo a Parghelia di Grecia!

(S. Libertino) Dopo la scoperta di Tropea di Grecia è la volta di Parghelia di Grecia. Nella Riviera dell'Olimpo, a 25 Km dal Paradiso degli Dei, in Tessaglia, sorge la stupenda Paralia dalle sabbie bianche e dal mare cristallino. Ci assicurano che anche qui c'è la Pizzuta, si gustano le granite alla mandorla e si balla 'u camiu.
Moltissimi sono gli eventi culturali: oltre ai musei e ai siti archeologici, questa simpatica cittadina riserva ai visitatori un festival internazionale del folklore, l'Olimpus Festival (teatro e concerti) e rappresentazioni classiche in teatro antico. Per Natale forti sconti per i Pargheliesi... italiani.

Paralia di Grecia





'HO INCONTRATO IL DIAVOLO!'
nel racconto di Giuseppe Alessandria

(S. Libertino) Avevo saputo della Festa di San Giacomo in Conidoni di Briatico, a quattro passi da Tropea, qualche giorno prima del 25 luglio, giorno dedicato all'Apostolo.
Sono arrivato correndo trafelato e incuriosito di quello che poteva succedere in un giorno come questo in una frazione di un centinaio di anime che con l'occasione si riempie di una marea di gente devotissima originaria del posto. E già con la paura di perdermi qualcosa che andavo cercando. Avevo fatto un corso accelerato sulla tradizione locale, sulla 'pitta filata' con un ingrediente misterioso, il 'cucco', che si prepara in famiglia durante i giorni della Festa, sui miracoli e le ire di Santu Japicu protettore dei marinai, del sole che all'orizzonte si ferma al tramonto durante la processione a ricordare l'immagine di Santiago guerriero, 'matamoros', in mezzo all'infuriare della battaglia, della devozione viscerale della gente del luogo che non ha il mare e della rabbia dei Briaticoti che invece ce l'hanno e che qualche volta hanno pure rubato la statua ai Conidonesi per averla solo poche ore a bordo delle loro barche il tanto che basta a propiziarsi pesche miracolose per l'intera annata, come ai bei tempi di Tiberiade. Ma in questo caso il Santo non ha perdonato i Briaticoti, e li ha fatti diventare ciechi....
In effetti, ho seguito tutto quello che si svolgeva intorno al Santo con il massimo interesse. Sicchè nel tempo di qualche ora ritengo di aver conosciuto quasi tutti gli abitanti di Conidoni e acquisito una massa di informazioni utilissimi a capire l'amore, la forte fede e la devozione genuina che la gente prova per il loro Patrono.
Non mi sarei mai aspettato però, in mezzo ad una Festa così sentita intimamente, fatta di ex voto, di miracoli, di liturgie, di benedizioni da parte del Vescovo in persona, di una grande gioia condivisa, di conoscere il Sig. Giuseppe Alessandria il quale mi ha voluto raccontare di aver incontrato il Diavolo, l'antagonista di San Giacomo.
E' valsa la pena registrare il racconto che sono riuscito a sbobinare e trascrivere per proporvelo di seguito, oltre a farvelo vedere e sentire dalla viva voce del Sig. Giuseppe Alessandria di Conidoni.

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Gaetano Fazzari (Tropea 7.10.1856 - Messina 13.7.1935)


The Long Tradition of History in Mathematics Teaching:
An old Italian Case

(Fulvia Furinghetti/University of Genova) The use of history in mathematics teaching is a matter of discussion very much alive both in the world of historians and of mathematics educators. It may be encouraging for researchers and teachers involved in this kind of study to know that there is a long tradition behind the experiences and the discussions carried out at present; evidence of this fact in offered by the old mathematical journal for students of secondary school Il Pitagora (Pythagoras) which we present in this paper. The interest of this journal in connection with debate on the use of history in mathematics teaching mainly relies on two facts:
* it is one of the few (the only?) journals of its time which had the declared aim of introducing the history of mathematics in classroom practice
* the great majority of the authors who published articles in it were teachers and thus their suggestions really came from a practical knowledge of classroom life.
From 'Using History to Teach Mathematics - An International Perspective', The Mathematical Association of America, Victor J. Katz, Editor.

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Gaetano Fazzari





Feudo Montalto Golf Club

(S. L.) Il circolo di golf Feudo Montalto è sito a Limbadi, a pochi chilometri da Nicotera Marina, Capo Vaticano e Tropea, uno dei tratti di costa più belli della Calabria.
Il campo da golf a 9 buche, disegnato da Baldovino Dassù, si estende fra alberi di ulivo e di arancio, un paesaggio particolare in primavera e in autunno, tra le fioriture delle zagare e la maturazione degli agrumi. All'interno del campo da golf è collocato un albergo, pensato per chi vuole giocare a tempo pieno e poi rilassarsi con tutti i comfort...
Interessante opportunità soprattutto per chi ha iniziato da poco a giocare a golf e vuole disporre anche di una seconda opportunità di svago, il mare della Calabria. Il clima della nostra zona consente di giocare 12 mesi l'anno.
L'ideale per organizzare clinics anche l'inverno! Il campo da gioco si estende in circa 20 ettari di terreno precedentemente adibiti ad agrumeto e uliveto.
Alberi di circa 20 anni fungono da ostacoli e da cornice ambientale, splendida in particolare a marzo-aprile e ottobre-novembre, al tempo della fioritura delle zagare e della maturazione degli agrumi. E naturalmente offrono ombra e riparo nella calura estiva.

ATTREZZATURE: Noleggio cart, carrelli, sacche
SERVIZI: Hotel, ristorante, piscina, spogliatoi, driving range
CAMPO E COSTI:
Green Fee: 30 euro al giorno
Campo pratica: Green fee campo pratica: 5 euro al giorno. Settimana, 25 euro. 10 green fee, 35 euro.
Nolo Cart: cart: 20 euro; sacca: 10 euro; trolley: 5 euro.
STAGIONE: Tutto l'anno

CONTATTI
Tel 3395289185 - 096389000
Mail info.feudomontalto@libero.it


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TROPEAMAGAZINE AUGURA 'BUON NATALE' A TUTTI!

La premiazione di Daniela LaruffaArgentina. Daniela Laruffa premiata come la “Giovane Calabrese 2008”

(S. L.) MAR DEL PLATA, (PROV. DE BS. AS.) Daniela Fernández Laruffa, giovane marplatense di 22 anni, é stata premiata lo scorso 23 novembre a Buenos Aires nel Teatro Coliseo quale "GIOVANE CALABRESE 2008" per il suo continuo impegno e lavoro a livello nazionale ed internazionale, per mantenere viva le sue radici calabresi.
Nel 2008 in Italia é stata premiata con il Premio Internazionale CALABRIA-AMERICA 2007 ed é stata nominata PORTAVOCE DEI GIOVANI CALABRESI NEL MONDO per il suo lavoro di organizzare la Rete dei Giovani Calabresi nel Mondo, e la sua partecipazione al Primo Meeting Internazionale dei Giovani Calabresi realizzato a Paola, Calabria, durante i festeggiamenti dei 500 anni della morte di San Francesco di Paola, con la partecipazione dei giovani degli Stati Uniti, dell`Argentina, del Venezuela, del Brasil e dell`Italia.
Nel 2008, il suo lavoro si é intensificato con la sua permanenza in Calabria, con l`apoggio degli istituti e comuni calabresi, in diversi progetti tra i quali: il gemellaggio culturale tra la sua città, la Perla dell`Atlantico, con TROPEA, la Perla del Tirreno. Ha partecipato nella Giuria nel Film Festival Tropea 2008, accolta per il suo forte legame con la calabresità all`estero. Infine, ha portato avanti il progetto di creare l`ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEI GIOVANI CALABRESI nel quale attualmente partecipano giovani del Canada, dell`Argentina, degli Stati Uniti, dell`Africa, dell`Uruguay, del Brasile, della Germania, della Francia, dell`Austria, dell`Australia, del Venezuela, dell`Inghilterra e dell`Italia.
Il premio é stato consegnato dalla Signora Irma Rizzuti, presidente dell`Associazione Calabrese di Buenos Aires e dirigente nel Governo Municipale.

Italiani d'Argentina




Il banner del Premio sul loggione dell'Antico Sedile di Tropea by Night


Riparte il "Premio Tropea Nazionale Letterario".
Il 22 marzo 2009 la scelta della terna dei finalisti.
Il 3, 4 e 5 luglio le serate finali della Terza edizione

(S. L.) Si svolgerà domenica 22 marzo 2009 la riunione del Comitato tecnico-scientifico del “Premio Tropea Nazionale Letterario”, giunto alla Terza edizione. In quella occasione, secondo una tradizione che va consolidandosi, la giuria di esperti presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti sceglierà la terna dei libri finalisti, durante una manifestazione pubblica che culminerà con un voto palese.
È questo ormai considerato il più importante appuntamento culturale della primavera calabrese. Da quel momento, i tre libri finalisti verranno acquistati dalle case editrici e inviati ai 409 sindaci calabresi oltre che ai rimanenti 41 componenti della giuria popolare, che poi sceglieranno il vincitore assoluto del Premio Tropea.
Il percorso di questa kermesse, che coincide con una delle più vaste ed originali campagne per la lettura attuate in Italia, culminerà nelle serate finali, previste per il 3, 4 e 5 luglio prossimo a Tropea, per la consegna effettiva dei Premi.
Il Premio Tropea è stato ideato e viene organizzato dall’Associazione Culturale “Accademia degli Affaticati”, presieduta dal giornalista Pasqualino Pandullo, per coniugare domanda culturale ed offerta turistica in uno dei centri più attraenti del Meridione.
Il suo albo d’oro può già vantare, in soli due anni di vita, presenze prestigiose come quelle di Roberto Saviano (vincitore della Prima edizione), Mariolina Venezia (seconda classificata nel 2007, vinse dopo due mesi il Campiello), Gianrico Carofiglio (vincitore nel 2008).
Il regolamento completo del Premio è disponibile sul sito Web.

Premio Letterario Tropea




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